I programmi cartacei e le F.P. del Sud Italia: proposte migliorative (p. 1)

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CAPITOLO 8 ‒ ALCUNI SEGNI IDEOGRAFICI ‒ Trattino breve e trattino lungo

I programmi delle Feste Patronali Meridionali sono assai spesso contraddistinti da un impiego non sempre riuscitissimo, purtroppo, dei segni ideografici.

Ragioni di tempo e di spazio impediscono una trattazione approfondita lungo questo aspetto. Da ciò la scelta di considerare, in questo e nei due successivi “capitoli” 9 e 10, soltanto alcuni segni ideografici, accomunati dalla peculiare caratteristica di fornire una qualche precisazione all’interno di un testo scritto oppure dalla caratteristica di sottolineare la rilevanza di un termine o di un’espressione impiegata.

In particolare, nei messaggi immediatamente sottostanti ci si sofferma innanzitutto sul trattino breve ( - ) e sul trattino lungo ( ‒ ).
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Paragrafo 8.1 ‒ Trattino breve ( - )

Il trattino breve (conosciuto anche come ‘trattino d’unione’) appare a qualsiasi lettore come un segno ideografico posto a cavallo di due parole.

Buona norma, in particolare, impone di non lasciare mai alcuno spazio fra la coppia di termini e il trattino breve. Per cui, ad esempio, risulta corretto scrivere Italia-Germania, mentre non lo è Italia - Germania.

Nelle comuni tastiere per computer, il trattino breve appare situato, dall’alto verso il basso, lungo la quinta fila e verso destra, assieme al ‘trattino inferiore’, il quale non viene considerato all’interno di questa discussione.

Per quello che può riguardare la comunicazione festaiola, si ritiene che il trattino breve ( - ) abbia principalmente due utilizzi.

  • In primo luogo, il trattino breve può legare due parole in un modo analogo a quello che sarebbe stato ottenuto ricorrendo alla congiunzione “e” oppure a costrutti analitici del tipo: “da ... a”, “tra ... e”, “di ... e”.
Esempio positivo: << Ore 12.00, nei pressi dello Stadio comunale: inaugurazione della strada provinciale Massarò-Vigata. >>.

Da notare, appunto, come l’uso del trattino breve abbia finito per sostituire questa eventuale costruzione della frase:
<< Ore 12.00, nei pressi dello Stadio comunale: inaugurazione della strada provinciale collegante Massarò e Vigata. >>.

  • In secondo luogo, il trattino breve può unire due parole in modo tale che la seconda precisi il ‘senso’ della prima.
Esempio positivo: << Ore 12.00, piazza Centrale: consegna di una medaglia-ricordo alla squadra vincitrice del torneo di calcio. >>.

In questo caso la parola “ricordo” ha, appunto, il merito di precisare il significato, la funzione della “medaglia” suindicata.


------------------------


NOTA BENE

Quanto scritto sul trattino breve è stato tratto da questa pagina web: http://www.treccani.it/enciclopedia/tra ... Italiano)/
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Paragrafo 8.2 ‒ Trattino lungo ( ‒ )

Il trattino lungo (o stanghetta) è un segno ideografico piú lungo di quello ‘breve’ e reca sempre uno spazio separato rispetto a tutti gli altri caratteri circostanti.

Nelle comuni tastiere per computer, il trattino lungo è situato in alto a sinistra del tastierino numerico, posizionato a sua volta alla destra di chi si siede davanti allo schermo. Per farlo apparire nella sua veste definitiva, occorre, in particolare, finire di scrivere la parola o il numero o il segno immediatamente successivo e cliccare sulla barra spaziatrice.

  • Per quello che concerne la comunicazione festaiola, si suggerisce, in linea di massima, di non adoperare mai il trattino lungo (–).
    In sua vece, si consiglia, a seconda delle circostanze, di ricorrere alla virgola oppure alle parentesi tonde.
Esempio positivo: << Domenica 15 Maggio, ottava della festa >>.
Esempio negativo: << Domenica 15 Maggio ‒ ottava della festa >>.


  • Laddove sia possibile, opportuno oppure sensato, per meglio evidenziare un inciso testuale, nulla osta perfino all’utilizzo del daccapo.
Esempio positivo (l’inciso testuale appare sottolineato al fine di aiutare chi legge questo messaggio):
<< 2 Maggio
Solennità liturgica di sant’Agreste >>.



  • Occhio!!! Si propone di limitare l’impiego del trattino lungo a un’unica ipotesi estrema: la mancanza di spazio sufficiente all’interno del programma cartaceo.
Esempio positivo (supponendo che nel supporto cartaceo difetti, appunto, dello spazio dove scrivere):
<< Domenica 15 Maggio ‒ Ore 08.00, piazza Centrale: Santa Messa. >>.
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Paragrafo 8.3 ‒ Quando NON impiegare MAI né il trattino breve ( - ) né il trattino lungo ( ‒ )

Quando all’interno del testo-programma festaiolo occorre elencare piú orari assieme, si suggerisce umilmente di non utilizzare alcun tipo di trattino, bensí, semplicemente, la virgola.

Esempio positivo: << Ore 07.00, 08.00, 09.00, 10.00, parrocchia Santo Cielo: SS. Messe. >>.
Esempio negativo: << Ore 07.00 ‒ 08.00 ‒ 09.00 ‒ 10.00, parrocchia Santo Cielo: SS. Messe. >>.
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Paragrafo 8.4 ‒ ESEMPIO POSITIVO “DI RIEPILOGO”

In conclusione, coerentemente con quanto proposto nel corso del presente “capitolo”, si posta un esempio positivo di stesura del programma cartaceo festaiolo avente un valore “di riepilogo”.

Si è supposto, in particolare, che la persona incaricata di redigere il testo abbia usato il trattino breve ( - ) al posto del costrutto analitico “tra... e” per l'annuncio dei nomi delle squadre partecipanti alla partita di pallacanestro (Primo Maggio, ore 15.00); in sostituzione del costrutto analitico “da... a”, nel bel mezzo delle parole “Massarò” e “Vigata”, per dare notizia delle località fra le quali sarebbe sorta una nuova arteria stradale (2 Maggio, ore 16.30); in vece della congiunzione “e” per indicare la doppia intitolazione di una scuola media (2 Maggio ore 21.00).

Si è altresí immaginato che il medesimo soggetto sia ricorso al trattino breve ( - ) allo scopo di unire i due termini “medaglia” e “ricordo” (2 Maggio, ore 23.00), in modo tale che il secondo precisasse il senso del primo.

Si è infine assunto, in corrispondenza delle date, l'impiego della virgola immediatamente dopo le espressioni “vigilia della Solennità liturgica” e “Solennità liturgica di sant'Agreste”, onde rendere subito comprensibile il “ruolo” da assegnare alle due giornate di celebrazioni.



Parrocchia Santo Cielo

Comitato Festa Patronale


Festeggiamenti in onore di sant’Agreste

Massarò (BK), 1o e 2 Maggio 2024


Programma


1o Maggio, vigilia della Solennità liturgica

Ore 07.00, 08.30, 10.00, parrocchia Santo Cielo: SS. Messe.

Ore 15.00, tendostruttura L. Malvivenga: incontro amichevole di pallacanestro Virtus Massarò-Fortitudo Vigata organizzato dalla Polisportiva Olimpica di Massarò.

Ore 19.00, parrocchia Santo Cielo: Santa Messa. Al termine, Processione con la Sacra Immagine per le vie del paese.

Ore 21.30, località Diecignano: gara di fuochi pirotecnici fra i sigg. Giuseppe Catapano di Ottaviano (NA), Gaetano Russo di Pannarano (BN), f.lli Spina di Santa Venerina (CT).



2 Maggio, Solennità liturgica di sant'Agreste

Ore 07.00, 08.30, 10.00, 12.00, 19,00 parrocchia Santo Cielo: SS. Messe.

Ore 16.30, nei pressi dello Stadio comunale: inaugurazione della strada provinciale Massarò-Vigata.

Ore 21.00, piazza G. Papini: rappresentazione della tragedia "La vita di sant'Agreste", interpretata dagli alunni della scuola media Sciascia-Falcone di Massarò.

Ore 23.00, piazza G. Papini: Consegna di una medaglia-ricordo al vincitore della gara pirotecnica.
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:) :) :) :) :)
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CAPITOLO 9 ‒ ALCUNI SEGNI IDEOGRAFICI ‒ Doppie virgolette alte (“ ”) e caporali (« »)

I segni ideografici considerati nel presente “capitolo” sono due: le doppie virgolette alte (“ ”) e i caporali (« »).

Nei testi scritti, le doppie virgolette alte vengono abitualmente impiegate per porre in rilievo una certa parola o una determinata espressione, prescindendo dalla loro origine italiana oppure straniera.

I caporali sono in genere adoperati per riportare all’interno di un testo dei brani tratti da opere altrui (ad esempio, la pagina di un romanzo) oppure per delimitare le esatte parole pronunciate in un discorso diretto.

Considerando la tecnologia informatica, si rammenta che le prime sono comunemente site sopra il numero 2 dell’odierno raggruppamento di tasti alfanumerici delle tastiere per computer.
Per poter utilizzare i secondi, invece, occorre aprire una pagina qualsiasi del programma per computer Word, cliccare sulla scheda ‘Inserisci’ nella barra delle applicazioni in alto, procedere col puntatore fino alla sezione ‘Simboli’, premere sull’opzione ‘Simbolo’ e poi ‘Altri Simboli’, onde cercare i due caporali, uno di apertura e uno di chiusura.

Prima di entrare nel merito dei suggerimenti, si segnala cortesemente che i “paragrafi” dal 9.1 al 9.4 risultano incentrati sulle doppie virgolette alte, mentre il “paragrafo” 9.5 attiene ai caporali. Nel messaggio 9.6, invece, trova cenno un ultimo consiglio che accomuna codesti due segni ideografici.


ATTENZIONE!!!
I caporali ( « » ) qui considerati non vanno mai confusi colle parentesi uncinate ( << >> ), le quali appariranno all’interno degli innumerevoli esempi di cui è punteggiata l’intera trattazione in corso. Esse, infatti, sono utilizzate prevalentemente in ambito informatico e filologico (fonte Wikipedia).
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Paragrafo 9.1 ‒ Le doppie virgolette alte e i titoli

Innanzitutto si propone di racchiudere fra le doppie virgolette alte i titoli:
  • delle predicazioni (unica predicazione suddivisa in piú giorni oppure tante singole predicazioni) che accompagnano i Tridui (e simili) di un programma religioso;
  • della messa intesa come genere musicale;
  • di intere rappresentazioni operistiche e non operistiche; delle marce bandistiche e degli inni sacri
  • delle rappresentazioni teatrali e dei monologhi;
  • di lungometraggi, mediometraggi e cortometraggi;
  • di un preciso testo letto in pubblico;
  • di libri e dischi presentati al pubblico e/o in conferenza stampa;
  • di convegni, incontri tematici, dibattiti e simili (di natura religiosa e no);
  • di qualsiasi manifestazione in memoria di persone defunte.

Esempi positivi (in relazione ai quali, per facilitare la comprensione altrui, gli svariati titoli sono evidenziati col grassetto):

<< Ore 10.00, parrocchia Santo Cielo: inizio del Triduo con riflessioni sul tema “I peccati veniali e i peccati mortali”. >>.
<< Ore 10.00, parrocchia Santo Cielo: Celebrazione Eucaristica con esecuzione della messa “Te Deum Laudamus", scritta da L. Perosi e diretta dal prof. Gregorio Allegri. >>.
<< Ore 18.00, piazza Dante: rappresentazione del melodramma “Pagliacci”, scritto da R. Leoncavallo e diretto dal prof. R. Muti, per la parte musicale, e dal regista S. Rubini, per la parte scenica. >>.
<< Ore 18.00, Villa comunale: rappresentazione della commedia "Natale in casa Cupiello", scritta da E. De Filippo, diretta dal regista V. Montella e interpretata dalla compagnia Desica. >>.
<< Ore 18.00, Museo comunale: proiezione del lungometraggio “Totò, Peppino e la Malafemmina”, diretto dal regista C. Mastrocinque. >>.
<< Ore 18.00, piazza Centrale: lettura pubblica del libro “Gomorra”, scritto da R. Saviano, promossa con la collaborazione della Pro Loco di Massarò. >>.
<< Ore 20.00, chiesa Santa Dottrina: convegno sul tema "Il Cattolicesimo oggigiorno" a cura della Parrocchia Santo Cielo di Massarò. >>.
<< Ore 20.00, Biblioteca comunale: presentazione del libro “Austerità”, scritto dal prof. Mario Monti. >>.
<< Ore 22.00, Stadio comunale: triangolare di calcio “Diego Armando Maradona”. >>.
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Paragrafo 9.2 ‒ Le doppie virgolette alte: i Concerti Bandistici e le Bande Musicali
  • Si suggerisce di usare le doppie virgolette alte per evidenziare la specifica titolazione (alla memoria di qualcuno oppure di altro tipo) eventualmente presente all’interno della “denominazione completa e ufficiale” di un Concerto Bandistico (vedasi al riguardo la quarta parte della trattazione in corso, "paragrafo" 52.1: viewtopic.php?f=6&t=7719).
Esempio positivo (che rimanda alla stagione artistica 2022): << Grande Orchestra di Fiati "G. Ligonzo" Città di Conversano. >>.

In buona sostanza, si precisa che "G. Ligonzo" rappresenta l'intitolazione alla memoria di tale formazione.

  • Stessa richiesta vale per le Bande Musicali (vedasi a tal proposito sempre la quarta parte della trattazione in corso, "paragrafo" 61.1.1: viewtopic.php?f=6&t=7719&start=45).
Esempio positivo (che rimanda alla stagione artistica 2020): << Gran Concerto Bandistico "N. Rota” Città di Grumo Appula. >>.

In buona sostanza, si precisa che "N. Rota" rappresenta l'intitolazione alla memoria di codesta formazione.

  • Si ritiene che quanto suggerito valga, comprensibilmente, anche nella circostanza in cui sussista, per un Concerto Bandistico o una Banda Musicale, una doppia titolazione.
Esempio positivo (che rimanda alla stagione artistica 2014): << Storico Complesso Bandistico “Nicola Centofanti, Regione Abruzzo” Città di Chieti >>.

Va altresí notato il ricorso alla virgola per separare ciascuna specifica titolazione: “Nicola Centofanti”, da un lato, e “Regione Abruzzo”, dall’altro.
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Paragrafo 9.3 ‒ Le doppie virgolette alte: gli altri tipi di formazioni bandistiche

Circa le bande militari, i complessi lirico-sinfonici, i gruppi folcloristici e i gruppi di sbandieratori ‒ menzionati nella quinta parte della trattazione in corso, "capitoli" 76 e 77 (viewtopic.php?f=6&t=7724) ‒ si ritiene che possano valere i tre suggerimenti del precedente messaggio.

Di conseguenza, diventa opportuno procedere oltre.
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Paragrafo 9.4 ‒ Le doppie virgolette alte e i termini tecnici, specialistici oppure gergali
  • S’invita a usare le doppie virgolette alte qualora occorra utilizzare dei termini tecnici, specialistici oppure gergali che, pur essendo noti in un certo ambito, restano per lo piú ignoti o poco frequenti per il grande pubblico.
Considerando la realtà delle Feste Patronali del Sud Italia, una certa abbondanza di termini specialistici e/o gergali caratterizza indubbiamente il settore pirotecnico.

Esempio positivo (nello specifico, la parola “regina” indica un preciso manufatto pirotecnico cilindrico, che, però, resta ignoto alla maggioranza della gente).
<< Assegnazione di un premio di 1.000 Euro per il lancio della migliore bomba da tiro “regina”. >>.

Altro esempio positivo (annuncio di uno piccolo sparo aereo mattutino che, in diverse zone del Meridione, è conosciuto col nome di “diana”).
<< Ore 07.00, zona Diecignano: “diana” eseguita dal sig. Carmine Ruocco di Gragnano (NA). >>.

  • Sulla scia di quanto segnalato nel punto precedente, si suggerisce di adoperare le doppie virgolette alte per l’annuncio dei c.d. Eventi Caratteristici Locali ‒ che costituiscono oggetto di considerazione nei “capitoli” 74 (viewtopic.php?f=6&t=7719&start=120) e 75 (viewtopic.php?f=6&t=7719&start=135) ‒ allo scopo di evitare qualsivoglia equivoco da parte di chi legge.

    Tale utilizzazione può perfino affiancarsi all’eventuale scelta di riportare in maiuscolo le prime lettere di ogni parole.
Esempi positivi (qui s’immagina che il posizionamento delle doppie virgolette alte aiuti a non pensare all’arrivo di veri angeli o all’esibizione di reali giganti).
<< Ore 10.00, piazza Grande: “Calata dell'Angelo”. >>.
<< Ore 10.00, piazza Grande: “Ballo dei Giganti”. >>.


  • Per l’annuncio delle cariche festaiole o dei ruoli festaioli di valore prettamente simbolico, si consiglia, a patto che sia ritenuto veramente necessario dallo scrivente di turno, di ricorrere non solo alle iniziali delle parole in maiuscolo, ma pure alle doppie virgolette alte.
Allo scopo di far rapidamente comprendere che cosa sia una carica festaiola simbolica, si porta all’attenzione dei lettori il caso della kermesse patronale di Parete (CE), dove la persona che offre la maggiore somma di denaro la mattina del Lunedí in Albis assume il ruolo di Dirigente della Processione, detto anche piú semplicemente Dirigente.

Esempio positivo (vagamente ispirato al caso appena richiamato).
<< Ore 18.00, sede del Comitato Festa: consegna di una medaglia-ricordo per la maggiore offerta in denaro al “Dirigente”. >>.

N.B. Il sottoscritto ricorda per l’ennesima volta ai lettori di non confondersi coi c.d. ruoli operativi che contraddistinguono un Comitato di Festa Patronale Meridionale (presidente, segretario, cassiere, economo, consigliere…) poiché qui non viene fatta alcuna menzione ad essi.

  • Fermo restando tutti i suggerimenti formulati all’interno di questo messaggio, nulla impedisce a uno scrivente di rinunciare all’impiego delle doppie virgolette alte nell’ipotesi in cui egli ritenga che l’annuncio di un aspetto festaiolo (un particolare manufatto pirotecnico, un utensile della tradizione popolare, una carica simbolica etc.) oppure di una manifestazione (calate dell’angelo, ballo di una pupazza, etc.) non induca il lettore a confondersi.
Esempio positivo (supponendo, stavolta, che l’avviso sia immediatamente comprensibile per la gente e che perciò non vi sia alcun bisogno di adoperare le doppie virgolette alte).
<< Ore 10.00, piazza Grande: Calata dell'Angelo. >>.

Altro esempio positivo (tipologia di avviso che difficilmente può stimolare dei fraintendimenti).
<< Ore 15.00, piazza Centrale: asta dei doni in natura. >>.
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Paragrafo 9.5 ‒ I caporali: indicazioni
  • Alla luce di quanto segnalato all’inizio del corrente “capitolo”, si propone di adoperare i caporali nel caso in cui occorra riportare all’interno del programma festaiolo dei brani tratti da altri testi e lunghi diverse (o perfino parecchie) righe.
Ciò, ad esempio, potrebbe coinvolgere l’esortazione iniziale del parroco (che al suo interno potrebbe menzionare alcune regole fissate all’interno di una direttiva diocesana) oppure una sintesi storica della località in festa (che potrebbe rimandare alla narrazione di un episodio avvenuto secoli addietro).


Esempio positivo (immaginaria esortazione di un parroco incardinata nelle pagine iniziali di un opuscolo. Buona parte di essa è in realtà tratta da un documento vaticano redatto quasi venticinque anni or sono. Per agevolare la comprensione degli utenti del forum, qui risultano sottolineati i caporali e le parole del testo della Santa Sede):

<< Fedeli,

il “Direttorio su Pietà Popolare e Liturgia”, pubblicato nel 2002 dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, resta di grande aiuto per meglio comprendere anche il vero significato dell’imminente ricorrenza patronale. Al suo interno, infatti, appare il seguente prezioso chiarimento:

«La dottrina della Chiesa e la sua Liturgia propongono i Santi e i Beati, che contemplano già chiaramente Dio uno e trino, quali:
  • testimoni storici della vocazione universale alla santità; essi, frutto eminente della redenzione di Cristo, sono prova e documento che Dio, in tutti i tempi e presso tutti i popoli, nelle piú svariate condizioni socio-culturali e nei vari stati di vita, chiama i suoi figli a raggiungere la perfetta statura di Cristo (cf. Ef 4, 13; Col 1, 28);
  • discepoli insigni del Signore e quindi modelli di vita evangelica; nei processi di canonizzazione la Chiesa riconosce l’eroicità delle loro virtú e quindi li propone alla nostra imitazione;
  • cittadini della Gerusalemme celeste, che cantano senza fine la gloria e la misericordia di Dio; in essi infatti si è già compiuto il passaggio pasquale da questo mondo al Padre;
  • intercessori ed amici dei fedeli ancora pellegrini sulla terra, perché i Santi, pur immersi nella beatitudine di Dio, conoscono gli affanni dei loro fratelli e sorelle e accompagnano il loro cammino con la preghiera e il patrocinio; […].
Occorre infine ribadire che scopo ultimo della venerazione dei Santi è la gloria di Dio e la santificazione dell’uomo attraverso una vita pienamente conforme alla volontà divina e l’imitazione delle virtú di coloro che furono eminenti discepoli del Signore.».

Ciascuno di noi rammenti bene queste parole, dunque, durante i giorni di festa e per tutti quelli che verranno.



don Pietro Crisologo, parroco della Parrocchia santo Cielo di Massarò >>.



  • Ovviamente, nulla impedisce di utilizzare i caporali qualora si vogliano riportare dei brani tratti da altrui testi e relativamente piú brevi, anche circoscritti a qualche parola soltanto.
Esempio positivo (porzione di un inventato approfondimento storico che concerne la tradizione pirotecnica di una località in festa e che viene posizionato nelle pagine interne di un opuscolo. In dettaglio, i caporali conterrebbero alcune parole, “macchine” e “numero ragguardevole di terrazzani”, tratte da documenti ecclesiastici vecchi di oltre due secoli. Per rendere immediata la comprensione degli utenti del forum, qui risultano sottolineati i caporali e i suindicati termini):

<< Da tempo immemore, i Massarotini solennizzano ulteriormente le celebrazioni in onore di sant’Agreste con lo sparo di fuochi pirotecnici. Già verso la fine del Settecento, i registri della Parrocchia Santo Cielo annotano in maniera fugace l’allestimento nell’odierno largo Giardino di «macchine», la cui accensione era vista da un «numero ragguardevole di terrazzani». >>.



  • Inoltre, sulla scia di quanto insegnato dalla Grammatica Italiana, è chiesto di impiegare i caporali anche qualora occorra (o si vogliano) riportare nel supporto cartaceo festaiolo le esatte parole di un discorso diretto (cioè orale).
Esempio positivo (stralcio di un ipotetico approfondimento pubblicato in un opuscolo e afferente a un celeberrimo direttore pugliese di concerti bandistici. Nello specifico, i caporali racchiudono cosa egli avrebbe esattamente detto. Per facilitare la comprensione di chicchessia, qui appaiono sottolineati i caporali e le esatte parole da lui pronunciate):

<< Negli ultimi tempi, il futuro delle orchestre di fiati e percussioni rappresentò per lui una fonte di grande preoccupazione. Una volta, quindi, affermò: «Dopo di me il diluvio! Quanti maestri senza scrupoli e quanti organizzatori usciranno! Finché sono vivo no, ma alla mia morte vedrete».
Gioacchino Ligonzo, dopo un ultimo concerto ad Alezio, morí nel novembre del 1992, all’età di ottantadue anni. >>.




  • OCCHIO, PERÒ!!! Si prega di fare un utilizzo decisamente centellinato dei caporali e delle parole tratte da testi o da discorsi altrui, limitandone la presenza alle sole porzioni piú discorsive di un programma cartaceo:

    a) le probabili esortazioni introduttive delle autorità religiose, considerate nel “capitolo” 110 (viewtopic.php?f=6&t=7737);
    b) i possibili saluti iniziali delle autorità civili e di ulteriori soggetti, attenzionati nel “capitolo” 111 (stesso link del punto precedente);
    c) l’eventuale sezione “Approfondimenti”, oggetto di riflessione nel “capitolo” 114 (viewtopic.php?f=6&t=7737&start=30) della corrente trattazione.


  • La persona incaricata di redigere il testo del programma festaiolo (oppure il tipografo) può, se ritiene che sia opportuno, aggiungere all’uso dei caporali anche lo “stile” di scrittura in corsivo.
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Paragrafo 9.6 ‒ EVITARE l’uso delle doppie virgolette alte e dei caporali per la presentazione di tutti gli aspetti festaioli non accennati in questo “capitolo”

Per tutti i casi non citati in questo “capitolo” si suggerisce vivamente di non ricorrere MAI all’utilizzo delle doppie virgolette alte e dei caporali, onde evitare la creazione di un guazzabuglio fastidioso per l’occhio lettore.

Si ritiene che tale divieto valga in particolar modo per:
  • l’annuncio di questo o quel momento religioso, indipendentemente dalla sua rilevanza;
  • l’indicazione dei nomi delle associazioni, degli enti pubblici, delle compagnie di teatro e simili, dei gruppi canori, e simili.

Esempio positivo: << Ore 21.00, Villa comunale: esibizione del gruppo canoro I Leoni d’Abissinia. >>.
Esempio negativo: << Ore 21.00, Villa comunale: esibizione del gruppo canoro “I Leoni d’Abissinia”. >>.

Esempio positivo: << Il Comitato Festa San Rocco ringrazia tutti coloro che hanno collaborato per la riuscita delle manifestazioni. >>.
Esempio negativo: << Il Comitato Festa «San Rocco» ringrazia tutti coloro che hanno collaborato per la riuscita delle manifestazioni. >>.
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Raffaele2012
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Re: I programmi cartacei e le F.P. del Sud Italia: proposte migliorative (p. 1)

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Paragrafo 9.7 ‒ ESEMPIO POSITIVO “DI RIEPILOGO”

In conclusione, coerentemente con quanto proposto durante codesto “capitolo”, si condivide un esempio positivo di stesura del testo-programma festaiolo avente valore “di riepilogo”.

Stavolta s'immagina che il parroco del paese abbia deciso di riportare, nello spazio dell'esortazione iniziale, delle parole tratte da un documento della Santa Sede. Da ciò si è supposta la volontà di adoperare sia i caporali (« »), posti in principio e in chiusura della citazione, sia lo "stile" di scrittura in corsivo.
Allo scopo di aiutare ogni utente del forum di Pirovagando, il brano in questione appare altresí evidenziato con il colore blu.

Invece, l'impiego delle doppie virgolette alte (“ ”) è ben visibile in corrispondenza dei titoli: della citata direttiva vaticana, di un convegno (1/5, ore 09.30), di una sinfonia (1/5, ore 21.30), di una composizione musicale rientrante nel genere della ‘messa’ (2/5, ore 11.00), di un triduo di ringraziamento (2/5, ore 18.30), di un lungometraggio (3/5, ore 16.30), di una commedia rappresentata in piazza (3/5, ore 21.00), di un'opera letteraria (4/5, ore 17.00).

Inoltre, esse appaiono per specificare la titolazione alla memoria della formazione bandistica conversanese (2/5, ore 08.30).

In aggiunta, le doppie virgolette alte sono presenti all'interno di avvisi che contengono delle parole gergali, come “diana” (2/5, ore 08.00), oppure delle espressioni che rimandano ai c.d. Eventi Caratteristici Locali, come “Danza dei Ciclopi” e “Primo Devoto”. A tal riguardo, si è immaginata la decisione dello scrivente di adottare un simile accorgimento visivo (accompagnato, per due volte su tre, dall'ulteriore impiego del maiuscolo per le lettere iniziali) allo scopo di evitare qualsivoglia equivoco da parte della gente.

Per l'annuncio dell'evento folcloristico delle ore 11.30 del 2 Maggio (la fantomatica Calata dell'Angelo), invece, si è supposta la volontà di non utilizzare le doppie virgolette alte, non intravedendosi alcuna occasione di fraintendimento per i lettori del programma festaiolo.

Infine, si è ipotizzata la saggia scelta di non usare alcun segno ideografico per indicare il nome della formazione canora chiamata a esibirsi la sera del 4 Maggio, alle ore 21.30.




Parrocchia Santo Cielo

Comitato Festa Patronale


Festeggiamenti in onore di sant’Agreste

Massarò (BK), nei giorni 1o, 2, 3 e 4 Maggio 2024


«La dottrina della Chiesa e la sua Liturgia propongono i Santi e i Beati, che contemplano già chiaramente Dio uno e trino, quali:
  • testimoni storici della vocazione universale alla santità; essi, frutto eminente della redenzione di Cristo, sono prova e documento che Dio, in tutti i tempi e presso tutti i popoli, nelle piú svariate condizioni socio-culturali e nei vari stati di vita, chiama i suoi figli a raggiungere la perfetta statura di Cristo (cf. Ef 4, 13; Col 1, 28);
  • discepoli insigni del Signore e quindi modelli di vita evangelica; nei processi di canonizzazione la Chiesa riconosce l’eroicità delle loro virtú e quindi li propone alla nostra imitazione;
  • cittadini della Gerusalemme celeste, che cantano senza fine la gloria e la misericordia di Dio; in essi infatti si è già compiuto il passaggio pasquale da questo mondo al Padre;
  • intercessori ed amici dei fedeli ancora pellegrini sulla terra, perché i Santi, pur immersi nella beatitudine di Dio, conoscono gli affanni dei loro fratelli e sorelle e accompagnano il loro cammino con la preghiera e il patrocinio; […].
Occorre infine ribadire che scopo ultimo della venerazione dei Santi è la gloria di Dio e la santificazione dell’uomo attraverso una vita pienamente conforme alla volontà divina e l’imitazione delle virtú di coloro che furono eminenti discepoli del Signore.».


Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, “Direttorio su Pietà Popolare e Liturgia”, n. 211 e 212, Città del Vaticano 2002


Programma


1o Maggio
Ore 09.30, centro polifunzionale Atlantide: convegno sul tema "La tutela della libertà di stampa nel Terzo Millennio" a cura della Pro Loco di Massarò.

Ore 18.30, largo Antico Cortile: “Danza dei Ciclopi”.

Ore 21.30, piazza G. Papini: esecuzione della “Nona Sinfonia in re minore”, scritta da L. van Beethoven e diretta dal prof. R. Muti.



2 Maggio
Ore 08.00, località Diecignano: “diana” eseguita dal sigg. f.lli Di Fraia di San Marcellino (CE).

Ore 08.30, per le vie del paese: sfilata della Grande Orchestra di Fiati “G. Ligonzo” Città di Conversano.

Ore 10.00, piazza G. Papini: servizio sul palco del suddetto concerto bandistico, diretto dal prof. Angelo Schirinzi.

Ore 11.00, parrocchia Santo Cielo: Celebrazione Eucaristica con esecuzione della messa “Secunda Pontificalis”, scritta da L. Perosi e diretta dalla prof.ssa Antonella Aquilani. Al termine, Processione con la Sacra Immagine lungo le strade del centro storico.

Ore 11.30, piazza G. Papini: Calata dell’Angelo.

Ore 18.30, parrocchia Santo Cielo: inizio del Triduo di ringraziamento con riflessioni sul tema “Le tre virtú teologali”.

Ore 20.00, piazza G. Papini: servizio sul palco del suddetto concerto bandistico, diretto dal prof. Angelo Schirinzi.

Ore 23.30, via Stretta: consegna di una medaglia d’oro per la migliore offerta in denaro al “Primo Devoto”.



3 Maggio
Ore 16.30, sede dell’Azione Cattolica: proiezione del lungometraggio “Alla luce del sole”, diretto dal regista R. Faenza.

Ore 21.00, piazza G. Papini: rappresentazione della commedia “Brillanti a colazione”, scritta e diretta dal regista Benedetto Casillo.



4 Maggio
Ore 17.00, teatro E. Duse: lettura in pubblico di brani tratto dal libro “Mastro don Gesualdo”, scritto da G. Verga.

Ore 21.30, piazza Rotatoria: esibizione del gruppo canoro Le Orme dei Pooh.

Ore 23.30, zona Diecignano: sparo di fuochi pirotecnici eseguito dai sigg. f.lli Senatore di Cava de' Tirreni (SA).
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:) :) :) :) :)
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