Esplosione fabbrica BIG BRUSCELLA
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Re: Esplosione fabbrica BIG BRUSCELLA
In queste situazioni non esistono parole per colmare il dolore il farsi una ragione resterà sempre una ferita aperta in fondo al cuore cit. se ne vanno sempre i migliori
[highlight=#FF8000]quatto botte 2 trecci e controbomba[/highlight]
Re: Esplosione fabbrica BIG BRUSCELLA
[youtube][/youtube]
B.I.G. BRUSCELLA "TRIBUTE"
- Gj Power
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Re: Esplosione fabbrica BIG BRUSCELLA
In attesa di avere notizie sulla data dei funerali per i nostri amici della ditta BRUSCELLA, scomparsi nel tragico incidente avvenuto lo scorso 24 Luglio, Pirovagando.it torna online per dedicare questo servizio a loro proponendo uno degli ultimi bellissimi spettacoli che questa grande azienda pirotecnica ha realizzato per festeggiare il "Giorno dell'Indipendenza Americana" nella Base N.A.T.O. di Pozzuoli (Na), in più aggiungiamo il video dello spettacolo pirotecnico realizzato per l'occasione da Macy's Fireworks a NEW YORK sempre il 4 Luglio 2015.
Ringraziamo di cuore Davide Di Bello per il video della ditta B.I.G. Bruscella Italian Group e Gianvito Bisceglie per il video di Macy's Fireworks, trovate i filmati in download e streaming. Buona visione.
Ringraziamo di cuore Davide Di Bello per il video della ditta B.I.G. Bruscella Italian Group e Gianvito Bisceglie per il video di Macy's Fireworks, trovate i filmati in download e streaming. Buona visione.
- Carlo
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Re: Esplosione fabbrica BIG BRUSCELLA
Il consiglio comunale di Recco nella seduta del 30 luglio ha ricordato Don Pietro Lupo, il rettore del Santuario di N. S. del Suffragio scomparso il 24 giugno e gli amici della Bruscella Fireworks:
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Alle volte, pirotecnicamente parlando, ci si accorge di non essere proprio così superati!
Ambasciatore nel mondo delle feste e tradizioni pirotecniche liguri
http://quartiereleopard.blogspot.it
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- Carlo
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Re: Esplosione fabbrica BIG BRUSCELLA
Alle volte, pirotecnicamente parlando, ci si accorge di non essere proprio così superati!
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- delleo
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Re: Esplosione fabbrica BIG BRUSCELLA
Domenica scorsa per la festa di Sant'ANNA a caserta durante la processione all'arrivo della Santa alla sede degli accollatori,durante il piccolo spettacolino pirotecnico non ho resistito a trattenere le lacrime.Appena sento o vedo i fuochi il ricordo dei Bruscella mi ritorna sempre in mente.Anche se non sono miei parenti o amici stretti questa cosa mi ha troppo segnato.Ancora ciao ragazzi...B.I.G. x sempre
- stefano
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Re: Esplosione fabbrica BIG BRUSCELLA
L'omaggio di Santa Maria del Campo alla famiglia Bruscella in occasione della festa dell'Assunta.
- robytranese
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Re: Esplosione fabbrica BIG BRUSCELLA
Un omaggio molto bello nella sua semplicità..
Il mio canale YouTube
http://www.youtube.com/user/roby112008
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Re: Esplosione fabbrica BIG BRUSCELLA
un pensiero affettuoso verso i defunti.
non scordiamoci degli altri che anche quest'anno hanno perso la vita, ad esempio un mastro quest'anno ci ha lasciati nell'incidente avvenuto nella fabbrica Morsani.
Una preghiera per tutte queste anime. Troppe.
non scordiamoci degli altri che anche quest'anno hanno perso la vita, ad esempio un mastro quest'anno ci ha lasciati nell'incidente avvenuto nella fabbrica Morsani.
Una preghiera per tutte queste anime. Troppe.
- Gj Power
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Re: Esplosione fabbrica BIG BRUSCELLA
Le prime esequie e precisamente di Vincenzo Armenise, Michele e Vincenzo Bruscella si terranno venerdì 21 Luglio alle ore 17:00 nella nuova Chiesa dell'Immacolata a Modugno (Ba)...per l'occasione tutte le attività del sito saranno sospese in rispetto delle vittime.
http://bari.ilquotidianoitaliano.it/cro ... 8955.html/
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- giuseppe.pagano.wexv@alic
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Re: Esplosione fabbrica BIG BRUSCELLA
Nel giorno dell'ultimo saluto agli amici scomparsi nel tragico EVENTO,COPERTINO TUTTA,si unisce al dolore delle famiglie delle vittime
- Raffaele2012
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Re: Esplosione fabbrica BIG BRUSCELLA
Ero indeciso se scrivere qui quanto segue, ma, alla fine, ho ritenuto che fosse l'opzione migliore. Prima di entrare nel merito, però, desidero ancora una volta volgere il mio commosso pensiero alle persone che sono venute a mancare, con particolare riferimento (non me ne voglia nessuno) al sig. Michele, del quale mi hanno sempre colpito la pacatezza dei toni e la sensazione di serenità che riusciva a trasmettere al suo interlocutore.
Venendo al dunque, desidero partire da un aneddoto che mi è stato raccontato e risalente a oltre una ventina di anni fa. In un dato paese, tre maestranze erano impegnate nell'allestimento dei fuochi aerei notturni; una di queste era quella del mitico Salvatore Farinaro di Aversa il quale, a un certo punto, cominciò ad inveire contro un altro gruppo vistosamente. Il motivo? La quantità di roba a terra ritenuta enormemente in eccesso non soltanto rispetto al budget, ma anche in relazione al modo di impostare lo sparo in sé.
Questo piccolo episodio l'ho raccontato per far comprendere cosa ha messo anzitutto in difficoltà la Pirotecnica Aerea Italiana e i pirotecnici stessi: gli spari quantitativamente esagerati, con un indice di qualità non necessariamente garantito; una spirale negativa che, col tempo, non solo ha messo in difficoltà i gli artificieri "tradizionalisti", ma anche i "moderni", chiamati di volta in volta ad alzare l'asticella verso l'alto.
I risultati di tale drammatica deriva? Aperture "chilometriche"; bombe da tiro a piú sfondi che salgono in cielo seppure illeggibili; lanci cilindrici multipostazione perfino nella batteria finale; fermate cilindriche a infinite pacche prima della scarica; "strente" a infiniti capi di diversi minuti. E poi: materiale plastico in cui inserire polveri e guarnizioni; presse meccaniche usate smodatamente per caricare i rendini delle scariche; e, per quanto possa sembrare strano qualcuno, perfino i c.d. piromusicali.
Non è un caso che citi i piromusicali perché "non avendo nulla di nuovo da proporre", a un certo punto nelle fabbriche hanno messo piede anche gli operatori pc, contribuendo al meccanismo del "cane che si mangia la coda": da, un lato, infatti, c'era la "piazza conquistata"; dall'altro lato, però, una professionalità in piú che doveva essere retribuita e sostenuta pure in termini previdenziali.
Fatta grosso modo la diagnosi sul versante degli artificieri, qualcuno potrebbe invocare i rimedi. Ebbene, essi potrebbero consistere in quanto appare di sotto:
1) abolizione dell'uso del materiale plastico per i contenitori delle guarnizioni e delle polveri;
2) abolizione (e non si esagera) delle presse meccaniche e reintroduzione di un solo processo di caricamento a mano dei rendini, in modo da evitare gli attriti delle polveri;
3) allontanamento degli operatori pc dalle fabbriche e, piú in generale, di qualsiasi soggetto non addestrato alla produzione;
4) impostazione degli spari aerei in maniera artisticamente piú valida: zero cilindriche nelle aperture; un maggior numero di bombe da tiro LEGGIBILI; batterie finali con effetti coreografici max tre capi, e con fermate ad una pacca lanciate una alla volta e comprensive di controbomba; scariche max due capi con eventuale accompagnamento di stutate a una sola pigliata;
5) eliminazione fattiva dei c.d. piromusicali dall'offerta al cliente di ciascuna ditta.
Inoltre, mi permetto umilmente di dare agli artificieri un altro consiglio: quello di non lasciarsi prendere dall'ingordigia. Molto meglio, invece, fissare orientativamente un numero massimo di partecipazioni (ad esempio, non oltre le 100-150 l'anno), indipendentemente dal budget concordato.
Suggerito tutto ciò, l'utente di turno potrebbe chiedersi quanto margine di manovra "in meglio" vi possa essere per davvero. Purtroppo, osservando le modalità di svolgimento di alcuni spari recentissimi, sembra che i tristi decessi che hanno riguardato (tanto per limitarsi a quest'anno) le ditte Bruscella e Schiattarella non abbiano insegnato nulla. Non è "trasformando i mortai in marmitte", infatti, che si risolvono i problemi, ma riportando gli spari a un livello artisticamente valido attraverso una completa liberalizzazione dei calibri e, nel contempo, senza scomodare i "tir" per il trasporto.
In quest'ultima ottica, allora, mi permetto altresí di scrivere che ho trovato INOPPORTUNE, INFANTILI e VERGOGNOSE le polemiche di una ditta nei confronti di un'altra in occasione dello sparo di Siano 2015, come se le lancette dell'orologio fossero ancora ferme al 1915 o, peggio ancora, al 1815. A riguardo di diatribe del genere, per l'esattezza, mi chiedo cosa debba pensare, ad esempio, in ispettore di Pubblica Sicurezza che ne prende atto: forse che i pirotecnici sono tutti buoi coll'anello al naso senza alcuna capacità di interlocuzione colle autorità; forse che sono talmente... sciocchi da anteporre, fra l'altro, a un adeguamento del calibro delle cilindriche verso l'alto, le vagonate di roba ridotta che comunque non garantiscono l'incolumità.
Proprio per rispetto verso i curatori, i moderatori e gli amici utenti di Pirovagando.it, pur consapevole dei rimproveri a cui potrei andare incontro, mi sento di concludere osservando altre due cose: 1) ho il dubbio atroce che non tutti abbiano pianto sinceramente per la tragica dipartita di Michele Bruscella e compagni, dato il "buco" lasciato a livello di mercato da gestire a proprio piacimento; 2) provo enorme angoscia nel constatare che i pirotecnici non sembrino avere alcuna voglia di cambiare il loro modo di lavorare, come se ciascuno avesse sciaguratamente deciso di divenire un "dead man walking".
POST SCRIPTUM 1 - Approfitto dell'occasione per replicare qui all'intervento di Aloisio nel topic di Grottaminarda 2015.
Aloisio, per quanto io percepisca la tua amarezza innanzi a certe performance, mi premuro di farti osservare che i pirotecnici vanno sempre pagati per intero; a maggior ragione se portassero fiammiferi, anziché quanto eventualmente concordato. Altrimenti i committenti farebbero anch'essi un'amara figuraccia.
POST SCRIPTUM 2 - La maestranza contro la quale inveí a suo tempo Farinaro è ancora operativa, malgrado le vicissitudini (talvolta amarissime) che ha dovuto patire nel corso degli anni. Di conseguenza, nessuno me ne chieda il nome: non sarà io a farlo. Mai.
Venendo al dunque, desidero partire da un aneddoto che mi è stato raccontato e risalente a oltre una ventina di anni fa. In un dato paese, tre maestranze erano impegnate nell'allestimento dei fuochi aerei notturni; una di queste era quella del mitico Salvatore Farinaro di Aversa il quale, a un certo punto, cominciò ad inveire contro un altro gruppo vistosamente. Il motivo? La quantità di roba a terra ritenuta enormemente in eccesso non soltanto rispetto al budget, ma anche in relazione al modo di impostare lo sparo in sé.
Questo piccolo episodio l'ho raccontato per far comprendere cosa ha messo anzitutto in difficoltà la Pirotecnica Aerea Italiana e i pirotecnici stessi: gli spari quantitativamente esagerati, con un indice di qualità non necessariamente garantito; una spirale negativa che, col tempo, non solo ha messo in difficoltà i gli artificieri "tradizionalisti", ma anche i "moderni", chiamati di volta in volta ad alzare l'asticella verso l'alto.
I risultati di tale drammatica deriva? Aperture "chilometriche"; bombe da tiro a piú sfondi che salgono in cielo seppure illeggibili; lanci cilindrici multipostazione perfino nella batteria finale; fermate cilindriche a infinite pacche prima della scarica; "strente" a infiniti capi di diversi minuti. E poi: materiale plastico in cui inserire polveri e guarnizioni; presse meccaniche usate smodatamente per caricare i rendini delle scariche; e, per quanto possa sembrare strano qualcuno, perfino i c.d. piromusicali.
Non è un caso che citi i piromusicali perché "non avendo nulla di nuovo da proporre", a un certo punto nelle fabbriche hanno messo piede anche gli operatori pc, contribuendo al meccanismo del "cane che si mangia la coda": da, un lato, infatti, c'era la "piazza conquistata"; dall'altro lato, però, una professionalità in piú che doveva essere retribuita e sostenuta pure in termini previdenziali.
Fatta grosso modo la diagnosi sul versante degli artificieri, qualcuno potrebbe invocare i rimedi. Ebbene, essi potrebbero consistere in quanto appare di sotto:
1) abolizione dell'uso del materiale plastico per i contenitori delle guarnizioni e delle polveri;
2) abolizione (e non si esagera) delle presse meccaniche e reintroduzione di un solo processo di caricamento a mano dei rendini, in modo da evitare gli attriti delle polveri;
3) allontanamento degli operatori pc dalle fabbriche e, piú in generale, di qualsiasi soggetto non addestrato alla produzione;
4) impostazione degli spari aerei in maniera artisticamente piú valida: zero cilindriche nelle aperture; un maggior numero di bombe da tiro LEGGIBILI; batterie finali con effetti coreografici max tre capi, e con fermate ad una pacca lanciate una alla volta e comprensive di controbomba; scariche max due capi con eventuale accompagnamento di stutate a una sola pigliata;
5) eliminazione fattiva dei c.d. piromusicali dall'offerta al cliente di ciascuna ditta.
Inoltre, mi permetto umilmente di dare agli artificieri un altro consiglio: quello di non lasciarsi prendere dall'ingordigia. Molto meglio, invece, fissare orientativamente un numero massimo di partecipazioni (ad esempio, non oltre le 100-150 l'anno), indipendentemente dal budget concordato.
Suggerito tutto ciò, l'utente di turno potrebbe chiedersi quanto margine di manovra "in meglio" vi possa essere per davvero. Purtroppo, osservando le modalità di svolgimento di alcuni spari recentissimi, sembra che i tristi decessi che hanno riguardato (tanto per limitarsi a quest'anno) le ditte Bruscella e Schiattarella non abbiano insegnato nulla. Non è "trasformando i mortai in marmitte", infatti, che si risolvono i problemi, ma riportando gli spari a un livello artisticamente valido attraverso una completa liberalizzazione dei calibri e, nel contempo, senza scomodare i "tir" per il trasporto.
In quest'ultima ottica, allora, mi permetto altresí di scrivere che ho trovato INOPPORTUNE, INFANTILI e VERGOGNOSE le polemiche di una ditta nei confronti di un'altra in occasione dello sparo di Siano 2015, come se le lancette dell'orologio fossero ancora ferme al 1915 o, peggio ancora, al 1815. A riguardo di diatribe del genere, per l'esattezza, mi chiedo cosa debba pensare, ad esempio, in ispettore di Pubblica Sicurezza che ne prende atto: forse che i pirotecnici sono tutti buoi coll'anello al naso senza alcuna capacità di interlocuzione colle autorità; forse che sono talmente... sciocchi da anteporre, fra l'altro, a un adeguamento del calibro delle cilindriche verso l'alto, le vagonate di roba ridotta che comunque non garantiscono l'incolumità.
Proprio per rispetto verso i curatori, i moderatori e gli amici utenti di Pirovagando.it, pur consapevole dei rimproveri a cui potrei andare incontro, mi sento di concludere osservando altre due cose: 1) ho il dubbio atroce che non tutti abbiano pianto sinceramente per la tragica dipartita di Michele Bruscella e compagni, dato il "buco" lasciato a livello di mercato da gestire a proprio piacimento; 2) provo enorme angoscia nel constatare che i pirotecnici non sembrino avere alcuna voglia di cambiare il loro modo di lavorare, come se ciascuno avesse sciaguratamente deciso di divenire un "dead man walking".
POST SCRIPTUM 1 - Approfitto dell'occasione per replicare qui all'intervento di Aloisio nel topic di Grottaminarda 2015.
Aloisio, per quanto io percepisca la tua amarezza innanzi a certe performance, mi premuro di farti osservare che i pirotecnici vanno sempre pagati per intero; a maggior ragione se portassero fiammiferi, anziché quanto eventualmente concordato. Altrimenti i committenti farebbero anch'essi un'amara figuraccia.
POST SCRIPTUM 2 - La maestranza contro la quale inveí a suo tempo Farinaro è ancora operativa, malgrado le vicissitudini (talvolta amarissime) che ha dovuto patire nel corso degli anni. Di conseguenza, nessuno me ne chieda il nome: non sarà io a farlo. Mai.
Re: Esplosione fabbrica BIG BRUSCELLA
Per tutti coloro che volessero salutare per l'ultima volta MICHELE PELLICANI...mercoledì 16 Settembre 2015 si svolgeranno i funerali alle ore 16,00 nella Parrocchia Maria Ss. Annunziata (Chiesa Matrice) di Modugno (Ba) Piazza del Popolo.
I HAVE A Dream...