I programmi cartacei e le Feste del Sud Italia: gli errori grammaticali piú evidenti

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Raffaele2012
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[Re: I programmi cartacei e le Feste del Sud Italia: gli errori grammaticali piú evidenti

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POST 6.4
  • Un quarto errore assai frequente consiste nell’incomprensibile impiego dell’apice singolo di chiusura, anziché di un accento grafico obbligatorio, accanto alla vocale che conclude una parola.
In linea generale, si rammenta che l’apice singolo di chiusura (‘) viene usato alla fine di altrui citazioni oppure di un titolo allo scopo di creare un effetto di evidenziazione all’interno di un testo. Nelle odierne tastiere per computer, il relativo segno è situato nella seconda fila che dall’alto va verso il basso; per l’esattezza verso sinistra, assieme al punto interrogativo.

Da quanto appena osservato deriva che l’apice singolo di chiusura non serve per conferire maggiore tonalità alla vocale conclusiva di una parola e quindi nulla condivide al riguardo cogli accenti grafici.

Seguono alcuni negativi esempi.

Collesano (PA), festa di Maria ss. dei Miracoli, manifesto 2012

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Milazzo (ME), festa di s. Giovanni Battista, manifesto 2008 del “programma religioso”

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Palagonia (CT), festa di santa Febronia, manifesto 2016, stralcio iniziale

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Panaia fraz. di Spilinga (VV), festa di Maria ss. dei Cento Ferri, manifesto 2013, programma religioso, 20 Ottobre

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Parete (CE), festa di Maria ss. della Rotonda, opuscolo 2004, Domenica 18 Aprile

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All’interno di ciascuno dei riportati esempi si ripete sempre l’identico sciagurato errore: l’uso, accanto alla vocale conclusiva di una parola, dell’apice singolo di chiusura al posto del dovuto accento grafico obbligatorio.

Nel casi di Collesano 2012 e di Milazzo 2008, compaiono le parole MARTEDI’, MERCOLEDI’ e GESU’ senza il dovuto accento acuto. Quindi sarebbe stato corretto scrivere: MARTEDÍ, MERCOLEDÍ e GESÚ.

Nella parte superiore del supporto cartaceo di Palagonia 2015 era necessario impiegare la parola FESTIVITÀ ‒ coll’accento grave ‒ e giammai il termine FESTIVITA’.

Si ripete che anche all’interno del manifesto di Panaia di Spilinga 2013 occorreva obbligatoriamente scrivere SOLENNITÀ ‒ coll’accento grave ‒ invece di SOLENNITA ’ (con l’apostrofo inoltre separato dalla parola precedente con dello spazio vuoto).

Per Parete 2004, infine, andava assolutamente scritto città ‒ coll’accento grave ‒ e giammai citta’. Punto e basta.
Ultima modifica di Raffaele2012 il lunedì 22 gennaio 2024, 11:25, modificato 3 volte in totale.

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POST 6.5

In breve, appare chiaro che i quattro tipi di erroracci grammaticali suelencati possono verificarsi sia quando si scrive in maiuscolo sia quando si scrive in minuscolo; tanto durante la presentazione di un evento quanto in occasione della condivisione di un avviso posizionato in fondo a un supporto cartaceo.

Ma ora è il caso di riflettere a titolo generale.

Evidenziare la diffusissima e sciagurata noncuranza a cui sono destinate le vocali accentate di fine parola non è uno sciatto esercizio di stile aperto alla comprensione di pochi “adepti”, bensí rappresenta l’auspicio affinché gli scriventi di turno provvedano, ogni volta e in tempo utile, alle relative e salvifiche correzioni.

Mettere l’accento col verso sbagliato o non metterlo affatto o, addirittura, sostituirlo coll’apice di chiusura produce soprattutto tre negative conseguenze a livello comunicativo.

In primo luogo, aumentano le probabilità di produrre un programma festaiolo semplicemente illeggibile e incomprensibile per chiunque.

In secondo luogo, si corre il grave rischio di alludere a fatti, cose, luoghi e persone assolutamente inesistenti.
Difatti non vi sono la citta’ o la citta, bensí la città; difatti non vi sono il GIOVEDI e il VENERDI, ma il GIOVEDÍ e il VENERDÍ.
E inoltre il Figliolo di Dio si chiama Gesú e giammai Gesù oppure GESU’; a meno che lo scrivente di turno non ne sappia piú della gerarchia cattolica…

In terzo luogo, possono perfino sorgere di situazioni di ilarità in grado financo di danneggiare l’immagine di questo o quel soggetto.
Al riguardo si consideri nuovamente la parola citta del riportato negativo esempio di Sant’Arpino 2005. Ebbene nulla può escludere che qualche lettore dell’epoca abbia fatto delle battutacce raffrontando il nome della formazione di fiati e percussioni originariamente indicata e il nome di Cheeta (pronuncia: Cita), la famosissima scimmietta di Tarzan.

Insomma, la ‘tortura’ subita delle parole che finiscono con una vocale dotata obbligatoriamente di un accento grafico costituisce una fattispecie assai infausta e che di certo non si addice a un ente (pure) di promozione culturale come un Comitato di Festa Patronale Meridionale.
Ultima modifica di Raffaele2012 il domenica 24 dicembre 2023, 19:05, modificato 1 volta in totale.

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POST 5 ‒ LO SCORRETTO UTILIZZO DELLE PREPOSIZIONI

La posizione numero cinque della Classifica dei 12 Errori Grammaticali piú evidenti dà modo di mettere in luce l’utilizzo assai scorretto delle preposizioni all’interno dei supporti cartacei che contengono i programmi delle Feste Patronali Meridionali.


La Grammatica Italiana cataloga come “preposizioni” quelle parole che precedono altre allo scopo creare una frase perfettamente comprensibile per il lettore.

Si hanno anzitutto le “preposizioni semplici”, chiamate cosí per il loro essere ridotte ad un solo termine. Esse stanno innanzi a nomi, pronomi, aggettivi e verbi resi al “modo infinito”.
Fra tante, le piú frequenti sono: DI, A, DA, IN, CON, SU, PER, TRA, FRA.

Le “preposizioni articolate” sono quelle che “si combinano” con gli articoli determinativi (IL, LO, LA, I, GLI, LE). Per l’esattezza, codesta combinazione produce una terza parola (ad esempio: AL, AGLI, DEI, DELLE) oppure il solo affiancamento di due termini separati (ad esempio: TRA LE, FRA I, FRA IL).
Va tuttavia precisato che questa doppia ipotesi riguarda soltanto le 9 preposizioni semplici accennate sopra a mo’ di esempio.

Infine, per “preposizioni improprie” s’intendono quelle che precedono nomi e pronomi. Fra le piú importanti vi sono: PRESSO, DAVANTI A, VICINO A, FUORI/FUORI DA.



N.B. Fonte per le informazioni grammaticali fornite in questo post: C. Iandolo, “Parole in moto, Grammatica Italiana”, Napoli 1994, pgg. da 393 a 396 e 403-404.
Ultima modifica di Raffaele2012 il lunedì 25 dicembre 2023, 21:01, modificato 1 volta in totale.

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POST 5.1
  • S’entra ora nel merito con un primo esempio di pessima gestione delle preposizioni.
Parete (CE), festa di Maria ss. della Rotonda, opuscolo 2013, Lunedí 1o Aprile

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In questo caso (come conferma la sottolineatura in giallo) è stato effettuato un inopportuno uso della preposizione articolata DALL’. Difatti sarebbe stato molto piú logico ricorrere alla preposizione articolata DELL’ (DELLA) per ottenere risultati migliori sul piano della comprensione da parte di terzi.

Per comprendere il senso di tale suggerimento, basterebbe sostituire (appena mentalmente!) la parola “anniversario” con il sinonimo “ricorrenza”. D’altro canto, ad esempio, è comune scrivere “ricorrenza della nascita di Cristoforo Colombo” anziché “ricorrenza dalla nascita di Cristoforo Colombo”.


  • Secondo esempio in negativo.
Luco dei Marsi (AQ), festa della Madonna delle Grazie e dei Santi Protettori, opuscolo 2009, Venerdí 21 Agosto

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Stavolta (come indica il cerchio rosso) risulta un uso errato della preposizione articolata ALLA, al posto di quella corretta DELLA.

Null’altro si aggiunge.
Ultima modifica di Raffaele2012 il martedì 30 gennaio 2024, 21:43, modificato 5 volte in totale.

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POST 5.2
  • Si prosegue condividendo un terzo esempio di infelicissima gestione delle preposizioni.
Giardini Naxos (ME), festa di santa Maria Raccomandata, manifesto 2014, Sabato 30 Agosto

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Un qualsiasi dizionario (cartaceo o informatico) permette di apprendere che per “scampanio” s’intende un prolungato suono delle campane, le quali, per caratteristiche intrinseche, sono installate sulla cima di apposite torri (o di edifici) alfine di poter avvisare quante piú persone possibili, vicine o lontane.
In quest’ottica, appare indubbiamente bizzarro leggere che delle (assordanti) campane emettano il proprio segnale acustico all’interno, anziché all’esterno, delle chiese.

In breve, nell’episodio specifico è stato effettuato un uso improprio della preposizione semplice IN (come confermano le evidenziazioni in rosso), dato che sarebbe stato assai piú comprensibile l’impiego della preposizione DI.
Ultima modifica di Raffaele2012 il lunedì 29 gennaio 2024, 22:29, modificato 2 volte in totale.

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POST 5.3
  • Approfittando della circostanza rappresentata dalla presente posizione di classifica, si desidera condividere un quarto esempio di sgrammaticata gestione delle preposizioni.

Carlentini (SR), festa di santa Lucia v. e m., manifesto 2008, avviso a margine

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Nello specifico, è stata messa nero su bianco una preposizione semplice errata (vedasi la doppia sottolineatura rossa).
“Su”, infatti, come può confermare qualsiasi dizionario, tanto cartaceo quanto elettronico, è da intendersi quale sinonimo della parola “sopra”.

Una maggiore considerazione delle regole grammaticali, dunque, avrebbe imposto l’utilizzo della preposizione semplice “per” che, fra i vari a essa associati, ha pure il significato di indicare il legame fra una causa (lo sparo dei fuochi, nel caso della kermesse siciliana) e un determinato evento o una conseguenza (i danni a persone e cose, sempre rispetto alla stessa ricorrenza patronale).
Ultima modifica di Raffaele2012 il lunedì 29 gennaio 2024, 22:35, modificato 6 volte in totale.

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POST 5.4
  • Ciò nonostante non finisce qui. Difatti una pessima gestione delle preposizioni potrebbe degenerare fino a stimolare delle interpretazioni testuali che contrastano con quanto insegnato dalla Religione Cattolica.
Seguono al riguardo due negativi esempi.

Paola (CS), festa di s. Francesco di Paola, manifesto 2013, programma religioso, 2 e 3 Maggio

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Lesina (FG), festa dei ss. Primiano m.re e Maria Annunziata, opuscolo 2012, Martedí 15 Maggio
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Dalla lettura del supporto cartaceo di Paola (CS) si apprende addirittura di una doppia «Visita del simulacro del Santo», mentre da quello di Lesina (FG) emerge l’annuncio di una «Processione del Simulacro di San Primiano Martire».

Piú esattamente a sfuggire è il senso logico di annunci del genere, dato che ‒ come rammenta da sempre la Chiesa Cattolica ‒ le processioni e altri eventi simili (fra cui le "visite" di Paola) nascono per favorire una partecipazione popolare all'insegna della preghiera, mentre le immagini sacre, seppure impiegate in tali occasioni in virtú di legittime e radicate forme di devozione, restano comunque dei semplici manufatti inanimati di accompagnamento.

Per quanto concerne il manifesto legato alla ricorrenza di Paola (CS), allora, se lo scopo era quello di avvisare di due traslazioni del busto raffigurante il santo protettore, s'afferma che sarebbe bastato ricorrere alla preposizione articolata CON IL, anziché a DEL.

Anche in relazione all’opuscolo della festa di Lesina (FG), si sostiene che sarebbe stato corretto utilizzare la preposizione articolata CON IL, anziché DEL.
Ultima modifica di Raffaele2012 il martedì 26 dicembre 2023, 12:32, modificato 10 volte in totale.

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POST 5.5

In linea generale, s’osserva che un uso inappropriato delle preposizioni all’interno di un testo annunciante il programma di una Festa Patronale Meridionale determina di certo una sua progressiva incomprensibilità agli occhi del lettore.

Insomma, bisogna che gli organizzatori di codeste celebrazioni ricorrano sempre a una persona che sia capace di evitare il genere di errore grammaticale qui attenzionato e che sia disponibile ad affinare ulteriormente la propria sensibilità di scrittura qualora divenisse necessario.

In chiusura, allo scopo di evidenziare ulteriormente l’importanza assoluta di un conforme utilizzo delle preposizioni, si condividono, in una versione riveduta e corretta, gli esempi considerati poc’anzi.

Parete (CE), 2013
<< 93o ANNIVERSARIO DELL’INCORONAZIONE >>.

Luco dei Marsi (AQ), 2009
<< Ore 08.00: batteria di colpi scuri e suono delle campane annunciano l’inizio della festa. >>.

Giardini Naxos (ME), 2014
<< Ore 17.30: colpi di mortaio e festoso scampanio di tutte le chiese della città di Giardini Naxos. >>.

Carlentini (SR), 2008
<< La Deputazione di S. Lucia e la Parrocchia Immacolata Concezione declinano ogni responsabilità per eventuali danni provocati, a persone e cose, dallo sparo dei fuochi. >>.

Paola (CS), 2013
<< (…) Visita con il simulacro del Santo (…). >>.

Lesina (FG), 2012
<< ore 11.15: Processione con il simulacro di san Primiano martire. >>.
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POST 4 ‒ LO SCORRETTO UTILIZZO DELLE PREPOSIZIONI PER INDICARE “UNO SPECIFICO LUOGO”

Sempre in tema di preposizioni, la posizione numero quattro della Classifica dei 12 Errori Grammaticali piú evidenti permette di considerare lo scorretto utilizzo delle stesse qualora si voglia indicare semplicemente e soltanto “il luogo esatto” di svolgimento di una manifestazione.

Lungo codesto versante, sono principalmente quattro i casi di infelice impiego delle preposizioni che emergono dalla lettura di un supporto cartaceo festaiolo:
  • quando occorre segnalare la strada o piazza “all’interno della quale” avviene un evento;
  • quando va reso noto lo spazio esterno “sopra il quale” ha luogo un evento;
  • quando bisogna puntualizzare il locale aperto al pubblico “all’interno del quale” accade un evento;
  • quando è necessario precisare il monumento o il locale chiuso al pubblico “nei paraggi del quale” si svolge un evento e/o “all’interno del quale” non è possibile entrare.
Ultima modifica di Raffaele2012 il martedì 26 dicembre 2023, 14:18, modificato 1 volta in totale.

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POST 4.1
  • Come preannunciato, innanzitutto spicca una diffusa e inspiegabile difficoltà degli scriventi nell’indicare semplicemente e soltanto LA STRADA o LA PIAZZA “all’interno della quale” si svolge una manifestazione.
Seguono due negativi esempi.

Napoli, quartiere Ponticelli, festa di Maria ss. della Neve, opuscolo 2008, Lunedí 28 Luglio

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Celano (AQ), festa dei ss. m.ri Simplicio, Costanzo e Vittoriano, opuscolo 2009, 26 Agosto

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Ultima modifica di Raffaele2012 il lunedì 29 gennaio 2024, 22:44, modificato 1 volta in totale.

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POST 4.1.1 (segue dal post 4.1)

In riferimento alla ricorrenza del 2008 di Ponticelli risulta un uso improprio della preposizione semplice A (vedasi la freccetta rossa).

Per quanto concerne la festività del 2009 di Celano occorre spendere qualche parolina in piú. In questo caso, difatti, emerge un’ingiustificata vaghezza ‒ come conferma l’adozione “preposizione impropria” PRESSO ‒ quando invece il riportato evento canoro era già destinato a svolgersi in un preciso posto: una piazza (occhio alle evidenziazioni in verde).

A unire i due negativi esempi sopra considerati, comunque, è sempre lo stesso errore: aver rinunciato alla piú immediata ed efficace preposizione semplice IN.

Generalmente, per episodi simili ai suddetti, la Grammatica Italiana ammette innanzitutto l’uso della preposizione semplice «IN» alfine di render nota un’esatta indicazione viaria-toponomastica.

Quindi, ad esempio, occorrerebbe scrivere: “in piazza A”, “in corso B”, “in viale C”, “in vico D”, “in via E”, “in località F”, “in contrada G”.
Ultima modifica di Raffaele2012 il lunedì 29 gennaio 2024, 23:19, modificato 6 volte in totale.

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POST 4.2
  • In secundis, va evidenziata una diffusa e inspiegabile difficoltà degli scriventi nell’indicare semplicemente e soltanto lo SPAZIO ESTERNO “sopra il quale” ha luogo un appuntamento.
Segue un negativo esempio.

Baucina (PA), festa di santa Fortunata, manifesto 2022, Sabato 10 Settembre

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Nello specifico si apprende che la celebrazione liturgica è stata programmata all’esterno di un edificio: sul sagrato di una chiesa. Di conseguenza, è stata usata scorrettamente la preposizione articolata NEL (cerchietto e freccia in rosso).


In linea generale, per ogni caso simile al suddetto, è anzitutto il buon senso a spingere per un piú opportuno uso delle preposizioni articolate: SUL, SULLO, SULLA, SUI, SUGLI, SULLE.

Quindi, ad esempio, bisognerebbe scrivere: “Sul sagrato …”, “Sulla scalinata…”, “Sugli scogli…”, eccetera.

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POST 4.3
  • In tertiis, va preso atto di una diffusa e inspiegabile difficoltà degli scriventi nell’indicare semplicemente e soltanto il LOCALE APERTO AL PUBBLICO “all’interno del quale” si svolge una manifestazione.
Segue un negativo esempio.

Valverde (CT), festa della Madonna di Valverde, opuscolo 2011, Venerdí 26 Agosto

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Nello specifico, emerge che l’evento non fu programmato per avvenire in strada, bensí in un “locale aperto al pubblico”. Dunque è risultato scorretto l’uso della preposizione articolata ALLA (si noti la freccia rossa).


In linea generale, per ogni caso simile al suddetto, è anzitutto il buon senso a spingere per un piú opportuno uso delle preposizioni articolate NEL, NELLO, NELLA, NEI, NEGLI, NELLE. In special maniera quando il nome del posto è ubicato ad inizio frase e/o quando è seguito dalla sua denominazione.

Quindi, ad esempio, andrebbe scritto: “Nella chiesa A…”, “Nella biblioteca B…”, “Nel teatro C…”, “Nel palazzo D…”, eccetera.
Ultima modifica di Raffaele2012 il domenica 21 gennaio 2024, 19:34, modificato 2 volte in totale.


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