I programmi cartacei e le Feste del Sud Italia: gli errori grammaticali piú evidenti

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I programmi cartacei e le Feste del Sud Italia: gli errori grammaticali piú evidenti

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I ‒ OGGETTO della DISCUSSIONE SULLA SITUAZIONE ATTUALE, DIFFUSAMENTE NEGATIVA, IN CUI VERSA LA COMUNICAZIONE SU CARTA DEI PROGRAMMI DELLE FESTE PATRONALI DEL SUD ITALIA

Salve a tutti. Il sottoscritto desidera avviare un breve ciclo di tre topic attraverso i quali evidenziare una serie di aspetti negativi ‒ di tipo grammaticale, afferenti alla formulazione testuale e riguardanti l’impostazione grafica ‒ che oggigiorno sono, purtroppo, assai frequentemente ravvisabili all’interno dei supporti cartacei che illustrano i programmi, religiosi e civili, delle Feste Patronali del Sud Italia.

Per supporti cartacei sono intesi, in particolare, gli opuscoli, i pieghevoli, i volantini e i manifesti.

La decisione di soffermarsi soltanto sui supporti cartacei nasce dalla constatazione di una comunicazione festaiola che risulta ancora lontana, per grandissima parte, da internet. In buona sostanza, a un portale web in grado di arrivare a tutti nel Mondo non si esitano ad anteporre mille manifesti affissi in lungo e in largo per un minuscolo paesino.
Ultima modifica di Raffaele2012 il venerdì 12 gennaio 2024, 22:39, modificato 1 volta in totale.

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II ‒ Cenni sulla metodologia seguita dal sottoscritto

Come già anticipato, allo scopo di alleggerire la lettura da parte di chicchessia, l’evidenziazione di tutta una serie di aspetti negativi richiederà ben tre topic.

Nel presente primo topic, sarà anzitutto effettuata una premessa a titolo generalissimo ‒ e divisa in quattro parti: (a), (b), (c), (d) ‒ su alcune dinamiche alla base della difficile situazione in cui versa grandissima parte della comunicazione dei programmi festaiola effettuata per mezzo dei supporti cartacei.
Immediatamente dopo verrà condivisa una “Classifica dei dodici Errori Grammaticali piú evidenti” che concernono la stesura testuale dei programmi.

Nel successivo secondo topic (viewtopic.php?f=6&t=7682) si darà conto della “Classifica delle diciotto Formulazioni Testuali piú malriuscite” in occasione della preparazione del programma festaiolo ad opera dello scrivente (o chi per esso).

Nel terzo topic (viewtopic.php?f=6&t=7690&p=188342#p188342) sarà resa nota una “Classifica delle dieci Impostazioni Grafiche piú incomprensibili” per qualsiasi supporto cartaceo festaiolo.

È da precisare, a scanso di equivoci, che, a ogni ‘posizione’ delle “tre classifiche” verrà associata una particolare “fattispecie negativa”.
A ciascuna “fattispecie”, poi, saranno affiancati una serie di esempi ‘negativi’, in relazione ai quali (onde dimostrare che nulla è pura invenzione del sottoscritto) si darà doverosamente indicazione della pagina web da cui sono stati tratti.
Fatte salve delle esigenze di celerità, infine, si anticipa che al singolo ‘cattivo esempio’ sarà fatta corrispondere una proposta di “correzione”.
Ultima modifica di Raffaele2012 il lunedì 15 gennaio 2024, 22:37, modificato 2 volte in totale.

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PREMESSA (a) ‒ Sbadataggine, faciloneria e trascuratezza che emergono dalla lettura di tanti supporti cartacei festaioli

Qualsiasi Festa Patronale, senza eccezione alcuna, è svolta in onore e a maggior gloria del singolo santo (o beato) protettore, nonché, secondo un moto ascendente, di tutti i santi e i beati e della SS. Trinità (Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo). Di conseguenza, tutto ciò che attiene a una simile ricorrenza non può essere affidato al puro caso, ma richiede al contrario una robusta dose di serietà e di attenzione da parte degli organizzatori preposti.

In altre parole, come è legittimo il tentativo di migliorare ogni volta l’offerta degli appuntamenti religiosi e civili (Sante Messe, Processioni, Concerti Bandistici, Fuochi Pirotecnici, eccetera), cosí diviene necessario un costante perfezionamento per quanto concerne l’annuncio su carta dei programmi festaioli.

Anche un opuscolo, un pieghevole, un manifesto e un volantino, in effetti, sono parti integranti del tipo di kermesse qui attenzionato, costituendo nel contempo un vero e proprio biglietto da visita e un evidente segno del sentimento di devozione avvertito da un medesimo Comitato.

Anzi, capita che un supporto cartaceo resti, col passare degli anni e perfino delle generazioni, una delle poche testimonianze, se non l’unica, di quanto possa essere stato realizzato in una determinata edizione.

Quanto appena sintetizzato dovrebbe far comprendere l’urgenza di approntare testi e grafiche che siano sempre pertinenti. Allo stato odierno, però, quello che si nota assai di frequente spinge a valutazioni ben poco lusinghiere e riassumibili in tre semplici parole: sbadataggine, faciloneria e trascuratezza.

Ad esempio, sono innumerevoli, difatti, gli scritti infarciti di errori grammaticali, sovraccaricati di registri linguistici inutilmente enfatici e carenti di informazioni essenziali (come l’orario di inizio); sono tanti gli episodi di impostazione visiva caratterizzati dall’immotivato risalto di una "manifestazione secondaria" oppure di un addobbo elettrico a discapito dei Concerti Bandistici e della Pirotecnica o, peggio ancora, della stessa riproduzione fotografica del santo patrono.
Ultima modifica di Raffaele2012 il domenica 28 gennaio 2024, 16:19, modificato 3 volte in totale.

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PREMESSA (b) ‒ Una pessima consuetudine: uno, dieci, cento, mille scrittori del testo del programma cartaceo di una ricorrenza patronale meridionale

Tutto comincia, in linea generale, da un primo scrivente, incaricato dal Comitato Festa Patronale di turno. È anzitutto da lui che può cominciare la trafila degli errori grammaticali, delle ridondanti enfasi testuali, della latitanza di piú utili informazioni; ovvero è anzitutto grazie a lui che si rinnova la presenza di tutte quelle carenze nate negli anni addietro e che mai vengono colmate.

Il peggiore scrivente nell’ambito festaiolo è, soprattutto, quello che, di anno in anno, si limita soltanto ad aggiornare le date e/o a cambiare eventualmente il nome dei vari protagonisti, senza verificare se ciò possa bastare oppure no.

Ai danni “originali” e/o “ripetuti” del primo scrivente si possono poi aggiungere quelli di altri soggetti che intervengono dopo la prima stesura testuale.

In primo luogo, esperienza riferisce di altri membri del Comitato che spesso effettuano delle aggiunte dell’ultimo istante.

In secondo luogo, è altrettanto diffusa l’usanza di farsi sostanzialmente dettare questa o quella parte del testo direttamente dalla ditta esecutrice coinvolta.

In terzo luogo, è decisamente radicata in profondità l’usanza di prendere “per oro colato” tutti gli annunci relativi al programma religioso se scritti direttamente dal parroco di turno.

L’agire contemporaneo di numerose mani genera, in particolare, l’evidentissimo danno dei mancati raccordi testuali. In buona sostanza, si può rafforzare la probabilità che un testo annunciante il programma di una ricorrenza patronale meridionale diventi sempre piú un guazzabuglio inestricabile, rispetto al quale diventa perfino difficile capire se è il caso di piangere o di ridere.

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PREMESSA (c) ‒ Un’altra pessima consuetudine: il tocco d’artista del tipografo

Occorre tuttavia osservare che la cattiva riuscita di un opuscolo, di un pieghevole, di un manifesto e di un volantino non dipende soltanto dalla fase della stesura del testo annunciante un programma festaiolo (per la quale si ricorre generalmente al software Word) né tantomeno da quei momenti che eventualmente seguono poco dopo e che appaiono contraddistinti da dalle scriteriate aggiunte (o cancellature) effettuate con una penna.

Infatti non va trascurato il ruolo ‒ di frequente assai negativo ‒ giocato dai tipografi, tanto sul piano del semplice posizionamento del testo del programma festaiolo all’interno del proprio foglio elettronico quanto (e soprattutto) sul versante dell’impostazione grafica colla quale è conclusa la preparazione materiale di un supporto cartaceo.

Sul piano puramente testuale, s’afferma che un tipografo può determinare un insorgere o un aumento degli errori grammaticali e delle sconnessioni testuali. Ad esempio, la riconversione del minuscolo in maiuscolo può vedere la scomparsa degli accenti obbligatori sulle vocali di fine parola; un copia-incolla può non coinvolgere intere frasi, dando cosí al lettore la brutta sensazione di trovarsi innanzi ad un elaborato scritto di prima elementare.

Inoltre, nulla impedisce di pensare che esistano dei tipografi talmente desiderosi di agire da soli da non esitare affatto qualora si tratti di aggiungere delle parole o delle frasi al programma oppure nell’ipotesi in cui si scelga addirittura di sostituire quanto scritto in precedenza da una o piú persone.

Lungo il versante grafico, invece, s’osserva che un tipografo si rende spiacevole protagonista (oppure coprotagonista, laddove agisce su indicazione dei committenti) in due frangenti:
  • quando viene data la precedenza al solo lato estetico con la ricerca del “bell’effetto”;
  • quando, lungo il versante ludico, vengono visivamente messi in particolare risalto degli eventi e delle scenografie che occupano in realtà un ruolo marginale nell’ambito delle Feste Patronali del Sud Italia. Sicché scritte a caratteri cubitali dei cantanti oppure gigantografie degli apparati luminosi possono confondere perfino il popolo spettatore, il quale può cominciare a dubitare dello storico primato artistico-artigianale dei Concerti Bandistici e della Pirotecnica Aerea.
Innanzi a maggiori o minori disastri comunicativi del tipografo, assai spesso i Comitati o tacciono in modo plateale o giungono addirittura ad apprezzarli, commissionandoli di nuovo. È esperienza che lo insegna. E questo ‒ non pochissime volte ‒ avviene perché allo scopo imprescindibile della chiarezza comunicativa si arriva ad anteporre il piú “limitato” vantaggio di risparmiare qualche soldo oppure di ricevere gratuitamente l’ennesimo quantitativo di adesivi coll’immagine del santo festeggiato.
La legittimità di una simile suddetta scelta, tuttavia, può rendere perfino vana la stessa spesa per la stampa dei programmi, visto che di tutto si fa fuorché rendere un servigio utile al lettore di turno.
Ultima modifica di Raffaele2012 il mercoledì 17 gennaio 2024, 20:44, modificato 1 volta in totale.

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PREMESSA (d) ‒ Un’ulteriore pessima consuetudine: l’approccio discutibile dei Comitati Festa

Al netto dei tocchi di mano di un laico o di parroco, nonché dei tocchi d’artista di un tipografo, resta comunque innegabile che la prima responsabilità del disastro comunicativo rappresentato assai spesso da un opuscolo o da un pieghevole o da un volantino o da un manifesto contenente il programma di una festa patronale meridionale appartenga soltanto al Comitato organizzatore di turno.

Bisogna dunque dare alcuni cenni pure in merito all’approccio oggidí diffuso fra i Comitati.

Di certo, va ammesso il permanere di tanta buonafede fra gli associati, i quali sono convinti che soltanto poca gente si soffermi a leggere oppure che il popolo si accontenti appena di conoscere il nome del cantante ingaggiato. Non mancano perfino coloro che ritengono che sia inutile perdere del tempo per un supporto cartaceo, data la breve durata di una ricorrenza patronale.

Va altresí riconosciuta, però, la contemporanea esistenza di talune tendenze distorte all’interno dei medesimi Comitati, i quali possono annoverare degli iscritti aventi delle finalità extrafestaiole. Al riguardo, è rammentata la possibile insorgenza di casi di conflitti di interesse, i quali possono manifestarsi nei piú svariati modi. Ad esempio, un associato può essere anche lavoratore dipendente di una delle ditte esecutrici ingaggiate; un altro componente può pretendere, fino ad ottenerla, la localizzazione di un palco per l’esibizione canora proprio negli immediati paraggi del negozio, in modo da cercare un aumento della propria (occasionale, anzitutto) clientela; un ulteriore membro può approfittare della visibilità conseguita colla ricorrenza patronale per candidarsi contemporaneamente come sindaco oppure come figura di vertice della sezione locale di partito.
In breve, ognuno degli iscritti che vanta delle proprie finalità extrafestaiole può avere della convenienza a lasciar tutto immutato, evitando di inimicarsi chicchessia.


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NOTE A MARGINE

Si approfitta dell’occasione per ricordare agli utenti i collegamenti ipertestuali nei quali sono dati dei maggiori chiarimenti circa le “finalità extrafestaiole” insite fra gli associati di un Comitato di Festa Patronale Meridionale:

Cliccando sui sottostanti link, invece, sono indicati i rimedi suggeriti dal sottoscritto per fronteggiare suddette brutte “finalità extrafestaiole”:

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LA CLASSIFICA DEI 12 “ERRORI GRAMMATICALI” PIÚ EVIDENTI PER UN TESTO CHE ANNUNCIA IL PROGRAMMA DI UNA FESTA PATRONALE MERIDIONALE

Come preannunciato in apertura di discussione, in questo e nei successivi due topic verrà effettuata una rassegna dell’attuale situazione ‒ per gran parte assai difficile ‒ in cui versa l’annuncio dei programmi festaioli tramite i supporti cartacei.

Per l’esattezza, i messaggi che seguono immediatamente vedranno la condivisione di una Classifica dei Dodici Errori Grammaticali piú evidenti che fanno capolino a cavallo di opuscoli, pieghevoli, manifesti e volantini.

Con l’occasione si desidera fornire qualche veloce chiarimento:
  • i post hanno numerazione decrescente (dal 12 alla 1) non per una clamorosa svista del sottoscritto, ma soltanto per andare di pari passo con la presente “classifica”;
  • le “fattispecie negative” sono ordinate anzitutto sulla base della loro evidenza (cioè di gravità percepibile);
  • piú che sul numero della posizione in classifica, chi legge è esortato a comprendere le motivazioni di volta in volta fornite a proposito di ogni “fattispecie negativa”.

Esigenze di trasparenza e di correttezza nei riguardi di chi legge spingono ora il sottoscritto ad anticipare, seppur fugacemente, le “fattispecie negative” associate a ciascuna posizione in classifica, coi nomi delle località meridionali e delle rispettive ricorrenze festaiole da cui sono stati tratti gli “esempi negativi”.


Posizione n. 12: LA RIPETIZIONE DI UNA STESSA PAROLA ALL’INTERNO DI UN SINGOLO ANNUNCIO

Acitrezza frazione di Aci Castello (CT), festa della Madonna della Buona Nuova, 2022
San Leonardello frazione di Giarre (CT), festa estiva della B.V. Maria della Libertà, 2022
Lusciano (CE), festa di s. Luciano p.m., 2005
Parete (CE), festa di Maria ss. della Rotonda, 2007

Posizione n. 11: UN TRIPLICE PASTICCIO: GLI INDICATORI ORDINALI "a" E "o" ACCANTO AI NUMERI ROMANI; IL SIMBOLO DEL GRADO ANGOLARE E L'ACCENTO CIRCONFLESSO ACCANTO AI NUMERI ARABI E ROMANI

Montenero di Bisaccia (CB), festa di s. Paolo apostolo, 2012
Cocullo (AQ), festa di s. Domenico abate, 2013
Pedalino, frazione di Comiso (RG), festa di Maria ss. del Rosario, 2019
Bari, quartiere Palese, festa di s. Michele arcangelo, 2012
Pezzo, frazione di Villa San Giovanni (RC), festa di Maria ss. delle Grazie 2016


Posizione n. 10: IL RICORSO DISORDINATO AI TRATTINI BREVI, NONCHÉ L’IMPIEGO ERRATO DEI TRATTINI LUNGHI, QUALORA OCCORRA EVIDENZIARE L’ESISTENZA DI UNA RELAZIONE FRA DUE O PIÚ ENTITÀ

San Nicolò, frazione di Ricadi (VV), festa di Maria ss. delle Grazie, 2019
Petilia Policastro (KR), festa di s. Francesco di Paola, 2018
Matera, festa di Maria ss. della Bruna, 2022


Posizione n. 9: L’IMPIEGO CERVELLOTICO DEI TRATTINI LUNGHI E DEI TRATTINI BREVI QUANDO ESSI NON SERVONO

Messina, quartiere Giostra, festa di Maria Ausiliatrice, 2008
Collepasso (LE), festa di Maria ss. delle Grazie, 2016
Ginosa (TA), festa dei ss. Medici e di Maria ss. del Rosario, 2022
Parete (CE), festa di Maria ss. della Rotonda, 2003
Gasponi, frazione di Drapia (VV), festa di s. Acindino m.re, 2014


Posizione n. 8: L’UTILIZZAZIONE INAPPROPRIATA DELLE BARRE OBLIQUE

Alcamo (TP), festa di Maria ss. dei Miracoli, 2018
Statte (TA), festa della Madonna del ss. Rosario, 2019
Catania, circoscrizione Ognina, festa della Madonna di Ognina, 2019
Terme Vigliatore (ME), festa di s. Maria delle Grazie 2015


Posizione n. 7: “L’USO” E “IL NON USO” A CASACCIO DEI SEGNI DI PUNTEGGIATURA

Turi (BA), festa di s. Oronzo v. e m., 2008
Raiano (AQ), festa dei ss. Antonio abate e Venanzio m.re 2012
Bronte (CT), festa di s. Biagio v. e m., 2022


Posizione n. 6: LA ‘TORTURA’ SUBITA DELLE PAROLE CHE FINISCONO CON UNA VOCALE DOTATA OBBLIGATORIAMENTE DELL’ACCENTO GRAFICO

Bernalda (MT), festa di s. Bernardino da Siena, 2013
Caria, frazione di Drapia (VV), festa di Maria ss. del Carmelo (VV) 2013
Coreno Ausonio (FR), festa di s. Margherita, 2012
Valverde (CT), festa della Madonna di Valverde, 2008
Montorio al Vomano (TE), festa di s. Rocco e della Madonna del Ponte, 2012
San Cipriano d’Aversa (CE), festa dei ss. Cipriano e Giustina, 2011
Marineo (PA), festa di s. Ciro, 2009
Sant’Arpino (CE), festa di s. Elpidio vescovo, 2005
Collesano (PA), festa di Maria ss. dei Miracoli, 2012
Milazzo (ME), festa di s. Giovanni Battista, 2008
Palagonia (CT), festa di santa Febronia, 2016
Panaia, frazione di Spilinga (VV), festa di Maria ss. dei Cento Ferri, 2013
Parete (CE), festa di Maria ss. della Rotonda, 2004


Posizione n. 5: LO SCORRETTO UTILIZZO DELLE PREPOSIZIONI

Parete (CE), festa di Maria ss. della Rotonda, 2013
Luco dei Marsi (AQ), festa della Madonna delle Grazie e dei Santi Protettori, 2009
Giardini Naxos (ME), festa di santa Maria Raccomandata, 2014
Carlentini (SR), festa di santa Lucia v. e m.re, 2008
Paola (CS), festa di s. Francesco di Paola, 2013
Lesina (FG), festa dei ss. Primiano m.re e Maria Annunziata, 2012


Posizione n. 4: LO SCORRETTO UTILIZZO DELLE PREPOSIZIONI PER INDICARE “UNO SPECIFICO LUOGO”

Napoli, quartiere Ponticelli, festa di Maria ss. della Neve, 2008
Celano (AQ), festa dei ss. m.ri Simplicio, Costanzo e Vittoriano, 2009
Baucina (PA), festa di santa Fortunata, 2022
Valverde (CT), festa della Madonna di Valverde, 2011
Frattamaggiore (NA), festa di s. Sossio m.re, 2012
Santa Maria La Stella, frazione di Aci Sant’Antonio (CT), festa della Madonna della Stella, 2007


Posizione n. 3: LE MANCATE “CONCORDANZE” FRA UN NOME E IL COLLEGATO AGGETTIVO, E TRA UN SOGGETTO E UN SUO VERBO TRANSITIVO PRECEDUTO DAL SI PASSIVANTE

Parete (CE), festa di Maria ss. della Rotonda, 2006
Catania, quartiere Canalicchio, festa della Madonna del Carmelo, 2008


Posizione n. 2: LE MANCATE CONCORDANZE NELLA COPPIA "SOGGETTO-VERBO", E TRA UN NOME E IL RISPETTIVO “PARTICIPIO PASSATO CHE ASSUME VALORE DI AGGETTIVO”

Samo (RC), festa di s. Giovanni Battista, 2010
Succivo, (CE), festa di Gesú Trasfigurato, 2013
Riccia (CB), festa di Maria ss. del Carmelo, 2010


Posizione n. 1: CHE COSA È STATO SCRITTO?

Lusciano (CE), festa di s. Luciano p.m., 2011
Grotte (AG), festa di s. Venera v. e m.re, 2010
Diso (LE), festa dei ss. Filippo e Giacomo, 2013
Parete (CE), festa di Maria ss. della Rotonda, 2007.



Il sottoscritto, infine, nell’augurare una buona lettura, esorta chicchessia ad aggiungere delle proprie considerazioni, possibilmente accompagnate da immagini di ulteriori programmi cartacei festaioli, allo scopo di rendere sempre piú piacevole e seguita la discussione appena avviata.

A margine, si rammenta agli utenti che ogni ragionamento a seguire è stata redatto in tempi e circostanze differenti fra di loro. Ecco perché, malgrado i controlli effettuati di volta in volta, il suo autore desidera anticipare le proprie piú sentite scuse per tutti gli eventuali errori grammaticali che, eventualmente, permangono all’interno dei vari messaggi.
Ultima modifica di Raffaele2012 il martedì 30 gennaio 2024, 20:37, modificato 12 volte in totale.

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POST 12 ‒ LA RIPETIZIONE DI UNA STESSA PAROLA ALL’INTERNO DI UN SINGOLO ANNUNCIO

Per quanto possa sembrare strano a chicchessia, la fattispecie negativa che qui viene evidenziata non costituisce ‒ a detta degli esperti di Grammatica Italiana ‒ un errore in senso assoluto, ma un indizio, seppur non meno grave, di scarsa padronanza della scrittura e di povertà del vocabolario personale di chi redige un elaborato.

La posizione numero dodici della Classifica degli Errori Grammaticali piú evidenti vuole aiutare il lettore a soffermarsi su un’infelice usanza: l’ingiustificata ripetizione di una medesima parola (o di un’identica espressione) all’interno di un singolo annuncio del programma cartaceo di una Festa Patronale Meridionale.

Si puntualizza che la ripetizione di una stessa parola all’interno di un testo informativo ‒ come senz’altro è un opuscolo o un pieghevole o un manifesto o un volantino che elenca gli eventi di una ricorrenza in onore dei santi protettori ‒ determina un brutto appesantimento dello stesso e, quindi, la sua incapacità di trasmettere alla gente delle informazioni in modo celere ed esaustivo.

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Messaggio da Raffaele2012 »

POST 12.1
  • In primo luogo, si distinguono dei casi di ripetizione di uno stesso vocabolo che potrebbero essere risolti, efficacemente e immediatamente, attraverso il ricorso a dei sinonimi.
    Per sinonimo s'intende, infatti, una parola o un’espressione che ha il medesimo significato di un’altra.
Segue un esempio negativo.

Acitrezza frazione di Aci Castello (CT), festa della Madonna della Buona Nuova, pieghevole 2022, sezione degli avvisi conclusivi

Immagine
Nello specifico, all’interno di una frase assai breve, appare per ben due volte (sottolineata in rosso dal sottoscritto al fine di aiutare il lettore) la parola “festeggiamenti”. Tuttavia, codesta ripetizione poteva essere scongiurata ricorrendo semplicemente al vocabolo “manifestazioni”, avente un identico significato.

In breve, si ritiene che sarebbe stato molto meglio scrivere qualcosa di simile:

<< La Commissione per i Festeggiamenti declina ogni responsabilità civile e penale per danni a persone e/o cose che potrebbero verificarsi durante lo svolgimento delle manifestazioni. >>.
Ultima modifica di Raffaele2012 il sabato 23 dicembre 2023, 22:14, modificato 2 volte in totale.

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Messaggio da Raffaele2012 »

POST 12.2
  • In secondo luogo, si sostiene che la continua presenza di un certo termine (o di un’espressione) potrebbe essere scongiurata in maniera ancor piú facile: evitandone semplicemente la ripetizione.
Negativo esempio:

San Leonardello frazione di Giarre (CT), festa estiva della B.V. Maria della Libertà, manifesto 2022, Domenica 24 Luglio (fonte: pagina Fb "Parrocchia Maria SS. della Libertà - San Leonardello")

Immagine
Nello specifico, si afferma che la ripetizione della dicitura “Santa Messa” (evidenziata con delle sottolineature in rosso) poteva essere evitata unendo le due frasi («Santa Messa Solenne presieduta da don Alfio Privitera, Cancelliere della Curia e Arciprete di Macchia.» e «La Santa Messa sarà animata dal coro parrocchiale.») in una soltanto, come qui di seguito ipotizzato:

<< Ore 19.00: Santa Messa Solenne presieduta da don Alfio Privitera, cancelliere della Curia e arciprete di Macchia, e animata dal coro parrocchiale. >>.

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Messaggio da Raffaele2012 »

POST 12.3

In terzo luogo, si distinguono dei casi di ripetizione di una stessa parola che potrebbero essere evitati soltanto attraverso una stesura testuale maggiormente ricercata.

Sull’argomento, è condiviso codesto negativo esempio:

Lusciano (CE), festa di s. Luciano p.m., pieghevole 2005, avviso conclusivo

Immagine
Ebbene dal menzionato avviso luscianese, composto di appena quattordici parole, spiccano le ingiustificate ripetizioni, ciascuna per due volte, dei termini “passerà” e “anno”.

In breve, si ritiene che sarebbe stato molto meglio scrivere qualcosa di simile:

<< Il Comitato Festa annuncia, fin da ora, l’inclusione nell’itinerario processionale del prossimo anno di tutte le strade escluse per la corrente edizione della ricorrenza patronale. >>.
Ultima modifica di Raffaele2012 il sabato 23 dicembre 2023, 22:54, modificato 2 volte in totale.

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POST 12.4
  • In quarto luogo, si distinguono dei casi di ripetizione di una stessa parola (o di diversi termini, in contemporanea) che potrebbero essere aggirati soltanto attraverso un drastico ripensamento di una parte piú o meno ampia del programma cartaceo.
Lo stralcio riportato di seguito può dimostrarlo.

Parete (CE), festa di Maria ss. della Rotonda, opuscolo 2007, Lunedí 9 Aprile

Immagine
Nello specifico caso paretano, è innegabile che ci si trovi innanzi a una formulazione testuale appesantita dalla ripetizione, nel giro di nove brevissime righe, delle parole "parrocchia", "solenne" e "processione", nonché dell’espressione "Volo degli Angeli".
In particolare, l’esigenza di evidenziare la doppia esecuzione del c.d. Volo degli Angeli ‒ il quale antecede e segue la locale processione e che ha luogo all’esterno dell’edificio di culto ‒ può aver creato delle difficoltà allo scrivente di turno.

Ad ogni modo, innanzi a un episodio come quello casertano, il problema della ripetizione di una o diverse parole potrebbe essere aggirato ricorrendo anche a due o piú distinti annunci, in modo da alleggerire comunque la lettura altrui.


Orbene, si ritiene che per Parete 2007 sarebbe stato molto meglio mettere nero su bianco qualcosa di simile:
<< Ore 10.30, parrocchia San Pietro Apostolo: traslazione del sacro quadro di Maria ss. della Rotonda verso il sagrato per il «Volo degli Angeli».
A seguire, Processione per le vie del paese con servizio di accompagnamento musicale prestato dal concerto bandistico Città di Francavilla Fontana.
Ore 22.00, sagrato della parrocchia San Pietro Apostolo: ripetizione del «Volo degli Angeli»; al termine, rientro del Sacro Quadro in chiesa e celebrazione di una Santa Messa. >>.



Al riguardo di Parete 2007, va fatta qualche rapida precisazione. Com’è possibile notare, si è ipotizzato un ricorso a due diversi annunci (immaginando altresí un orario serale delle ore 22.00), in modo da neutralizzare l’unico serio pericolo di ‘ripetizione’, costituito dall’espressione "Volo degli Angeli".
Inoltre, risultano cancellati i richiami alle autorità e al popolo poiché trattasi di dettagli totalmente secondari rispetto alle “notizie prevalenti” della Processione, della manifestazione locale del Volo degli Angeli e del servizio di accompagnamento del concerto bandistico.
Infine, la stessa descrizione del Volo risulta alleggerito di qualsiasi ridondanza mediante l’eliminazione di aggettivi qualificativi come “suggestivo” e “affascinante”.
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Re: I programmi cartacei e le Feste del Sud Italia: gli errori grammaticali piú evidenti

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