I programmi cartacei e le F.P. del Sud Italia: proposte migliorative (p. 3)

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CAPITOLO 43 ‒ IL PROGRAMMA RELIGIOSO ‒ IL PERIODO DEL TRIDUO (e di altro di simile) ‒ I “titoli unici generali” e i “titoli singoli di ciascuna giornata”

Può capitare che gli avvisi afferenti ai "tridui", alle "novene", e ad altro di simile siano contraddistinti dall’impiego aggiuntivo di “titoli”.

Nelle intenzioni del presbitero di turno (o di chi in sua vece), il “titolo” dovrebbe fornire alla gente un’indicazione (piú o meno) approssimativa del tema approfondito con l’attività predicazione, onde stimolarne un’effettiva partecipazione.

Per l’esattezza, si possono notare annunci caratterizzati dall’impiego di:
  • un “unico titolo generale”, valido per l’intero periodo di preghiera
  • “tanti titoli singoli” quante sono le giornate (o le serate) del triduo, della novena, etc.
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Paragrafo 43.1 ‒ Suggerimenti comuni: cosa riportare nei “titoli”
  • È possibile che i “titoli” dei tridui, delle novene, etc., siano puntualmente estrapolati da brani biblici oppure da altri testi aventi un contenuto sacro o comunque afferente alla Religione Cattolica (encicliche papali, libri, ecc.).
In tale circostanza, prendendo spunto da quanto già suggerito nel “paragrafo” 28.3 (pagina 4 del presente topic di trattazione), si consiglia di riportare:
1) il preciso passo che viene estrapolato (in genere, una frase) dalla Sacra Bibbia o da un altro testo che ha un contenuto sacro (es. da un libro);
2) l'esatto titolo del suddetto altro testo che ha un contenuto sacro (es. di un libro);
3) l'autore, se conosciuto, del testo che ha un contenuto sacro (es. di un libro).

Inoltre, si suggerisce di racchiudere l'esatto titolo del testo e il nome del suo autore all'interno di due parentesi tonde, onde garantire una maggiore scorrevolezza comunicativa.

Esempio positivo n. 1 (“titolo generale unico” valevole per l’intero periodo di una novena):
<< Ore 18.00, parrocchia Santo Cielo: inizio della Novena incentrata sul tema “Tolto il sentimento religioso, non può esservi società bene morigerata e bene regolata”. (Pio XII"Anni Sacri"). >>.

In breve, riprendendo i tre punti di sopra:
I) "Tolto il sentimento religioso..." costituisce la frase puntualmente riportata da un'enciclica papale;
II) "Anni Sacri" è il titolo dell'enciclica papale;
III) papa Pio XII è l'autore, conosciuto, di codesta enciclica.


Esempio positivo n. 2 (“titolo generale unico” valevole per l’intero periodo di una novena):
<< Ore 18.00, parrocchia Santo Cielo: inizio della Novena incentrata sul tema “Il vostro «sí» sia sí, e il vostro «no» no”. (Gc 512) >>.

Riprendendo due dei tre punti di sopra stavolta emerge che:
I) "Il vostro «sí» sia sí..." costituisce la frase puntualmente riportata da un testo biblico;
II) "Lettera di Giacomo" è il titolo del testo biblico.

In aggiunta, trattandosi di una frase estrapolata direttamente dalle Sacre Scritture, emerge l'occasione di poter abbreviare il titolo del testo biblico (nello specifico, il titolo "Lettera di Giacomo" può essere abbreviato in "Gc") e di aggiungere i numeri esatti del capitolo (nello specifico, 5) e del versetto (nello specifico, 12).


  • Ovviamente nulla esclude che i “titoli” dei tridui, delle novene, etc., siano semplicemente inventati per l’occasione. Al riguardo, poco occorre segnalare, se non la necessità di riportarlo tra le virgolette alte.
Esempio positivo n. 3: << Ore 18.00, parrocchia Santo Cielo: inizio della Novena incentrata sul tema “La forza della speranza”. >>.
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Paragrafo 43.2 ‒ “Titoli unici generali”

Come già evidenziato, possono essere definiti in tale maniera quei titoli che valgono per l’intero periodo di preghiera.

  • Al riguardo, si suggerisce di riportarli esclusivamente all’interno degli annunci che segnalano l’inizio dei tridui, delle novene, etc.
  • In aggiunta, si consiglia di introdurli mediante l’espressione: “…incentrato/a sul tema... (specificazione del tema)”.

Esempio positivo n. 4 (annuncio dell’inizio di una novena, la quale reca un “titolo unico generale” inventato per l’occasione):
<< Ore 18.00, parrocchia Santo Cielo: inizio della Novena incentrata sul tema “La forza della speranza". >>.

Esempio positivo n. 5 (annuncio dell’inizio di un triduo, il quale reca un “titolo unico generale” estrapolato dal libro dei Salmi della Bibbia):
<< Ore 18.00, parrocchia Santo Cielo: inizio del Triduo, incentrato sul tema “Beato l’uomo che non segue il consiglio degli empi” (Sal 1, 1). >>.

Con un po’ di attenzione, non sfuggirà al lettore del presente post la presenza, nell’ultimo esempio positivo, di una virgola (,) dopo la parola “Triduo”, la quale potrebbe rivelarsi assai utile per far comprendere che il tema afferisce all’intero triduo e non al semplice momento del suo inizio.


  • Infine, nel caso in cui il “titolo unico generale” non sia ancora noto al momento della stesura del programma cartaceo di una festa patronale, si suggerisce vivamente di non procedere con indicazioni fin troppo vaghe, onde evitare l’appesantimento della lettura altrui.

Esempio positivo n. 6 (con soluzione testuale facile e immediata): << Ore 18.00, parrocchia Santo Cielo: inizio del Triduo. >>.

Esempio negativo n. 6 (con soluzione testuale eccessivamente vaga): 
<< Ore 18.00, parrocchia Santo Cielo: inizio del Triduo avente come oggetto di considerazioni su alcune gravi questioni socio-economiche del XXI secolo. >>.


Tuttavia, verificandosi la succitata indisponibilità, ma soltanto qualora sia effettivamente possibile, si ritiene comunque corretto riportare nel testo del programma festaiolo almeno l’argomento di massima oggetto di predicazione.

Esempio positivo n. 7 (giacché viene annunciato un tema di massima):
<< Ore 18.00, parrocchia Santo Cielo: inizio della Novena incentrata sulle tre Virtú Teologali. >>.
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Paragrafo 43.3 ‒ “Titoli singoli” di ogni giornata del triduo, della novena, etc.

È possibile che un triduo, una novena, etc., non possegga un “unico titolo generale” valevole per l’intero periodo, bensí una serie di “titoli singoli”, ognuno dei quali affibbiato ad alcune forme di predicazione (predica, nella S. Messa e all’infuori di quest’ultima, riflessione, meditazione, catechesi).

  • Si propone di concentrare i vari “titoli singoli” all’interno del solo annuncio dell’inizio del triduo, della novena, etc.
  • Si suggerisce di introdurre i “titoli specifici” di ciascuna singola predicazione attraverso la dicitura “…prediche / meditazioni / riflessioni / catechesi [incentrate/i] sui temi / sugli argomenti (specificando poi i singoli titoli)”.
  • Posizionare i giorni/le serate (es. “giorno 29”, “giorno 30”) o le date (es. “29 Aprile”, “30 Aprile”) o un misto di giorni/serate e date (“il giorno 30 Aprile”) di ogni predica o meditazione o riflessione o catechesi dopo una virgola (,) o all’interno di due parentesi tonde.
  • Laddove possibile, s’invita a raggruppare le predicazioni per tipologia (ad esempio, separando le riflessioni dalle meditazioni).

Esempio positivo n. 8 (relativo all’annuncio d’inizio di un settenario; da notare altresí l’omissione della data in corrispondenza del primo tema, giacché approfondito proprio la sera di avvio del periodo di preghiera):
<< 25 Aprile ‒ Ore 18.00, parrocchia Santo Cielo: inizio del Settenario di preghiera con riflessioni incentrate sui temi “Consigliare i dubbiosi”, “Insegnare agli ignoranti" (26 Aprile), “Ammonire i peccatori” (27 Aprile), “Consolare gli afflitti” (28 Aprile), “Perdonare le offese” (29 Aprile), “Sopportare pazientemente le persone moleste” (30 Aprile), “Pregare Iddio per i vivi e per i morti (1o Maggio). >>.

Esempio positivo n. 9 (coi giorni di predicazione che stavolta non sono racchiusi fra le parentesi, ma separati da ciascun titolo mediante una virgola).
<< 29 Aprile ‒ Ore 18.00, parrocchia Santo Cielo: inizio del Triduo con riflessioni sui temi “I Dieci Comandamenti”, il medesimo giorno 29; “Le Beatitudini”, il giorno 30; “Il riconoscimento dei diritti regali di Cristo e il ritorno dei singoli e della società alla legge della Sua Verità”. (Pio XII, "Summi Pontificatus"), il giorno 1o Maggio. >>.

Esempio positivo n. 10 (suddivisione delle predicazioni per tipologia; nello specifico, riflessioni, catechesi e meditazioni):
<< 23 Aprile ‒ Ore 18.00, parrocchia Santo Cielo: inizio della Novena con riflessioni sui temi “I Dieci Comandamenti” (il medesimo giorno 23), “Le Beatitudini” (il giorno 26 Aprile) e “L’Apocalisse dell'apostolo Giovanni” (il giorno 29 Aprile); con catechesi sui temi “Il peccato capitale dell’ira (il giorno 24 Aprile), “Il peccato capitale dell’invidia”(il giorno 27 Aprile) e “Il peccato capitale della gola” (il giorno 30 Aprile); con meditazioni sui temi “La vera devozione alla Beata Vergine Maria” (il giorno 25 Aprile), “La devozione alla SS. Trinità” (il giorno 28 Aprile), “La Santa Messa come sacrificio incruento di Cristo” (il giorno 1o Maggio). >>.


  • Qualora il “titolo singolo” della predicazione non sia ancora noto al momento della stesura del testo del programma festaiolo, si propone, ma soltanto nella circostanza in cui risulti effettivamente possibile, di riportare almeno l’argomento di massima oggetto di predicazione.
    In quest’ottica, infine, si suggerisce vivamente di non mettere nero su bianco delle indicazioni fin troppo vaghe, onde evitare l’appesantimento della lettura altrui.
Esempio positivo n. 11 (periodo di preghiera annunciato in modo diretto, mancando qualsivoglia indicazione ulteriore):
<< 29 Aprile ‒ Ore 18.00, parrocchia Santo Cielo: inizio del Triduo. >>.

Esempio negativo n. 11 (da evitare, dunque, come la peste bubbonica):
<< 29 Aprile ‒ Ore 18.00, parrocchia Santo Cielo: inizio del Triduo con riflessioni su alcuni aspetti della dottrina cattolica (virtú, vizi, eccetera). >>.

Esempio positivo n. 12 (annuncio di un triduo del quale non sono noti con precisione i “singoli temi” approfonditi di volta in volta, ma solo l’argomentazione di massima della predicazione).
<< 29 Aprile ‒ Ore 18.00, parrocchia Santo Cielo: inizio del Triduo con riflessioni sulle Virtú Teologali (il medesimo giorno 29), sui Vizi Capitali (il giorno 30 Aprile) e sulle Opere di Misericordia Spirituale (il giorno 1o Maggio). >>.
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Paragrafo 43.4 ‒ “Titolo unico generale” e “titoli singoli” di ogni giornata del triduo, della novena, etc. riportati assieme

Nulla osta all’annuncio di tridui, novene, etc. in cui, accanto al “titolo unico generale”, sussistano pure dei “titoli singoli” per ogni giornata (o serata) che compone il periodo di preghiera.

  • Permane l’esortazione a concentrare tutti i “titoli” all’interno del solo avviso dell’inizio del triduo, della novena, etc.
  • Nell’avviso d’inizio, dare la precedenza all’indicazione del “titolo unico generale”.
  • Se occorre, suddividere l’annuncio dell’avvio del periodo di preghiera in (almeno) due frasi.
    Nella prima andrebbe semplicemente comunicato l’inizio.
    Nella seconda andrebbe effettuata l’elencazione dei vari “titoli singoli”.

Esempio positivo n. 13 (annuncio di un settenario di preghiera che annovera un “titolo unico generale” e, per ogni sera, un “titolo singolo” di riflessione):
<< Ore 18.00, parrocchia Santo Cielo: inizio del Settenario di preghiera incentrato sul tema “Le Opere di Misericordia Spirituale”. Riflessioni sugli argomenti “Consigliare i dubbiosi”, “Insegnare agli ignoranti" (26 Aprile), “Ammonire i peccatori” (27 Aprile), “Consolare gli afflitti” (28 Aprile), “Perdonare le offese” (29 Aprile), “Sopportare pazientemente le persone moleste” (30 Aprile), “Pregare Iddio per i vivi e per i morti" (1o Maggio). >>.
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Paragrafo 43.5 ‒ Gestire al meglio il rischio dell’appesantimento della comunicazione qualora si scelga di procedere comunque con tanti distinti annunci quotidiani

Nei precedenti “paragrafi” 43.2, 43.3 e 43.4 sono state condivise alcune proposte riguardanti il raggruppamento dei “titoli unici generali” e/o dei “titoli singoli giornalieri” all’interno di un solo “passaggio orario”, quello comunicante l’avvio del periodo del triduo, della novena, etc.

Ovviamente, però, nulla impedisce allo scrivente di un programma cartaceo festaiolo di effettuare tanti distinti annunci quotidiani (specialmente per la puntualizzazione dei “singoli titoli”).

Al riguardo, onde scongiurare il rischio di un eccessivo appesantimento testuale del programma cartaceo, si consiglia quanto segue.

  • Innanzitutto, mai dimenticando quanto già suggerito nel “paragrafo” 4.1 della prima parte della corrente trattazione (viewtopic.php?f=6&t=7712&start=30), viene proposto per l’ennesima volta di indicare la giornata/serata iniziale (e/o finale) del triduo, della novena e di quant’altro di simile attraverso la parola “inizio” (e/o “conclusione”).

  • In alternativa a quanto appena rammentato ‒ e limitatamente ai tridui, alle novene e a quant’altro di simile ‒ si suggerisce di indicare la giornata/serata iniziale attraverso il numero ordinario “primo/a”.

    S’invita, poi, ad annunciare la giornata/serata conclusiva mediante l’aggettivo “ultimo/a” oppure attraverso il corrispondente numero ordinario (ad esempio, “terzo/a” nel caso di un triduo, “nono/a” nel caso di una novena).
    Per le restanti giornate/serate del periodo di preghiera, infine, si consiglia molto semplicemente di ricorrere alla numerazione ordinaria (“secondo/a”, “terzo/a”, “quarto/a”, etc.).

  • In breve, s’invita a ricorrere a queste espressioni:

    “inizio del Triduo/dalla Novena…”
    “conclusione del Triduo/della Novena…”
    “prima parte/giornata/serata del Triduo/della Novena…”
    “ultima parte/giornata/serata del Triduo/della Novena…”
    “terza parte/giornata/serata del Triduo…”
    “nona parte/giornata/serata della Novena…”
    “seconda/terza/quarta… parte/giornata/serata del Triduo/della Novena…”.
Esempio positivo riguardante il reiterato annuncio di un triduo con puntualizzazione dei “singoli temi” effettuata di volta in volta.
<< 29 Aprile ‒ Ore 18.00, parrocchia Santo Cielo: prima parte del Triduo con riflessione sul tema “I Dieci Comandamenti”.
30 Aprile ‒ Ore 18.00, parrocchia Santo Cielo: seconda parte del Triduo con riflessione sul tema “Le Beatitudini”.
1o Maggio ‒ Ore 18.00, parrocchia Santo Cielo: terza parte del Triduo con riflessione sul tema “L’Apocalisse dell'apostolo Giovanni”. >>.



  • Qualora vi sia la necessità, si esorta a puntualizzare il “titolo unico generale” soltanto all’interno dell’annuncio della giornata (o serata) iniziale del periodo di preghiera. In particolare, si ritiene opportuno che esso preceda il “titolo singolo” di turno.
Esempio positivo (inizio di un periodo di preghiera; “titolo unico generale” che antecede il “titolo singolo”).
<< 25 Aprile ‒ Ore 18.00, parrocchia Santo Cielo: inizio del Settenario di preghiera, incentrato sul tema “Le Opere di Misericordia Spirituale”. Riflessione sull’argomento “Consigliare i dubbiosi”. >>.
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Paragrafo 43.6 ‒ ESEMPIO POSITIVO “DI RIEPILOGO”

In chiusura è postato un esempio positivo di stesura del programma cartaceo festaiolo.

Per quanto concerne la Novena di preparazione, si è supposta in particolare la scelta dello scrivente di annunciare il “tema generale” (estrapolato dal Vangelo secondo Giovanni, capitolo 14, versetto 6) esclusivamente all'interno dell'avviso che annuncia l'inizio del relativo periodo di preghiera (il 23 Aprile).

Per quanto concerne il Triduo di ringraziamento, si è immaginata la decisione di puntualizzare il “tema generale” e i “temi singoli” (tutti pensati appositamente per l'occasione) unicamente nell'avviso che segnala l'avvio di codesto ulteriore periodo di preghiera (ore 18.00 del 3 Maggio).



Avviso Sacro

Parrocchia Santo Cielo

Comitato Festa Patronale


Festa in onore di sant’Agreste

Massarò (BK), dal 23 Aprile al 5 Maggio 2024



Programma

23 Aprile
Ore 18.00, parrocchia Santo Cielo: inizio della Novena di preghiera in preparazione alla solennità liturgica del Patrono e incentrata sul tema “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Gv 14, 6).



1o Maggio
Ore 16.30, parrocchia Santo Cielo: esposizione della Sacra Immagine e conclusione della Novena.




2 Maggio ‒ Solennità di sant'Agreste
Ore 07.00, 09.00, 18.00, parrocchia Santo Cielo: SS. Messe.

Ore 08.00, per le vie del paese: sfilata dello Storico Premiato Gran Concerto Bandistico Città di Conversano.

Ore 10.00, dalla parrocchia Santo Cielo: Processione con la Sacra Immagine per le strade principali del paese.

Ore 20.00, piazza G. Papini: servizio sul palco del suddetto concerto bandistico diretto dalla prof.ssa Susanna Pescetti.



3 Maggio
Ore 18.00, parrocchia Santo Cielo: inizio del Triduo di ringraziamento al Santo Patrono incentrato sul tema “I Novissimi”. Meditazioni sugli argomenti “La morte”, “Il giudizio” (il giorno 4) e “Il destino eterno” (il giorno 5) dettate dal viceparroco don Raimondo Degli Antonelli.

Ore 22.00, zona Diecignano: gara di fuochi pirotecnici fra i sigg. Giuseppe Catapano di Ottaviano (NA) e f.lli Teora di Venosa (PZ).
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CAPITOLO 44 ‒ IL PROGRAMMA RELIGIOSO ‒ IL PERIODO DEL TRIDUO (e di altro di simile) ‒ Altre ipotesi di concentrazione dei dettagli all’interno del solo avviso d’inizio

È assai frequente che i tridui, le novene e quant’altro di simile siano, nel dettaglio, anche contraddistinti:

a) da un’alternanza quotidiana dei celebranti;

b) dalla ripetizione giornaliera di medesimi riti svolti in un identico luogo;

c) dalla ripetizione delle stesse funzioni religiose (riti e/o predicazioni) ‒ oppure di funzioni all’apparenza rassomiglianti ‒ mentre a mutare, ogni giorno oppure ogni sera, è la fascia di una popolazione coinvolta;

d) dalla ripetizione delle stesse funzioni religiose (riti e/o predicazioni) ‒ oppure dei momenti di coinvolgimento, identici o pressoché identici ‒ mentre a cambiare, di volta in volta, sono le comunità parrocchiali (o gli ordini religiosi, o le altre comunità, gruppi e associazioni) che effettuano l’attività di animazione liturgica (anche cantando e suonando della musica);

e) da uno o piú cambi della sede di svolgimento.


In circostanze del genere, la necessità di non appesantire la lettura del programma festaiolo può suggerire allo scrivente di turno di concentrare i succitati tipi di dettagli all’interno del solo avviso d’inizio del periodo di preghiera.
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Paragrafo 44.1 ‒ Alternanza dei celebranti; ripetizione dei riti svolti in uno stesso luogo; ripetizione delle stesse funzioni mentre si alternano le fasce di popolazione coinvolte oppure le comunità parrocchiali (o gli ordini, le associazioni, i gruppi, etc.)
  • In primis, si ribadisce la proposta di concentrare i vari potenziali annunci in un unico “passaggio orario”: quello afferente al giorno d’inizio del triduo, della novena, etc.

  • In secundis, alfine di garantire anzitutto una certa fluidità comunicativa, si propone quanto segue.
a) Se occorre, suddividere l’annuncio dell’avvio del triduo in (almeno) due frasi.
Nella prima andrebbe semplicemente comunicato l’inizio.
Nella seconda andrebbe effettuata l’esposizione dettagliata dei nomi dei celebranti e/o dei riti quotidiani; eventualmente precisate le differenti fasce di popolazione coinvolte.

Sempre all’interno della seconda frase, si consiglia di impiegare il verbo “animare” per introdurre eventualmente le varie comunità parrocchiali, ordini religiosi, associazioni, gruppi, etc. che effettuano un’attività di animazione (liturgica o comunque religiosa).

Nell’ipotesi in cui servisse, l’elencazione dei celebranti, dei riti i e di quant’altro potrebbe essere posizionata dopo le espressioni: “ogni giorno…” oppure “ogni sera…”.


b) Posizionare la puntualizzazione dei giorni/delle serate (es. “il giorno 29”, “il giorno 30”) o delle date (es. “29 Aprile”, “30 Aprile”) o di un misto di giorni/serate e date (“il giorno 30 Aprile”) interessate da un triduo all’interno di due parentesi tonde oppure dopo una virgola.



Esempio positivo n. 1 (annuncio dell’inizio di un triduo che è presieduto di volta in volta da differenti celebranti, provenienti da altre Parrocchie).
<< 29 Aprile ‒ Ore 18.00, parrocchia Santo Cielo: inizio del Triduo, presieduto da don Gerardo Maiella, parroco della Parrocchia Santa Rettitudine di Massarò (il medesimo giorno 29), da don Pietro Damiani, rettore del seminario Diocesano di Montelusa (il giorno 30), e da don Leone Primo, vicario generale della Diocesi di Volterra (il giorno 1o Maggio). >>.


Esempio positivo n. 2 (l’alternanza dei celebranti riguarda solo il momento della predicazione; da notare inoltre l’aggiuntivo impiego dell’espressione “ogni sera” in misura antecedente la puntualizzazione dei reiterati momenti liturgici).
<< 29 Aprile ‒ Ore 18.00, parrocchia Santo Cielo: inizio del Triduo. Ogni sera, Vespri e S. Messa; seguono riflessioni dettate da don Gerardo Maiella, parroco della Parrocchia Santa Rettitudine di Massarò, il medesimo giorno 29; da don Pietro Damiani, rettore del seminario Diocesano di Montelusa, il giorno 30; e da don Leone Primo, vicario generale della Diocesi di Volterra, il giorno 1o Maggio. >>.


Esempio positivo n. 3 (consistente in ben tre frasi: la prima colla quale viene annunciato il solo inizio della Novena; la seconda con cui, dopo l’espressione “ogni sera”, sono puntualizzati i riti effettuati e l’alternanza dei celebranti delle S. Messe; la terza con cui è precisata la successione dei membri del clero a proposito dell’omelia tenuta durante le stesse celebrazioni dell’Eucaristia).
<< 23 Aprile ‒ Ore 18.00, parrocchia Santo Cielo: inizio della Novena. Ogni sera, Vespri e S. Messa presieduti dal parroco don Pietro Crisologo, il medesimo 23 Aprile; da don Gerardo Maiella, parroco della Parrocchia Santa Rettitudine di Mazzarò, il 24, 25 e 26 Aprile; da don Leone Primo, vicario generale della Diocesi di Volterra, il 27, 28 e 29 Aprile; e da don Pietro Damiani, rettore del seminario della Diocesi di Montelusa, il 30 Aprile e il 1o Maggio.
Omelie tenute da don Antonio Da Forlí, viceparroco della parrocchia SS.me Gioia e Letizia di Donnafugata (BK), il 23, 24 e 25 Aprile; da don Pietro Rosini, rettore della chiesa Santa Misericordia di Massarò, il 26, 27 e 28 Aprile; e da mons. Francesco Forgione, vicario episcopale della Diocesi di Montelusa, il 29 e 30 Aprile e il 1o Maggio. >>.



Esempio positivo n. 4 (dall’avviso dell’inizio del triduo si evince lo svolgimento ripetuto delle stesse tipologie di rito, anche se la benedizione conclusiva vede ogni volta coinvolte delle differenti fasce di popolazione).
<< 29 Aprile ‒ Ore 18.30, parrocchia Santo Cielo: inizio del Triduo. Ogni sera, recita del Rosario, canto dei Vespri e Santa Messa; al termine, benedizione delle partorienti (il medesimo giorno 29), degli anziani (il giorno 30) e degli infermi (il giorno 1o Maggio). >>.


Esempio positivo n. 5 (dall’avviso dell’inizio del triduo si evince lo svolgimento ripetuto delle stesse tipologie di rito, anche se la recita conclusiva della coroncina viene ogni volta animata da differenti comunità parrocchiali).
<< 29 Aprile ‒ Ore 17.30, parrocchia Santo Cielo: inizio del Triduo. Ogni sera, canto dei Vespri e Santa Messa; al termine, recita della Coroncina al Santo Patrono animata dalle comunità parrocchiali Santa Prudenza di Donnafugata (BK), il medesimo giorno 29, Beata Temperanza di Patavina (FF), il giorno 30, e SS.me Gioia e Letizia di Vigata (BK), il giorno 1o Maggio. >>.

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Raffaele2012
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Re: I programmi cartacei e le F.P. del Sud Italia: proposte migliorative (p. 3)

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Paragrafo 44.1.1 ‒ segue dal precedente messaggio
  • Con particolare riferimento alla ripetizione quotidiana (o serale) degli stessi riti (ipotesi di cui alla lettera b, primo messaggio di questo “capitolo”), si ritiene accettabile un’eventuale decisione di aggiungere nello stesso “passaggio orario” segnalante l’inizio del triduo (e di altro di simile) anche gli orari di ogni altra celebrazione svolta giornalmente.

    Condizione imprescindibile per la praticabilità di codesta soluzione testuale è lo svolgimento di tutte le cerimonie nel medesimo posto (es. nella stessa chiesa).

Esempio positivo n. 6 (nell’avviso d’inizio della settimana di preghiera, svolta sempre nell’immaginaria parrocchia Santo Cielo, sono comunicati anche tutti gli orari di ogni rito):
<< 3 Maggio ‒ Ore 07.00, parrocchia Santo Cielo: inizio della Settimana Eucaristica. Ogni giorno, Santa Messa; alle ore 08.30 Lodi Mattutine; alle ore 12.00 Angelus; alle ore 16.00 esposizione del SS. Sacramento per l’Adorazione personale; alle ore 18.30 Adorazione Eucaristica comunitaria e reposizione del SS. Sacramento; alle ore 19.30 Santa Messa e Vespri. >>.

In relazione a codesto esempio, va chiarito, caso mai non fosse stato chiaro al lettore, che appare ipotizzato un inizio della prima Messa quotidiana alle ore 07.00.


  • Si ritiene che la suddetta idea di raggruppamento possa valere anche nel caso in cui le funzioni (riti e/o predicazioni), pur rimanendo identiche durante l’intero periodo, possano anticipare o posticipare rispetto all’orario abituale per una o piú giornate (o serate).

    Innanzi al verificarsi di tale specifica circostanza, si propone di aggiungere un’ulteriore puntualizzazione in merito al giorno (o alla data) e all’orario anticipato o posticipato.

Esempio positivo n. 7 (l’annuncio dell’inizio della settimana di preghiera, prevista sempre all’interno dell’immaginaria parrocchia Santo Cielo, informa altresí dell’anticipazione di quarantacinque minuti delle funzioni svolte generalmente alle 20.00).
<< 3 Maggio ‒ Ore 07.00, parrocchia Santo Cielo: inizio della Settimana Eucaristica. Ogni giorno, Santa Messa; alle ore 08.30 Lodi Mattutine; alle ore 12.00 Angelus; alle ore 16.00 esposizione del SS. Sacramento per l’Adorazione personale; alle ore 18.30 Adorazione Eucaristica comunitaria e reposizione del SS. Sacramento; alle ore 20.00 Santa Messa e Vespri.
Il giorno 6, anticipazione della Santa Messa e dei Vespri alle ore 19.30. >>.

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Raffaele2012
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Paragrafo 44.2 ‒ Il cambio di sede di svolgimento delle funzioni
  • Con particolare riferimento al cambio di sede di svolgimento delle funzioni, si consiglia di suddividere l’annuncio dell’avvio del triduo (e di quant’altro di simile) in due frasi.

    Nella prima andrebbe semplicemente annunciato l’inizio del periodo di preghiera.
    Nella seconda, dopo l’indicazione dei giorni oppure delle date, ricorrendo eventualmente anche a una dicitura come “prosecuzione del/della medesimo/a (dello stesso/a)” e a parole come “rispettivamente”, andrebbero puntualizzati i differenti luoghi di svolgimento delle funzioni.
Esempio positivo n. 8 (l’avviso d’inizio di una novena fornisce anche delle informazioni sui cambi di sede di svolgimento).
<< 23 Aprile ‒ Ore 18.00, parrocchia Santo Cielo: inizio della Novena. Nei giorni 25, 27, 28 e 30, prosecuzione della stessa, rispettivamente, in contrada Acquachiara, all’interno del cimitero comunale, in piazza Rotatoria e in largo Pioppo. >>.

Nel suesposto esempio, si nota come il pronome “stessa” si riferisca al sostantivo “Novena”.
Ultima modifica di Raffaele2012 il giovedì 31 ottobre 2024, 23:40, modificato 1 volta in totale.

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Paragrafo 44.3 ‒ Gestire al meglio il rischio dell’appesantimento della comunicazione qualora si scelga di procedere comunque con tanti distinti annunci quotidiani

Nei precedenti “paragrafi” 44.1, 44.1.1 e 44.2 sono state condivise alcune proposte riguardanti la concentrazione di varie tipologie di dettagli all’interno di un solo “passaggio orario”, quello comunicante l’avvio del periodo del triduo, della novena, etc.

Ovviamente, però, nulla impedisce allo scrivente di un programma cartaceo festaiolo di effettuare tanti distinti annunci quotidiani.

Al riguardo, onde scongiurare il rischio di un eccessivo appesantimento testuale del programma cartaceo, si consiglia quanto segue.

  • Innanzitutto, mai dimenticando quanto già suggerito nel “paragrafo” 4.1 della prima parte della corrente trattazione (viewtopic.php?f=6&t=7712&start=30), viene proposto per l’ennesima volta di indicare la giornata/serata iniziale (e/o finale) del triduo, della novena e di quant’altro di simile attraverso la parola “inizio” (e/o “conclusione”).

  • In alternativa a quanto appena rammentato ‒ e limitatamente ai tridui, alle novene e a quant’altro di simile ‒ si suggerisce di indicare la giornata/serata iniziale attraverso il numero ordinario “primo/a”.

    S’invita, poi, ad annunciare la giornata/serata conclusiva mediante l’aggettivo “ultimo/a” oppure attraverso il corrispondente numero ordinario (ad esempio, “terzo/a” nel caso di un triduo, “nono/a” nel caso di una novena).
    Per le restanti giornate/serate del periodo di preghiera, infine, si consiglia molto semplicemente di ricorrere alla numerazione ordinaria (“secondo/a”, “terzo/a”, “quarto/a”, etc.).

  • In breve, s’invita a ricorrere a queste espressioni:
    “inizio del Triduo/dalla Novena...”
    “conclusione del Triduo/della Novena...”
    “prima parte/giornata/serata del Triduo/della Novena...”
    “ultima parte/giornata/serata del Triduo/della Novena...”
    “terza parte/giornata/serata del Triduo...”
    “nona parte/giornata/serata della Novena...”
    “seconda/terza/quarta… parte/giornata/serata del Triduo/della Novena...”
    .

Esempio positivo n. 9 (riscrittura dell’esempio positivo n. 4 condiviso nel post 44.1).
<< 29 Aprile ‒ Ore 18.30, parrocchia Santo Cielo: inizio del Triduo con recita del Rosario, canto dei Vespri, Santa Messa e benedizione delle partorienti.
30 Aprile ‒ Ore 18.30, parrocchia Santo Cielo: seconda parte del Triduo con recita del Rosario, canto dei Vespri, Santa Messa e benedizione degli anziani.
1o Maggio ‒ Ore 18.30, parrocchia Santo Cielo: conclusione del Triduo con recita del Rosario, canto dei Vespri, Santa Messa e benedizione degli infermi. >>.


Esempio positivo n. 10 (riscrittura dell’esempio positivo n. 8 condiviso nel post 44.2).
<< 23 Aprile ‒ Ore 18.00, parrocchia Santo Cielo: inizio della Novena.
25 Aprile ‒ Ore 18.00, contrada Acquachiara: terza serata della Novena.
27 Aprile ‒ Ore 18.00, Cimitero comunale: quinta serata della Novena.
28 Aprile ‒ Ore 18.00, piazza Rotatoria: sesta serata della Novena.
30 Aprile ‒ Ore 18.00, largo Pioppo: ottava serata della Novena. >>.
Ultima modifica di Raffaele2012 il giovedì 31 ottobre 2024, 23:40, modificato 2 volte in totale.


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