I programmi cartacei e le F.P. del Sud Italia: proposte migliorative (p. 7)

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Raffaele2012
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I programmi cartacei e le F.P. del Sud Italia: proposte migliorative (p. 7)

Messaggio da Raffaele2012 »

Salve a tutti. Con questo messaggio prende il via la settima parte (sulle otto complessive) della trattazione del sottoscritto che ha per scopo la possibile individuazione di un UNICO LINGUAGGIO CONVENZIONALMENTE VALIDO, in modo da ottenere un MIGLIORAMENTO DIFFUSO DEI TESTI E DELLA GRAFICA DEI SUPPORTI CARTACEI (opuscoli, pieghevoli, volantini, manifesti) impiegati per l’annuncio dei programmi delle Feste Patronali Meridionali (quindi dall’Abruzzo fino alla Sicilia).

Si approfitta dell’occasione per effettuare, in misura antecedente alla pubblicazione di nuove considerazioni e raccomandazioni, un riepilogo di quanto già messo nero su bianco.

Nella prima parte (viewtopic.php?f=6&t=7712), valevole come «introduzione generale», sono stati condivisi: vari suggerimenti facenti perno su quel sentimento di lealtà che dovrebbe guidare l’agire degli organizzatori, della persona incaricata della stesura del testo e dei tipografi nella preparazione del programma cartaceo; un rapido ripasso di Grammatica Italiana; taluni rimanenti “capitoli” di carattere preliminare (parole colle iniziali in maiuscolo e minuscolo, termini dialettali e stranieri, verbi, introduzione delle figure fisiche e no, segni ideografici).

Nella seconda parte (viewtopic.php?f=6&t=7714) è stata illustrata l’idea di veder suddiviso piú opportunamente il supporto cartaceo di turno (opuscolo o pieghevole o volantino o manifesto) in differenti «sezioni», distinguendo fra quelle generalmente presenti e quelle soltanto facoltative.
In tale ottica, sono state avanzate delle proposte in merito a tre “sezioni generalmente presenti” e denominate: “Avviso Sacro”, “Intestazione” e “Frase introduttiva dell’annuncio dei festeggiamenti”.
Inoltre, hanno trovato spazio degli iniziali consigli in merito a un’altra “sezione generalmente presente”: quella del “Calendario degli Eventi” (con particolare riferimento ai suoi immancabili elementi strutturali, ossia la parola “Programma”, o un’altra simile, la “data” e il c.d. “passaggio orario”).

Nella terza parte (viewtopic.php?f=6&t=7716) è proseguita la condivisione di proposte riguardanti ancora una volta la sezione “Calendario degli Eventi”.
Nel dettaglio, sono stati dati dei suggerimenti afferenti alla comunicazione degli aspetti religiosi di una kermesse patronale: dalle Sante Messe alle animazioni musicali; dall’amministrazione di alcuni sacramenti (come ad esempio la Cresima) alle predicazioni; dalle Processioni alle c.d. macchine processionali fino a giungere al periodo dei tridui (e di quant’altro di simile). Inoltre, l'attenzione è stata focalizzata sulle modalità di annunzio dei convegni (e di altro del genere) e delle “rappresentazioni in forma teatrale con piú personaggi” aventi un tema sacro.

Nella quarta parte (viewtopic.php?f=6&t=7719), ragionando sempre a proposito della sezione “Calendario degli Eventi”, sono state rese note delle raccomandazioni inerenti all’avviso di tutto ciò che attiene ai Concerti Bandistici, alle Bande Musicali, alla Pirotecnica e ai c.d. Eventi Caratteristici Locali.

Nella quinta parte (viewtopic.php?f=6&t=7724) è stata conclusa la pubblicazione dei consigli riguardanti la sezione “Calendario degli Eventi”. Nello specifico, oggetto di riflessione sono risultati gli annunci delle “manifestazioni secondarie” (esibizioni canore e comiche, gare sportive, degustazioni di prodotti locali, cerimonie di carattere istituzionale, conferenze stampa di presentazione, etc.), cioè di un insieme imprecisabile di appuntamenti ludici non riconducibili né al genere della Pirotecnica né alla categoria dei Concerti Bandistici e delle Bande Musicali né al novero dei c.d. Eventi Caratteristici Locali.

Nella precedente sesta parte (viewtopic.php?f=6&t=7731) sono stati formulati degl’inviti per una piú efficace introduzione delle due ultime “sezioni generalmente presenti” all’interno di ogni programma cartaceo delle ricorrenze patronali meridionali: quella appellata “Addobbi scenografici e installazioni varie” e quella definita “Firma”.
Ultima modifica di Raffaele2012 il domenica 9 marzo 2025, 15:13, modificato 1 volta in totale.

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PRESENTAZIONE DEGLI ARGOMENTI CONSIDERATI IN QUESTO SETTIMO TOPIC

In principio, con la settima parte della trattazione in corso, sono messe nere su bianco delle proposte riguardanti le Sezioni Facoltative “Iniziali” e le Sezioni Facoltative “Finali” dei supporti cartacei contenenti i programmi festaioli.

In seguito, è avanzata una serie di consigli relativa all’impostazione prettamente grafica (dal “tipo” dei caratteri all’impiego delle fotografie, delle immagini, dei loghi e dei simboli) dei medesimi supporti.


Allo scopo di facilitare la conoscenza degli argomenti esposti, si anticipano fin da ora i titoli esatti dei prossimi dodici “capitoli” (dal 109 al 120).

Le SEZIONI FACOLTATIVE “INIZIALI”
CAPITOLO 109 ‒ Cenni preliminari
CAPITOLO 110 ‒ Le esortazioni (o i saluti) delle autorità religiose
CAPITOLO 111 ‒ Saluti delle autorità civili, dell’eventuale Comitato Festa, di altre associazioni operanti nel territorio. Testimonianze personali

Le SEZIONI FACOLTATIVE “FINALI”
CAPITOLO 112 ‒ Cenni preliminari
CAPITOLO 113 ‒ Gli Approfondimenti
CAPITOLO 114 ‒ Gli annunci delle sponsorizzazioni da parte di attività economiche private (negozi, centri commerciali, etc.)
CAPITOLO 115 ‒ Gli Altri Avvisi di utilità pratica
CAPITOLO 116 ‒ Le Iniziative Collaterali
CAPITOLO 117 ‒ La Formula di Ringraziamento (o di Commiato)

ALCUNI SUGGERIMENTI AFFERENTI ALL’ASPETTO GRAFICO DEL SUPPORTO CARTACEO FESTAIOLO
CAPITOLO 118 ‒ “Tipo” di carattere
CAPITOLO 119 ‒ L’uso delle fotografie
CAPITOLO 120 ‒ L’impiego di stemmi, simboli e marchi


In chiusura, l’autore della trattazione in corso ripete l’augurio affinché pure tutti gli utenti di questo forum abbiano la possibilità e la voglia di partecipare alla discussione mediante la condivisione di proprie riflessioni, propri collegamenti ipertestuali e proprie immagini.
Ultima modifica di Raffaele2012 il giovedì 20 febbraio 2025, 15:51, modificato 5 volte in totale.

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CAPITOLO 109 ‒ LE SEZIONI FACOLTATIVE “INIZIALI” ‒ Cenni preliminari

A volte capita che i manifesti, i volantini, gli opuscoli e i pieghevoli illustranti i programmi delle Feste Patronali Meridionali contengano al loro interno un’ulteriore serie di contributi scritti ai quali, per caratteristiche intrinseche, riesce piú facile attribuire una funzione “introduttiva”.

Trattasi di esortazioni, saluti e testimonianze che, nell’ambito della trattazione in corso, possono essere inquadrati come Sezioni Facoltative Iniziali.

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Paragrafo 109.1 ‒ Sistemazione delle Sezioni Facoltative Iniziali e loro ordine di apparizione
  • Si suggerisce di collocare le Sezioni Facoltative Iniziali a cavallo di due altre ripartizioni di un programma cartaceo: la “Frase Introduttiva per annunziare i festeggiamenti” e il “Calendario degli Eventi”.
Da ciò si evince l’utilità di disporre le summenzionate Sezioni Facoltative Iniziali nelle prime pagine degli opuscoli e dei pieghevoli, nonché nella parte superiore dei manifesti e dei volantini.


  • Si propone di pubblicare le Sezioni Facoltative Iniziali, seguendo un ordine di apparizione simile a questo:

    1) esortazioni (o saluti) delle autorità religiose, dato il carattere anzitutto liturgico delle celebrazioni patronali meridionali;
    2) saluti delle autorità civili;
    3) saluto dell’eventuale Comitato Festa;
    4) saluti di altre associazioni operanti nel territorio;
    5) testimonianze personali dal valore egualmente introduttivo.

  • Circa le esortazioni (o i saluti) delle autorità religiose, s’invita, in particolare, a prediligere un criterio gerarchico: ad esempio, premettendo quello del vescovo diocesano a quello del vicario generale; quello del vicario foraneo a quello del parroco della Parrocchia in festa.

  • Anche per i saluti delle autorità civili si chiede, sempre per la precisione, di menzionare dapprima quelli provenienti dai rappresentanti delle istituzioni di maggiore rilievo politico-amministrativo.
Di conseguenza, e ad esempio, si può pensare di dare la precedenza a quello formulato dal Presidente della Provincia rispetto a quello del Sindaco del paese o della città interessata dalle celebrazioni patronali.

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CAPITOLO 110 ‒ LE SEZIONI FACOLTATIVE “INIZIALI” ‒ Le esortazioni (o i saluti) delle autorità religiose

La prima sezione facoltativa “iniziale” sulla quale si vogliono condividere delle piú dettagliate proposte è quella costituita delle esortazioni (oppure dei saluti) delle autorità religiose.

Al riguardo, si desidera anticipare che il “paragrafo” immediatamente sottostante è incentrato sull’ipotesi in cui sia redatta un’esortazione (o un saluto) proprio in vista di una determinata kermesse patronale.

Nel “paragrafo” 110.2, invece, viene considerato il caso dell’utilizzo di un testo, pensato in realtà per circostanze che non sono per nulla riconducibili al tipo di ricorrenza qui attenzionato.

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Paragrafo 110.1 ‒ Esortazioni e saluti che sono preparati intenzionalmente per una certa ricorrenza patronale
  • Qualora sia ritenuto opportuno, e quasi a mo’ di titolo, in testa all’intervento del rappresentante del clero potrebbe essere posta una delle sottostanti espressioni:

    “Esortazione (oppure Saluto) di... [riportando il nome e il cognome del religioso, nonché l’eventuale carica da egli ricoperta e l’ente canonico di appartenenza]

    “Esortazione (oppure Saluto) del... [menzionando soltanto la carica e l’ente canonico di chi saluta]

    “Esortazione (oppure Saluto) del... [richiamando appena l’ente canonico di chi saluta]”.

Esempi positivi n. 1:
<< Saluto di don Pietro Crisologo, parroco della Parrocchia Santo Cielo di Massarò >>.
<< Saluto del Parroco della Parrocchia Santo Cielo di Massarò >>.
<< Saluto della Parrocchia Santo Cielo di Massarò >>.



  • Occhio, però! Allorché l’intervento assuma i caratteri di una vera e propria predicazione scritta (predica, meditazione, riflessione o catechesi), potrebbe risultare di maggiore utilità porre in cima al testo delle diciture come le seguenti:

    “Predica/Meditazione/Riflessione/Catechesi di... [rivelando l’identità del religioso, nonché l’eventuale carica canonica da egli ricoperta e l’ente canonico di appartenenza]

    “Predica/Meditazione/Riflessione/Catechesi del... [menzionando soltanto la carica e l’ente canonico di chi saluta]”.

Esempi positivi n. 2 (presumendo che il testo abbia, appunto, le caratteristiche di una vera e propria “catechesi”).
<< Catechesi di don Pietro Crisologo, parroco della Parrocchia Santo Cielo di Massarò >>.
<< Catechesi del Parroco della Parrocchia Santo Cielo di Massarò >>.



  • A maggior ragione nell’ipotesi in cui non venga utilizzata alcuna delle espressioni suggerite nei due precedenti punti, rimane sempre auspicabile che tutte le informazioni afferenti al componente del clero redigente (nome, cognome, carica canonica eventualmente ricoperta, ente canonico di appartenenza) siano almeno posizionate al termine del suo intervento scritto, a mo’ di firma.
Esempio positivo n. 3: << don Pietro Crisologo, parroco della Parrocchia Santo Cielo di Massarò >>.


  • Sulla scia di quanto riportato finora, s’invita cortesemente il tipografo (o chi per lui) a non banalizzare mai l’intervento scritto del rappresentante del clero attraverso la creazione di titoli di fantasia.
Esempio positivo n. 4: << Esortazione di don Pietro Crisologo, parroco della Parrocchia Santo Cielo di Massarò >>.

Esempio negativo n. 4: << CORAGGIO... INSIEME VERSO LE PERIFERIE DEL MONDO! (di don Pietro Crisologo, parroco della Parrocchia Santo Cielo di Massarò) >>.


  • ATTENZIONE!!! La necessità di fornire alla gente che legge delle informazioni sul membro del clero redigente può venire meno nell’ipotesi in cui un medesimo testo sia identicamente riportato all’interno di un supporto cartaceo per diversi anni.
Adelfia (BA), festa di s. Trifone m.re, manifesti del 1994 (https://www.santrifone.it/pdfs/manif1994.pdf), del 2001 (https://www.santrifone.it/pdfs/manif2001.pdf) e del 2010 (https://www.santrifone.it/pdfs/manif2010.pdf), saluto religioso iniziale (evidenziato ogni volta con delle barrette verdi ai lati)


Immagine



Immagine


Montrone 2010.png
Montrone 2010.png (159.34 KiB) Visto 220 volte

Sorvolando sulla presenza di qualche inesattezza grammaticale, non sfugge come la formula introduttiva sia rimasta identica per numerose edizioni della festa novembrina della citata località pugliese.
Ultima modifica di Raffaele2012 il lunedì 17 febbraio 2025, 21:47, modificato 2 volte in totale.

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Paragrafo 110.2 ‒ Esortazioni e saluti che non sono preparati appositamente per una certa ricorrenza patronale

Non sempre le esortazioni o i saluti del clero risultano redatti in vista di una specifica ricorrenza patronale. Capita, infatti, che essi siano semplicemente estrapolati da altri scritti (o perfino interventi orali), pensati per le occasioni piú disparate e resi noti al pubblico in tempi (magari) perfino assai lontani.

Esempi in tal senso sono un passo della Bibbia o di un libro che tratta argomenti riguardanti la Religione Cattolica, i versi di una poesia o di un inno sacro, certe frasi dell’omelia di un Papa oppure del panegirico di un vescovo, etc.


  • Qualora sia ritenuto opportuno, e quasi a mo’ di titolo, niente impedisce di porre in testa alla “sezione” qui considerata la seguente generica espressione:

    “Da/Dal/Dalla... [citare il tipo di predicazione e colui che l’ha effettuata oppure menzionare il titolo esatto di un brano o di un testo e l’autore]”.
Esempio positivo n. 6 (supponendo che il brano sia stato tratto da un testo papale, ovvero sia un’enciclica):
<< Dall’enciclica “Summi Pontificatus” (1939) di papa Pio XII >>.


  • In alternativa a quanto proposto nel punto precedente, rimane sempre auspicabile che tutte le informazioni afferenti all’altrui scritto (o discorso orale) siano almeno posizionate al termine, a mo’ di utile ragguaglio.
Esempi positivi n. 7:
<< dall’enciclica “Summi Pontificatus” (1939) di papa Pio XII >>.
<< papa Pio XII, enciclica “Summi Pontificatus”, 1939 >>.
<< enciclica “Summi Pontificatus”, papa Pio XII, 1939 >>.



  • In virtú di quanto già proposto nella prima parte, “paragrafo” 9.5 della trattazione (viewtopic.php?f=6&t=7712&start=60), si rammenta di racchiudere le esatte parole dello scritto o del discorso altrui fra due caporali.

Esempio positivo n. 8 (i caporali sono evidenziati con il colore rosso e con il grassetto per aiutare chicchessia):

<< Fedeli,
«La dottrina della Chiesa e la sua Liturgia propongono i Santi e i Beati, che contemplano già chiaramente Dio uno e trino, quali:
testimoni storici della vocazione universale alla santità; essi, frutto eminente della redenzione di Cristo, sono prova e documento che Dio, in tutti i tempi e presso tutti i popoli, nelle piú svariate condizioni socio-culturali e nei vari stati di vita, chiama i suoi figli a raggiungere la perfetta statura di Cristo (cf. Ef 4, 13; Col 1, 28); […]».
Ricordiamo sempre queste preziose parole, a cominciare da questi giorni di festa. >>.
Ultima modifica di Raffaele2012 il domenica 9 marzo 2025, 15:17, modificato 2 volte in totale.

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Paragrafo 110.3 ‒ DUE ESEMPI POSITIVI “DI RIEPILOGO”

Sono ora condivisi i collegamenti ipertestuali di due esempi positivi di stesura testuale di un programma cartaceo festaiolo, i quali assumono un valore “di riepilogo”.

Al pari di quanto accaduto in precedenza, anche nel corrente topic si pongono come riferimenti l'inesistente paese di Massarò e l'immaginario protettore sant'Agreste.

  • Col primo esempio positivo, nel dettaglio, si è supposta l’adozione di un pieghevole di quattro pagine, in seguito a un accordo fra gli organizzatori e il tipografo di turno.
Il saluto del parroco ‒ preparato appositamente per le celebrazioni patronali ‒ si trova all’interno della pagina n. 2.

Per facilitarne il riconoscimento da parte degli utenti del forum di Pirovagando, nella porzione superiore spiccano delle parole di colore rosso.

Il link per visionare l’ipotetico programma è il seguente: https://drive.google.com/file/d/1QhbmoC ... sp=sharing


  • Anche il secondo esempio positivo rappresenta un pieghevole di quattro pagine. Stavolta, però, i termini impiegati nella pagina 2 rimandano a un altro testo, non collegato alla specifica ricorrenza patronale: il “Direttorio per la liturgia e la pietà popolare”, emanato nel 2002 dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti presso il Vaticano.

    Per agevolarne l’individuazione da parte degli utenti del forum, nel segmento superiore emerge l'uso del colore rosso sopra i caratteri.
Il link per visionare codesto ulteriore fittizio programma è il seguente: https://drive.google.com/file/d/1airfFw ... sp=sharing
Ultima modifica di Raffaele2012 il lunedì 17 febbraio 2025, 19:13, modificato 4 volte in totale.

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CAPITOLO 111 ‒ LE SEZIONI FACOLTATIVE “INIZIALI” ‒ Saluti delle autorità civili, dell’eventuale Comitato Festa, di altre associazioni operanti nel territorio. Testimonianze personali

Altre sezioni facoltative “iniziali” sulle quali si vogliono condividere delle proposte sono:
  • saluti delle autorità civili
  • saluto dell’eventuale Comitato Festa
  • saluti di altre associazioni operanti nel territorio
  • testimonianze personali.
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Paragrafo 111.1 ‒ I saluti delle autorità civili

È frequente che i programmi cartacei delle Feste Patronali Meridionali dedichino alcune righe (o perfino qualche pagina) ai saluti formulati dalle autorità civili.

Seguono anzitutto i quattro sottostanti suggerimenti.

  • Mere ragioni di spazio e di opportunità consigliano di pubblicare soltanto quei saluti provenienti dai massimi rappresentanti, locali e no, delle Istituzioni dello Stato Italiano.
Ad esempio, a livello comunale, potrebbe esser comprensibile il desiderio di raccogliere le esternazioni del Sindaco (o, se il caso, del Commissario Prefettizio), giacché quest’ultimo costituisce la piú alta carica istituzionale. Al contrario, sarebbe ben poco utile (e magari perfino controproducente) il coinvolgimento dell’Assessore alla Cultura e/o del Presidente del Consiglio municipale.

A livello extracomunale, si possono ritenere accettabili gli interventi scritti: del Presidente della Provincia (amministrativa italiana) o del Sindaco della Città Metropolitana, del Presidente della Regione e, ascendendo, del parlamentare eletto presso la Camera dei Deputati o il Senato della Repubblica all’interno del collegio in cui ricade pure la località in festa patronale.


  • A mo’ di titolo, nulla vieta di porre in testa all’intervento scritto dell’autorità civile delle generiche espressioni simili a queste:

    “Saluto del/della sig./sig.ra [riportando il nome e il cognome, nonché la carica istituzionale ricoperta]

    “Saluto del/della [menzionando soltanto la carica istituzionale ricoperta da colui che saluta]

    “Saluto del/della [richiamando appena l’ente istituzionale]”.

Circa la prima dicitura, si osserva che gli abbreviativi “sig.” e “sig.ra” potrebbero essere sostituiti, qualora servisse, da altri riferiti al titolo di studio posseduto (“prof.”, “arch.”, “ing.”, eccetera).

Esempi positivi:
<< Saluto del sig. Pellegrino Falco, sindaco del Comune di Massarò >>.
<< Saluto del Sindaco del Comune di Massarò >>.
<< Saluto dell’Amministrazione Comunale di Massarò >>.



  • A maggior ragione nell’ipotesi in cui non venga utilizzata alcuna delle tre espressioni suggerite nel punto appena precedente, rimane sempre auspicabile che tutte le informazioni afferenti a un’autorità pubblica che compie il saluto (nome, cognome, carica istituzionale ricoperta) siano almeno posizionate al termine del suo intervento, quasi a mo’ di firma.
Esempio positivo: << sig. Pellegrino Falco, sindaco del Comune di Massarò >>.


  • Passando al contenuto dello scritto, occorrerebbe segnalare a un rappresentante delle Istituzioni dello Stato l’utilità di produrre dei testi dotati di una lunghezza ragionevole (onde non veder sottratto dell’eccessivo spazio a discapito di altre informazioni) e, soprattutto, privi di qualsiasi termine iperbolico e non assoggettati a qualsivoglia finalità propagandistica, data l’esigenza degli organizzatori di tenere una kermesse patronale al riparo da qualsivoglia polemica puramente politica.



A margine, s’avanzano pure le due seguenti proposte.

  • Non dare mai spazio al saluto cartaceo di un’autorità civile nell’ipotesi in cui essa debba già tenere un discorso in pubblico in occasione di un appuntamento collegato a una kermesse patronale: ciò per scongiurare il pericolo (o, almeno, la fastidiosissima accusa formulata da chicchessia) di veder tramutata l’intera ricorrenza in una sorta di cassa di risonanza personale.
Ad esempio, buon senso imporrebbe di non ricercare il contributo del Sindaco qualora egli debba poscia presenziare alla consegna simbolica delle chiavi al Patrono oppure a un omaggio ai Caduti in Guerra.


  • In virtú di quanto fin qui evidenziato, non includere MAI all’interno di un supporto cartaceo festaiolo qualsiasi saluto non proveniente da un amministratore pubblico: ad esempio, dal segretario della locale sezione di un partito oppure dal delegato sindacale locale dei lavoratori o degli imprenditori.
Ultima modifica di Raffaele2012 il giovedì 20 febbraio 2025, 22:09, modificato 4 volte in totale.

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Paragrafo 111.2 ‒ Il saluto dell’eventuale Comitato Festa

Può capitare che lo stesso gruppo di organizzatori di una kermesse patronale ‒ qualora sia esistente ‒ decida di prendere carta e penna e di rivolgersi in modo diretto a chi legge il programma cartaceo e, di conseguenza, un’intera comunità in festa.

Seguono consigli.

  • È fondamentale che il Comitato effettui un saluto scritto solo nel caso in cui abbia davvero qualcosa d'importante da comunicare, in modo da non perdersi nei luoghi comuni o, peggio ancora, in banalità.

  • A mo’ di titolo, si può pensare di porre in testa al contributo delle espressioni simili alle sottostanti:

    “Saluto del Comitato Festa”

    “Saluto del/della sig./sig.ra [riportando il nome e il cognome, nonché la carica ricoperta, da chi effettua il saluto]

    “Saluto del/della [menzionando soltanto la carica ricoperta da chi saluta]”.

Circa la seconda formula, si osserva che gli abbreviativi “sig.” e “sig.ra” potrebbero essere sostituiti, qualora servisse, da altri riferiti al titolo di studio posseduto (“prof.”, “arch.”, “ing.”, eccetera).

Esempi positivi:
<< Saluto del Comitato Festa >>.
<< Saluto del prof. Raffaele Buonsenso, presidente del Comitato Festa >>.
<< Saluto del Presidente del Comitato Festa >>.



  • A maggior ragione nell’ipotesi in cui non venga utilizzata alcuna delle espressioni suggerite nel punto appena precedente, rimane sempre auspicabile che il gruppo organizzatore (oppure la figura apicale) si “firmi” almeno al termine del saluto.
Esempi positivi (nel primo, citazione dell’intero gruppo; nel secondo, del solo rappresentante):
<< Il Comitato Festa >>
<< prof. Raffaele Buonsenso, presidente del Comitato Festa >>.



  • Passando al contenuto del testo, si evidenzia l’importanza di scrivere (o far scrivere) dei saluti di lunghezza ragionevole e, soprattutto, mondati di qualsiasi termine sensazionalistico.
Ultima modifica di Raffaele2012 il giovedì 20 febbraio 2025, 22:09, modificato 4 volte in totale.

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Paragrafo 111.2.1 ‒ L’elenco degli iscritti dell’eventuale Comitato Festa

Uno spazio del programma cartaceo di turno dovrebbe essere sempre dedicato alla divulgazione dei nomi e dei cognomi delle persone che fanno parte di un Comitato Festa.

In particolare, si consiglia di collocare opportunamente tal elenco in misura successiva al saluto evidenziato nel precedente “paragrafo” 111.2.

  • Esigenze di razionalità comunicativa impongono, poi, di menzionare tutti quegli iscritti che ricoprono una stessa mansione secondo un ordine alfabetico basato sul cognome.
Esempio positivo (membri di un Comitato incaricati di svolgere il medesimo compito di “revisore dei conti”).
<< Revisori dei conti: Simone Brambilla, Agata Esposito, Pio Longobardi e Mario Rossi >>.

  • Infine, si esorta con fermezza a non citare mai delle persone di età inferiore ai diciotto anni né all’interno dell’elenco principale degli associati né ricorrendo a delle liste ad hoc (“Gruppo giovani”, “Gruppo junior”, etc.).
Approfittando della circostanza, anzi, s’invita i Comitati a tenere lontani i minorenni da qualsiasi momento collegato a una ricorrenza patronale, a cominciare dalle riunioni e dalle questue. Difatti non va mai scordato che la partecipazione all’organizzazione di codesto genere di kermesse impone a ciascun membro ‒ in via preliminare e in modo necessario ‒ l’acquisizione della consapevolezza di poter incorrere, nel malaugurato dei casi, in una serie di sanzioni di carattere civile o penale.
Ultima modifica di Raffaele2012 il lunedì 17 febbraio 2025, 19:16, modificato 1 volta in totale.


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