I programmi cartacei e le F.P. del Sud Italia: proposte migliorative (p. 7)
Moderatori: Gj Power, salvatore
- Raffaele2012
- Pirovago Senior
- Messaggi: 3723
- Iscritto il: giovedì 22 marzo 2007, 16:49
Re: I programmi cartacei e le F.P. del Sud Italia: proposte migliorative (p. 7)
Paragrafo 118.1.1 ‒ “Tipo” di carattere: suggerimenti
Santa Maria La Stella, fraz. di Aci Sant’Antonio (CT), festa della Madonna della Stella, pieghevole 2008, 27, 28 e 29 Agosto (https://drive.google.com/file/d/13i1ykw ... drive_link)

Nel dettaglio, l’avviso afferente al triduo si contraddistingue per l’adozione di un formato dei caratteri francamente ingiustificato (riquadro in rosso), visto che sarebbe stato molto piú opportuno il “tipo” utilizzato immediatamente sopra (sottolineature in blu).
Atripalda (AV), festa di sant’Antonio di Padova, manifesto 2010 (http://www.atripaldanews.it/2010/06/11/ ... li-eventi/)

Stavolta, all’interno del c.d. programma civile, spicca una sovrabbondanza di forme: almeno sei, come confermano le freccette colorate.
Infatti ai Comitati, agli scriventi incaricati della stesura testuale e ai tipografi non dovrebbe sfuggire l’assoluta esigenza di una comunicazione appropriata anche sotto l’aspetto puramente grafico.
- In primo luogo, s’invita a evitare il ricorso a dei caratteri ingiustificatamente ricercati sotto il profilo della forma.
Santa Maria La Stella, fraz. di Aci Sant’Antonio (CT), festa della Madonna della Stella, pieghevole 2008, 27, 28 e 29 Agosto (https://drive.google.com/file/d/13i1ykw ... drive_link)

Nel dettaglio, l’avviso afferente al triduo si contraddistingue per l’adozione di un formato dei caratteri francamente ingiustificato (riquadro in rosso), visto che sarebbe stato molto piú opportuno il “tipo” utilizzato immediatamente sopra (sottolineature in blu).
- In secondo luogo, si esorta a non impiegare un impiego eccessivamente variegato di “tipi” di caratteri.
Atripalda (AV), festa di sant’Antonio di Padova, manifesto 2010 (http://www.atripaldanews.it/2010/06/11/ ... li-eventi/)

Stavolta, all’interno del c.d. programma civile, spicca una sovrabbondanza di forme: almeno sei, come confermano le freccette colorate.
- In breve, sulla scia di quanto evidenziato nei punti precedenti, si propone di puntare a una diffusa uniformità della forma del carattere.
Infatti ai Comitati, agli scriventi incaricati della stesura testuale e ai tipografi non dovrebbe sfuggire l’assoluta esigenza di una comunicazione appropriata anche sotto l’aspetto puramente grafico.
Ultima modifica di Raffaele2012 il giovedì 20 febbraio 2025, 21:10, modificato 1 volta in totale.
- Raffaele2012
- Pirovago Senior
- Messaggi: 3723
- Iscritto il: giovedì 22 marzo 2007, 16:49
Re: I programmi cartacei e le F.P. del Sud Italia: proposte migliorative (p. 7)
Paragrafo 118.2 ‒ “Spaziatura” fra i caratteri di una parola e fra parole vicine
Catania, circoscrizione Ognina, festa della Madonna di Ognina, opuscolo 2014, 8 Settembre, annunci delle ore 08.00 e delle ore 19.00 (https://www.santamariadiognina.it/home_ ... ella-festa)

Nei punti sottolineati col colore verde, sembra che sia stata fatta la scelta di restringere lo spazio fra i caratteri e le parole, in modo da risparmiare sulle righe. Nei punti evidenziati col colore viola, invece, l’aumento ingiustificato della spaziatura tra i caratteri ha perfino determinato una saldatura di certe parole vicine, a cui il tipografo (o chi per esso) pare aver posto un maldestro rimedio attraverso l’uso delle maiuscole. La linea arancione, infine, porta alla luce l’impressione che i vocaboli adiacenti ‒ nonostante un utilizzo “normale” dello spazio ‒ siano stati meramente appiccicati fra loro.
a) del comando “Giustifica”, posizionato nella scheda “Paragrafo” della sezione “Home”;
b) del comando “Sillabazione”, raggiungibile attraverso la scheda “Imposta pagina” della sezione “Layout di pagina”.
Il comando “Sillabazione” consente poi di cliccare sull’opzione “automatica” oppure “manuale”, con quest’ultima particolarmente utile per colui che ritiene di potersi destreggiare con maggiore disinvoltura fra le regole della Grammatica Italiana.
A prescindere dall’applicativo utilizzato, laddove occorra, si suggerisce di adoperare la sillabazione soprattutto per le parti relativamente piú “discorsive” di un supporto cartaceo, ossia le sezioni dei saluti introduttivi ‒ menzionate nei “capitoli” 110 e 111 (prima pagina di codesto topic) ‒ nonché gli “Approfondimenti”, gli annunci delle sponsorizzazioni da parte di attività economiche private, gli “Altri Avvisi di utilità pratica” e la “Formula di Ringraziamento (o di Commiato)” ‒ attenzionati, rispettivamente, nei “capitoli” 113 (seconda pagina), 114 e 115 (terza pagina) e 117 (quarta pagina).
Qui sotto, nel medesimo file immagine, appare due volte lo stesso stralcio testuale. In dettaglio, nella parte superiore, è visionabile la versione che antecede all’impiego della sillabazione; nella parte inferiore, ciò che ne consegue dopo aver cliccato sull’apposito comando.
A un occhio particolarmente attento non sfuggirà di certo come la differenza sia evidente soprattutto nell’ultimo rigo, a causa del restringimento dello spazio libero intercorrente fra le parole, dovuto alla divisione in sillabe (confermata dalla presenza di un’apposita lineetta) del vocabolo “sensazionalismo”.

- Oggigiorno non sono pochi i supporti cartacei che, purtroppo, sono negativamente caratterizzati dalla mancanza di uno spazio uniforme fra i caratteri di una stessa parola, nonché fra parole vicine.
Catania, circoscrizione Ognina, festa della Madonna di Ognina, opuscolo 2014, 8 Settembre, annunci delle ore 08.00 e delle ore 19.00 (https://www.santamariadiognina.it/home_ ... ella-festa)

Nei punti sottolineati col colore verde, sembra che sia stata fatta la scelta di restringere lo spazio fra i caratteri e le parole, in modo da risparmiare sulle righe. Nei punti evidenziati col colore viola, invece, l’aumento ingiustificato della spaziatura tra i caratteri ha perfino determinato una saldatura di certe parole vicine, a cui il tipografo (o chi per esso) pare aver posto un maldestro rimedio attraverso l’uso delle maiuscole. La linea arancione, infine, porta alla luce l’impressione che i vocaboli adiacenti ‒ nonostante un utilizzo “normale” dello spazio ‒ siano stati meramente appiccicati fra loro.
- Allo scopo di garantire un minore stress visivo ai danni di chi legge, si propone, in linea generale, di ricercare una diffusa uniformità dello spazio sia tra i caratteri di una sola parola sia le parole vicine.
a) del comando “Giustifica”, posizionato nella scheda “Paragrafo” della sezione “Home”;
b) del comando “Sillabazione”, raggiungibile attraverso la scheda “Imposta pagina” della sezione “Layout di pagina”.
Il comando “Sillabazione” consente poi di cliccare sull’opzione “automatica” oppure “manuale”, con quest’ultima particolarmente utile per colui che ritiene di potersi destreggiare con maggiore disinvoltura fra le regole della Grammatica Italiana.
A prescindere dall’applicativo utilizzato, laddove occorra, si suggerisce di adoperare la sillabazione soprattutto per le parti relativamente piú “discorsive” di un supporto cartaceo, ossia le sezioni dei saluti introduttivi ‒ menzionate nei “capitoli” 110 e 111 (prima pagina di codesto topic) ‒ nonché gli “Approfondimenti”, gli annunci delle sponsorizzazioni da parte di attività economiche private, gli “Altri Avvisi di utilità pratica” e la “Formula di Ringraziamento (o di Commiato)” ‒ attenzionati, rispettivamente, nei “capitoli” 113 (seconda pagina), 114 e 115 (terza pagina) e 117 (quarta pagina).
Qui sotto, nel medesimo file immagine, appare due volte lo stesso stralcio testuale. In dettaglio, nella parte superiore, è visionabile la versione che antecede all’impiego della sillabazione; nella parte inferiore, ciò che ne consegue dopo aver cliccato sull’apposito comando.
A un occhio particolarmente attento non sfuggirà di certo come la differenza sia evidente soprattutto nell’ultimo rigo, a causa del restringimento dello spazio libero intercorrente fra le parole, dovuto alla divisione in sillabe (confermata dalla presenza di un’apposita lineetta) del vocabolo “sensazionalismo”.

Ultima modifica di Raffaele2012 il giovedì 20 febbraio 2025, 10:43, modificato 1 volta in totale.
- Raffaele2012
- Pirovago Senior
- Messaggi: 3723
- Iscritto il: giovedì 22 marzo 2007, 16:49
Re: I programmi cartacei e le F.P. del Sud Italia: proposte migliorative (p. 7)
Paragrafo 118.3 ‒ “Colore” dei caratteri
Data la natura anzitutto sacra di una ricorrenza patronale meridionale, si suggerisce di non tramutare il relativo programma cartaceo in una sorta di “abito di Arlecchino” e di circoscrivere il numero di “colori” da applicare ai caratteri delle parole (non oltre i due oppure tre). In questo modo, si ritiene che le stesse fasi della lettura e della comprensione testuali ne possano trarre giovamento.
Data la natura anzitutto sacra di una ricorrenza patronale meridionale, si suggerisce di non tramutare il relativo programma cartaceo in una sorta di “abito di Arlecchino” e di circoscrivere il numero di “colori” da applicare ai caratteri delle parole (non oltre i due oppure tre). In questo modo, si ritiene che le stesse fasi della lettura e della comprensione testuali ne possano trarre giovamento.
- Raffaele2012
- Pirovago Senior
- Messaggi: 3723
- Iscritto il: giovedì 22 marzo 2007, 16:49
Re: I programmi cartacei e le F.P. del Sud Italia: proposte migliorative (p. 7)
Paragrafo 118.4 ‒ ESEMPIO POSITIVO “DI RIEPILOGO”
In conclusione, coerentemente con quanto proposto all’interno del presente “capitolo”, si condivide un’ipotesi di programma cartaceo festaiolo.
Nello specifico si è supposto che il committente (oppure la persona da egli incaricata) e il tipografo abbiano concordato l’adozione dei seguenti accorgimenti visivi:
In conclusione, coerentemente con quanto proposto all’interno del presente “capitolo”, si condivide un’ipotesi di programma cartaceo festaiolo.
Nello specifico si è supposto che il committente (oppure la persona da egli incaricata) e il tipografo abbiano concordato l’adozione dei seguenti accorgimenti visivi:
- l’utilizzo del software Word in occasione della stesura iniziale del testo;
- il ricorso ad appena tre “tipi” di caratteri: il Segoe Print per il nome del santo (Agreste) nella prima pagina dell'immaginario pieghevole, il Century Gothic per tutte le altre parole, il Times New Roman per i numeri a piè di pagina;
- la ricerca dell’uniformità spaziale fra i caratteri di ogni singolo termine e fra piú vocaboli vicini, sfruttando a tal fine il comando “Sillabazione”;
- l’impiego di soltanto due colori: un blu chiaro e il nero.
- Raffaele2012
- Pirovago Senior
- Messaggi: 3723
- Iscritto il: giovedì 22 marzo 2007, 16:49
- Raffaele2012
- Pirovago Senior
- Messaggi: 3723
- Iscritto il: giovedì 22 marzo 2007, 16:49
Re: I programmi cartacei e le F.P. del Sud Italia: proposte migliorative (p. 7)
CAPITOLO 119 ‒ ALCUNI ULTIMI SUGGERIMENTI AFFERENTI ALL’ASPETTO GRAFICO DEL SUPPORTO CARTACEO FESTAIOLO ‒ L’uso delle fotografie
Il miglioramento tecnologico nel settore delle produzioni tipografiche ha indubbiamente portato a un aumento dell’uso di fotografie all’interno dei manifesti, dei volantini, dei pieghevoli e degli opuscoli contenenti i programmi delle Feste Patronali Meridionali.
Tuttavia, non sono mancati dei casi in cui un impiego consistente delle stesse ha portato a risultati assai discutibili nel merito.
Di seguito, dunque, una serie di proposte dirette a favorirne un utilizzo senz’altro ponderato.
Il miglioramento tecnologico nel settore delle produzioni tipografiche ha indubbiamente portato a un aumento dell’uso di fotografie all’interno dei manifesti, dei volantini, dei pieghevoli e degli opuscoli contenenti i programmi delle Feste Patronali Meridionali.
Tuttavia, non sono mancati dei casi in cui un impiego consistente delle stesse ha portato a risultati assai discutibili nel merito.
Di seguito, dunque, una serie di proposte dirette a favorirne un utilizzo senz’altro ponderato.
- Raffaele2012
- Pirovago Senior
- Messaggi: 3723
- Iscritto il: giovedì 22 marzo 2007, 16:49
Re: I programmi cartacei e le F.P. del Sud Italia: proposte migliorative (p. 7)
Paragrafo 119.1 ‒ Dove collocare e non collocare delle fotografie in un programma cartaceo. L’insensatezza che sta nella scelta di impiegare delle fotografie al posto delle parole
Cittanova (RC), festa di s. Girolamo, manifesto del programma civile 2022, 28 Settembre (fonte: pagina Facebook "Ass San Girolamo Patrono di Cittanova")

Il riportato supporto cartaceo mostra a quali livelli possa talvolta giungere un incontrollato impiego delle immagini.
In primo luogo, come conferma l’evidenziazione in blu, è mancato qualsiasi passaggio testuale in grado di far comprendere con rapidità alla gente le identità degli autori e i titoli dei libri presentati in pubblico.
In sostituzione risultano apparse delle mere riproduzioni fotografiche delle due copertine anteriori, le quali, però, sembrano essere state poco leggibili, anche accostandosi di molto al manifesto.
In secondo luogo, la sezione “Calendario degli Eventi”, come permettono di notare dei cerchi viola, è stata caratterizzata dall’inopportuno impiego di immagini, rimandanti a questo o quell’appuntamento di piazza.
- Ben rammentando il genere di manifestazione qui attenzionato, si ritiene che una riproduzione fotografica del simulacro del santo (o beato) che viene festeggiato possa trovare spazio all’interno della sezione “Frase Introduttiva dell’annuncio dei festeggiamenti”, sulla quale è stato scritto nella seconda parte della trattazione in corso, “paragrafi” 12.3, 12.3.1 (viewtopic.php?f=6&t=7714) e 12.3.2 (viewtopic.php?f=6&t=7714&start=15).
- Altre fotografie possono essere disposte in corrispondenza della sezione “Approfondimenti”, in modo da accrescerne il valore didascalico, oppure fra gli annunci delle sponsorizzazioni effettuate dagli operatori economici privati.
Per l’una e per gli altri, si rimanda, rispettivamente, ai “capitoli” 113 (seconda pagina di codesto topic) e 114 (terza pagina).
- Alla luce di quanto segnalato nei precedenti punti, si propone di non impiegare mai alcuna fotografia nelle restanti sezioni di un supporto cartaceo, in modo da rendere celere la lettura altrui.
- Soprattutto, si esorta a non riportare mai delle riproduzioni fotografiche in sostituzione delle necessarie parole, alfine di scongiurare il rischio della creazione di testi illeggibili per la gente.
Cittanova (RC), festa di s. Girolamo, manifesto del programma civile 2022, 28 Settembre (fonte: pagina Facebook "Ass San Girolamo Patrono di Cittanova")

Il riportato supporto cartaceo mostra a quali livelli possa talvolta giungere un incontrollato impiego delle immagini.
In primo luogo, come conferma l’evidenziazione in blu, è mancato qualsiasi passaggio testuale in grado di far comprendere con rapidità alla gente le identità degli autori e i titoli dei libri presentati in pubblico.
In sostituzione risultano apparse delle mere riproduzioni fotografiche delle due copertine anteriori, le quali, però, sembrano essere state poco leggibili, anche accostandosi di molto al manifesto.
In secondo luogo, la sezione “Calendario degli Eventi”, come permettono di notare dei cerchi viola, è stata caratterizzata dall’inopportuno impiego di immagini, rimandanti a questo o quell’appuntamento di piazza.
Ultima modifica di Raffaele2012 il domenica 9 marzo 2025, 15:30, modificato 3 volte in totale.
- Raffaele2012
- Pirovago Senior
- Messaggi: 3723
- Iscritto il: giovedì 22 marzo 2007, 16:49
Re: I programmi cartacei e le F.P. del Sud Italia: proposte migliorative (p. 7)
Paragrafo 119.2 ‒ L’inopportunità assoluta di introdurre delle fotografie che ritraggono dei minorenni (da zero a sedici anni), qualora questi ultimi siano i “protagonisti assoluti di un preciso momento festaiolo”
In primo luogo, si sostiene che la pubblicazione di fotografie del genere all’interno di un manifesto o di un volantino o di un opuscolo o di un pieghevole potrebbe favorire una loro sovraesposizione innanzi al popolo già nel breve periodo.
Nel dettaglio, nulla esclude che a un iniziale stato di stress psico-fisico, patito da bambini e ragazzi e determinato dall’impegno festaiolo imminente (recita di una poesia innanzi all’effige patronale, esibizione canora, eccetera), possa aggiungersi un’ulteriore forma di disagio stimolata proprio dalla divulgazione di immagini dei loro volti e dei loro corpi.
In secondo luogo, si afferma che un’esposizione mediatica eccessiva potrebbe determinare degli indesiderati effetti addirittura nel medio e lungo periodo.
In pratica, è possibile che, col passare dei lustri, l’adulto (un tempo minorenne) possa avvertire ancora del sincero imbarazzo (o del fastidio) nell’essere ricordato dalla gente come colui che, ad esempio, ha recitato una poesia durante un omaggio ai Caduti in Guerra o ha recitato sul palco durante la festa patronale dell’anno XY.
In terzo luogo, va osservato, colla dovuta delicatezza, che non si sa davvero mai fino in fondo in quali mani possano andare a finire dei programmi cartacei recanti delle fotografie di minorenni che sono protagonisti assoluti di questo o di quel momento festaiolo.
Tenendo conto delle suddette tre implicazioni negative, dunque, si ricorda con forza che le autorizzazioni piú o meno esplicite dei genitori per la pubblicazione di fotografie dei propri figli sui supporti cartacei hanno valore piuttosto relativo poiché sono sempre i Comitati e tipografi di turno a dover valutare con serenità i pro e i contro in casi simili.
- Fermo restando quanto messo nero su bianco nel messaggio 119.1, si consiglia di vivo cuore di non pubblicare mai in alcuna sezione del supporto cartaceo delle fotografie ritraenti dei minorenni (da zero a sedici anni), che, nell’ambito di un preciso momento di una kermesse patronale, ricoprono un ruolo da protagonisti assoluti.
In primo luogo, si sostiene che la pubblicazione di fotografie del genere all’interno di un manifesto o di un volantino o di un opuscolo o di un pieghevole potrebbe favorire una loro sovraesposizione innanzi al popolo già nel breve periodo.
Nel dettaglio, nulla esclude che a un iniziale stato di stress psico-fisico, patito da bambini e ragazzi e determinato dall’impegno festaiolo imminente (recita di una poesia innanzi all’effige patronale, esibizione canora, eccetera), possa aggiungersi un’ulteriore forma di disagio stimolata proprio dalla divulgazione di immagini dei loro volti e dei loro corpi.
In secondo luogo, si afferma che un’esposizione mediatica eccessiva potrebbe determinare degli indesiderati effetti addirittura nel medio e lungo periodo.
In pratica, è possibile che, col passare dei lustri, l’adulto (un tempo minorenne) possa avvertire ancora del sincero imbarazzo (o del fastidio) nell’essere ricordato dalla gente come colui che, ad esempio, ha recitato una poesia durante un omaggio ai Caduti in Guerra o ha recitato sul palco durante la festa patronale dell’anno XY.
In terzo luogo, va osservato, colla dovuta delicatezza, che non si sa davvero mai fino in fondo in quali mani possano andare a finire dei programmi cartacei recanti delle fotografie di minorenni che sono protagonisti assoluti di questo o di quel momento festaiolo.
Tenendo conto delle suddette tre implicazioni negative, dunque, si ricorda con forza che le autorizzazioni piú o meno esplicite dei genitori per la pubblicazione di fotografie dei propri figli sui supporti cartacei hanno valore piuttosto relativo poiché sono sempre i Comitati e tipografi di turno a dover valutare con serenità i pro e i contro in casi simili.
Ultima modifica di Raffaele2012 il giovedì 20 febbraio 2025, 21:52, modificato 1 volta in totale.
- Raffaele2012
- Pirovago Senior
- Messaggi: 3723
- Iscritto il: giovedì 22 marzo 2007, 16:49
Re: I programmi cartacei e le F.P. del Sud Italia: proposte migliorative (p. 7)
Paragrafo 119.3 ‒ ESEMPIO POSITIVO “DI RIEPILOGO”
In conclusione, si condivide un abbozzo di opuscolo festaiolo, annoverante dodici pagine.
Il collegamento ipertestuale per prenderne visione risulta il seguente: https://drive.google.com/file/d/1YoMJcw ... sp=sharing
Nello specifico, è stato supposto che il committente (oppure la persona da egli incaricata) e il tipografo abbiano concordato per l’adozione di fotografie in alcuni punti del supporto cartaceo:
Infine, si pensa che l’addetto alla stesura testuale abbia dovuto impiegare nell’approfondimento dedicato ai pirotecnici sia tante doppie virgolette alte (“ ”), per porre in rilievo almeno la prima volta i termini gergali ivi presenti, come “sfondi” o “controbomba”, sia i caporali (« »), per racchiudervi i brevissimi passaggi di un fantomatico documento del Settecento (pagina 5) e le esatte parole di un discorso diretto (pagina 9).
Tuttavia, giacché tali segni ideografici non hanno costituito l’oggetto di codesta serie di messaggi, si rimanda per qualsiasi considerazione alla prima parte, “capitolo” 9, della trattazione (viewtopic.php?f=6&t=7712&start=60).
NOTA BENE. A scanso di equivoci, l’autore della trattazione in corso rammenta di non poter aggiungere alcuna raffigurazione del Patrono nella pagina iniziale, poiché quest’ultimo non è mai esistito realmente.
In conclusione, si condivide un abbozzo di opuscolo festaiolo, annoverante dodici pagine.
Il collegamento ipertestuale per prenderne visione risulta il seguente: https://drive.google.com/file/d/1YoMJcw ... sp=sharing
Nello specifico, è stato supposto che il committente (oppure la persona da egli incaricata) e il tipografo abbiano concordato per l’adozione di fotografie in alcuni punti del supporto cartaceo:
- a pagina 1, ai piedi della sezione “Frase Introduttiva dell’annuncio dei festeggiamenti”;
- nelle pagine 5, 6, 8 e 9, all’interno della sezione degli approfondimenti, stavolta introdotta dall’espressione: “Le gare pirotecniche della ricorrenza patronale del 2024”;
- a pagina 11, nella sezione incentrata sulle sponsorizzazioni e qui denominata “Contributi economici particolari pervenuti da singole aziende e da alcune attività commerciali”.
- per la pagina 1, all’interno del rettangolo rosso, è stata presunta l’idea di introdurre poscia un’istantanea dell’effige del santo protettore;
- per le pagine dalla 5 alla 9, è stata immaginata la scelta di dislocare quattro fotografie ritraenti gli artificieri ingaggiati;
- per la pagina 11, invece, è stata ipotizzata la decisione di riportare il primo piano di alcune bottiglie di profumo, la prospettiva di una sala d’aspetto e la testa di un bovino, allo scopo di stimolare nel lettore un immediato collegamento con, rispettivamente, una profumeria, un centro diagnostico e una macelleria.
Infine, si pensa che l’addetto alla stesura testuale abbia dovuto impiegare nell’approfondimento dedicato ai pirotecnici sia tante doppie virgolette alte (“ ”), per porre in rilievo almeno la prima volta i termini gergali ivi presenti, come “sfondi” o “controbomba”, sia i caporali (« »), per racchiudervi i brevissimi passaggi di un fantomatico documento del Settecento (pagina 5) e le esatte parole di un discorso diretto (pagina 9).
Tuttavia, giacché tali segni ideografici non hanno costituito l’oggetto di codesta serie di messaggi, si rimanda per qualsiasi considerazione alla prima parte, “capitolo” 9, della trattazione (viewtopic.php?f=6&t=7712&start=60).
NOTA BENE. A scanso di equivoci, l’autore della trattazione in corso rammenta di non poter aggiungere alcuna raffigurazione del Patrono nella pagina iniziale, poiché quest’ultimo non è mai esistito realmente.
Ultima modifica di Raffaele2012 il domenica 9 marzo 2025, 15:32, modificato 3 volte in totale.
- Raffaele2012
- Pirovago Senior
- Messaggi: 3723
- Iscritto il: giovedì 22 marzo 2007, 16:49
- Raffaele2012
- Pirovago Senior
- Messaggi: 3723
- Iscritto il: giovedì 22 marzo 2007, 16:49
Re: I programmi cartacei e le F.P. del Sud Italia: proposte migliorative (p. 7)
CAPITOLO 120 ‒ L’USO DI STEMMI, SIMBOLI E MARCHI
Le novità tecnologiche introdotte nel settore tipografico hanno permesso anche una maggiore utilizzazione di stemmi, simboli e marchi all’interno dei vari supporti cartacei (manifesti, volantini, pieghevoli e opuscoli) annuncianti i programmi delle Feste Patronali Meridionali.
Tuttavia tale ricorso non si è sempre tradotto in un effettivo miglioramento dell’impostazione grafica. Anzi, non sono mancati dei casi in cui risultati finali sono apparsi infelici, quando non addirittura ridicoli.
Di seguito, sono condivise una serie di proposte dirette a favorire un utilizzo assai ragionato dei citati elementi visivi.
Le novità tecnologiche introdotte nel settore tipografico hanno permesso anche una maggiore utilizzazione di stemmi, simboli e marchi all’interno dei vari supporti cartacei (manifesti, volantini, pieghevoli e opuscoli) annuncianti i programmi delle Feste Patronali Meridionali.
Tuttavia tale ricorso non si è sempre tradotto in un effettivo miglioramento dell’impostazione grafica. Anzi, non sono mancati dei casi in cui risultati finali sono apparsi infelici, quando non addirittura ridicoli.
Di seguito, sono condivise una serie di proposte dirette a favorire un utilizzo assai ragionato dei citati elementi visivi.
- Raffaele2012
- Pirovago Senior
- Messaggi: 3723
- Iscritto il: giovedì 22 marzo 2007, 16:49
Re: I programmi cartacei e le F.P. del Sud Italia: proposte migliorative (p. 7)
Paragrafo 120.1 ‒ Premesse
Lo stemma è un contrassegno di riconoscimento impiegato dagli Stati, dagli enti (pubblici e privati), da persone che ricoprono particolari cariche e, storicamente, anche da famiglie appartenenti alla nobiltà.
Tipici esempi sono quelli dello stemma di un Comune o quello di un vescovo cattolico a capo di una diocesi.
Il simbolo (grafico) consiste in un «Qualsiasi elemento (segno, gesto, oggetto, animale, persona) atto a suscitare nella mente un’idea diversa da quella offerta dal suo immediato aspetto sensibile, ma capace di evocarla attraverso qualcuno degli aspetti che caratterizzano l’elemento stesso, il quale viene pertanto assunto a evocare in particolare entità astratte, di difficile espressione […]» (vocabolario on line della Treccani).
Un esempio in tal senso è la palma, la quale sembra che stia per morire nel momento in cui fiorisce, e che, proprio per tale caratteristica, risulta storicamente associata al martirio dei cristiani, destinati alla vita eterna dopo l’atroce patire.
Il marchio, impiegato principalmente dalle aziende per garantirsi una riconoscibilità a livello pubblicitario, si compone in realtà di due parti: di un logotipo (o logo), che è una parola leggibile, e di un pittogramma, che rappresenta un vero e proprio simbolo, piú o meno astratto.
Occhio, però. Può capitare che un operatore economico possa optare per il solo uso del logo oppure del pittogramma.
A proposito del marchio, si rinvia per ulteriori approfondimenti alle seguenti pagine web:
Lo stemma è un contrassegno di riconoscimento impiegato dagli Stati, dagli enti (pubblici e privati), da persone che ricoprono particolari cariche e, storicamente, anche da famiglie appartenenti alla nobiltà.
Tipici esempi sono quelli dello stemma di un Comune o quello di un vescovo cattolico a capo di una diocesi.
Il simbolo (grafico) consiste in un «Qualsiasi elemento (segno, gesto, oggetto, animale, persona) atto a suscitare nella mente un’idea diversa da quella offerta dal suo immediato aspetto sensibile, ma capace di evocarla attraverso qualcuno degli aspetti che caratterizzano l’elemento stesso, il quale viene pertanto assunto a evocare in particolare entità astratte, di difficile espressione […]» (vocabolario on line della Treccani).
Un esempio in tal senso è la palma, la quale sembra che stia per morire nel momento in cui fiorisce, e che, proprio per tale caratteristica, risulta storicamente associata al martirio dei cristiani, destinati alla vita eterna dopo l’atroce patire.
Il marchio, impiegato principalmente dalle aziende per garantirsi una riconoscibilità a livello pubblicitario, si compone in realtà di due parti: di un logotipo (o logo), che è una parola leggibile, e di un pittogramma, che rappresenta un vero e proprio simbolo, piú o meno astratto.
Occhio, però. Può capitare che un operatore economico possa optare per il solo uso del logo oppure del pittogramma.
A proposito del marchio, si rinvia per ulteriori approfondimenti alle seguenti pagine web:
Ultima modifica di Raffaele2012 il giovedì 20 febbraio 2025, 22:13, modificato 1 volta in totale.
- Raffaele2012
- Pirovago Senior
- Messaggi: 3723
- Iscritto il: giovedì 22 marzo 2007, 16:49
Re: I programmi cartacei e le F.P. del Sud Italia: proposte migliorative (p. 7)
Paragrafo 120.2 ‒ Suggerimenti specifici in merito all’uso degli stemmi
Parete (CE), festa di Maria ss. della Rotonda, opuscolo 2013, parte superiore del frontespizio (fonte: http://www.flickr.com/photos/94530333@N ... otostream/)

Nel caso qui evidenziato, il grave errore è consistito nella reiterata presenza dello stemma personale riferito a mons. Mario Milano, il quale, però, già dal mese di gennaio del 2011 (fonte Wikipedia) risultava sostituito da mons. Angelo Spinillo alla guida della diocesi di Aversa.
A dimostrazione di quanto appena rammentato, si desidera condividere gli stemmi di mons. Mario Milano (il vescovo uscente già nel 2011) e di mons. Angelo Spinillo (il vescovo subentrante).
Ebbene, non sfugge che lo stemma di Mario Milano (il primo dei due ‒ fonte: http://www2.chiesacattolica.it/pls/ceid ... ge?p_id=26) appare sovrastato da un galero (una sorta di cappello ecclesiastico) di colore verde ed è circondato da venti nappe anch’esse verdi. Sopra lo scudo, invece, sorge una croce gialla con doppia traversa orizzontale, mentre al suo interno sono raffigurati due simboli di colore giallo siti in campi nettamente separati: la M mariana su sfondo blu e le “chiavi di san Pietro” su sfondo rosso. Al di sotto dello scudo, infine, appare la dicitura: “Cum Maria Matre Jesu et cum Petro et sub Petro”.
Lo stemma di Angelo Spinillo (il secondo dei due), invece, è sovrastato da un galero di colore verde ed è circondato da sole dodici nappe anch’esse verdi. Sopra lo scudo, poi, sorge una croce gialla con singola traversa orizzontale, mentre al suo interno lo sfondo rossastro risulta segnato da una croce bianca in mezzo alla quale compaiono una spiga di grano ed una corona di spine. Al di sotto dello scudo, infine, appare la dicitura: “Gratis accepistis, Gratis date”.
- Si ritiene che uno stemma possa eventualmente trovare posizione:
a) nella sezione della “Intestazione”, menzionata nella seconda parte, “paragrafo” 13.2 (viewtopic.php?f=6&t=7714) della trattazione corrente, qualora esso si riferisca all'ente oppure agli enti che “realmente” organizzano e conducono in porto una ricorrenza patronale, cioè a quelli si occupano “concretamente”, “costantemente” e “in maniera integrale” (o “per una porzione significativa”) della sua fase progettuale e del suo momento esecutivo;
b) nella sezione “Approfondimenti”, citata nel “capitolo” 113 (seconda pagina di codesto topic).
Ad esempio, può essere accettata l’idea di aggiungere lo stemma comunale qualora si decida di fornire delle informazioni storiche sulla località in festa patronale;
c) nella sezione “Iniziative Collaterali”, di cui al “capitolo” 116 (quarta pagina).
Ad esempio, può essere vista come corretta l’idea di aggiungere lo stemma di una terza associazione che organizza una propria manifestazione.
- Si consiglia di utilizzare sempre gli stemmi giusti, evitando in particolare quelli cronologicamente “scaduti”.
Parete (CE), festa di Maria ss. della Rotonda, opuscolo 2013, parte superiore del frontespizio (fonte: http://www.flickr.com/photos/94530333@N ... otostream/)

Nel caso qui evidenziato, il grave errore è consistito nella reiterata presenza dello stemma personale riferito a mons. Mario Milano, il quale, però, già dal mese di gennaio del 2011 (fonte Wikipedia) risultava sostituito da mons. Angelo Spinillo alla guida della diocesi di Aversa.
A dimostrazione di quanto appena rammentato, si desidera condividere gli stemmi di mons. Mario Milano (il vescovo uscente già nel 2011) e di mons. Angelo Spinillo (il vescovo subentrante).
Ebbene, non sfugge che lo stemma di Mario Milano (il primo dei due ‒ fonte: http://www2.chiesacattolica.it/pls/ceid ... ge?p_id=26) appare sovrastato da un galero (una sorta di cappello ecclesiastico) di colore verde ed è circondato da venti nappe anch’esse verdi. Sopra lo scudo, invece, sorge una croce gialla con doppia traversa orizzontale, mentre al suo interno sono raffigurati due simboli di colore giallo siti in campi nettamente separati: la M mariana su sfondo blu e le “chiavi di san Pietro” su sfondo rosso. Al di sotto dello scudo, infine, appare la dicitura: “Cum Maria Matre Jesu et cum Petro et sub Petro”.
Lo stemma di Angelo Spinillo (il secondo dei due), invece, è sovrastato da un galero di colore verde ed è circondato da sole dodici nappe anch’esse verdi. Sopra lo scudo, poi, sorge una croce gialla con singola traversa orizzontale, mentre al suo interno lo sfondo rossastro risulta segnato da una croce bianca in mezzo alla quale compaiono una spiga di grano ed una corona di spine. Al di sotto dello scudo, infine, appare la dicitura: “Gratis accepistis, Gratis date”.
- Raffaele2012
- Pirovago Senior
- Messaggi: 3723
- Iscritto il: giovedì 22 marzo 2007, 16:49
Re: I programmi cartacei e le F.P. del Sud Italia: proposte migliorative (p. 7)
Paragrafo 120.3 ‒ Suggerimenti specifici in merito all’uso dei simboli
Queste ultime, infatti, hanno in comune una percezione divina dell’uomo (che è egli stesso una divinità) senza alcuna necessità di definire un Dio trascendente; l’assenza di qualsiasi idea dell’immortalità personale; il relativismo religioso, in virtú del quale ogni credo risulta di pari importanza rispetto ad altri; l’indifferentismo culturale e politico, spiegabile con la mancata ricerca di una visione del Mondo perlomeno condivisa dalla maggioranza dei membri di una comunità sociale.
NOTA BENE. Per un ulteriore chiarimento in merito al significato della bandiera arcobaleno della pace, si rimanda il lettore a quanto già scritto nel POST 3.2 della “Classifica delle 10 Impostazioni Grafiche piú incomprensibili” per i programmi delle Feste Patronali del Sud Italia (viewtopic.php?f=6&t=7690&start=30).
- Si pensa che un simbolo possa eventualmente trovare spazio all’interno della sezione “Approfondimenti”.
- Si consiglia vivamente di ricorrere ogni volta al simbolo opportuno.
- Si esorta a non impiegare dei simboli che siano in contrasto con quanto affermato dagli insegnamenti della Chiesa Cattolica, visto che le ricorrenze patronali meridionali costituiscono, in origine, proprio delle manifestazioni religiose.
Queste ultime, infatti, hanno in comune una percezione divina dell’uomo (che è egli stesso una divinità) senza alcuna necessità di definire un Dio trascendente; l’assenza di qualsiasi idea dell’immortalità personale; il relativismo religioso, in virtú del quale ogni credo risulta di pari importanza rispetto ad altri; l’indifferentismo culturale e politico, spiegabile con la mancata ricerca di una visione del Mondo perlomeno condivisa dalla maggioranza dei membri di una comunità sociale.
NOTA BENE. Per un ulteriore chiarimento in merito al significato della bandiera arcobaleno della pace, si rimanda il lettore a quanto già scritto nel POST 3.2 della “Classifica delle 10 Impostazioni Grafiche piú incomprensibili” per i programmi delle Feste Patronali del Sud Italia (viewtopic.php?f=6&t=7690&start=30).
- Raffaele2012
- Pirovago Senior
- Messaggi: 3723
- Iscritto il: giovedì 22 marzo 2007, 16:49
Re: I programmi cartacei e le F.P. del Sud Italia: proposte migliorative (p. 7)
Paragrafo 120.4 ‒ Suggerimenti specifici in merito all’uso dei marchi (o dei soli loghi o dei soli pittogrammi)
- Si propone di aggiungere uno o piú marchi (oppure i soli loghi oppure i soli pittogrammi) all’interno della sezione dedicata alle sponsorizzazioni degli operatori economici privati, richiamata nel “capitolo” 114 (terza pagina di codesto topic).
- Inoltre, si pensa che un marchio (oppure il solo logo oppure il solo pittogramma) possa eventualmente trovare spazio nella sezione “Approfondimenti”.
- Sulla scia di quanto sostenuto nelle righe precedenti, si raccomanda di non impiegare mai dei marchi (o dei soli loghi o dei soli pittogrammi) all’interno della sezione “Calendario degli Eventi” di un programma cartaceo, in modo da non appesantire anche solo visivamente la lettura altrui.
- Infine, si domanda fermamente di ricorrere ogni volta al marchio (al logo o al pittogramma) opportuno.