Foto del proprio paese
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Re: Foto del proprio paese
Quando il nostro amico olandese si fa vivo lo fa con vere opere d'arte:grazie!
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Re: Foto del proprio paese
Tricaricum Basilicatae Civitas
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Re: Foto del proprio paese
Tricarico e la neve
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Re: Foto del proprio paese
La piazza del mio paese e il palazzo ducale
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Re: Foto del proprio paese
la Cattedrale
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Re: Foto del proprio paese
La torre normanna con annesso monastero di santa chiara - clausura -
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Re: Foto del proprio paese
salvatore ha scritto:Grazie Maurice per queste foto stupende.
Grazie a voi per i complimentistep95 ha scritto:Quando il nostro amico olandese si fa vivo lo fa con vere opere d'arte:grazie!
Sto in Facebook come "Maurice Schellekens".
Anche sono accompagnatore dello Mr.Sinasy, il piu conosciuto narancia del mondo.
Su pagina web http://www.sinasy.nl. In Facebook come "Sinasy de Valencia".
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Re: Foto del proprio paese
Tricaricum Basilicatae Civitas - Città araba normanna - Il palazzo ducale la famiglia Sanseverino
Re: Foto del proprio paese
Caro Franco,posso solo dirti che vivi in una località stupenda.
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Re: Foto del proprio paese
La mia famiglia è lieta di ospitarti insieme alla tua spendida moglie un fine settimana.palermo.e ha scritto:Caro Franco,posso solo dirti che vivi in una località stupenda.
Cordialità, Ilcircolodidante.
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Re: Foto del proprio paese
Il Palazzo Ducale
È stata la dimora dei conti di Tricarico dopo la donazione del castello normanno alle Clarisse per insediarvi il monastero di Santa Chiara. L'impianto originario va quindi collocato agli inizi del '300. La struttura è quella tipica dei castelli, con una fortificazione esterna munita di torri e di un portone di accesso che si apre sulla corte inferiore, un secondo portone che si apre sulla corte superiore. La struttura originaria di castello propriamente detto è stata però celata da ampliamenti successivi, realizzati soprattutto dopo il 1631, anno nel quale il feudo venne acquistato da Ippolito Revertèra, duca della Salandra che spostò la sua residenza da Miglionico a Tricarico.Gli ampliamenti e modifiche si sono estesi fino ad inglobare parzialmente il Seggio della nobiltà nella piazza sottostante (oggi piazza Garibaldi) e le torri lungo la cinta muraria della fortificazione cittadina, una delle quali, la più grande e che oggi è in parte crollata, è di probabile realizzazione normanna. Nella prima foto si può vedere la situazione prima del crollo avvenuto negli anni '50 con, in evidenza, le varie fasi di espansione e modifica, e nella seconda, partendo dalla precedente, una possibile ricostruzione attraverso l'elaborazione grafica con "ritaglio" ed eliminazione degli ampliamenti. Alcuni interventi (come la riapertura dei tre archi del loggiato) sono stati già realizzati. Nella celeberrima stampa di Tricarico del 1605, di Braun e Hogemberg, l'edificio è ancora indicato come "castello del Prencipe" mentre con l'avvento dei duchi Revertèra ha acquisito l'attuale denominazione di palazzo ducale. Proprio la famiglia Revertèra, nel '700, abbellì una saletta dell'edificio con un controsoffitto ligneo dipinto con scene della "Gerusalemme liberata". Ospita attualmente la sede operativa della Soprintendenza Archeologica e, nel salone degli stemmi, una mostra permanente di reperti archeologici del territorio tricaricese e delle aree circostanti, primo nucleo dell'istituendo museo archeologico.
È stata la dimora dei conti di Tricarico dopo la donazione del castello normanno alle Clarisse per insediarvi il monastero di Santa Chiara. L'impianto originario va quindi collocato agli inizi del '300. La struttura è quella tipica dei castelli, con una fortificazione esterna munita di torri e di un portone di accesso che si apre sulla corte inferiore, un secondo portone che si apre sulla corte superiore. La struttura originaria di castello propriamente detto è stata però celata da ampliamenti successivi, realizzati soprattutto dopo il 1631, anno nel quale il feudo venne acquistato da Ippolito Revertèra, duca della Salandra che spostò la sua residenza da Miglionico a Tricarico.Gli ampliamenti e modifiche si sono estesi fino ad inglobare parzialmente il Seggio della nobiltà nella piazza sottostante (oggi piazza Garibaldi) e le torri lungo la cinta muraria della fortificazione cittadina, una delle quali, la più grande e che oggi è in parte crollata, è di probabile realizzazione normanna. Nella prima foto si può vedere la situazione prima del crollo avvenuto negli anni '50 con, in evidenza, le varie fasi di espansione e modifica, e nella seconda, partendo dalla precedente, una possibile ricostruzione attraverso l'elaborazione grafica con "ritaglio" ed eliminazione degli ampliamenti. Alcuni interventi (come la riapertura dei tre archi del loggiato) sono stati già realizzati. Nella celeberrima stampa di Tricarico del 1605, di Braun e Hogemberg, l'edificio è ancora indicato come "castello del Prencipe" mentre con l'avvento dei duchi Revertèra ha acquisito l'attuale denominazione di palazzo ducale. Proprio la famiglia Revertèra, nel '700, abbellì una saletta dell'edificio con un controsoffitto ligneo dipinto con scene della "Gerusalemme liberata". Ospita attualmente la sede operativa della Soprintendenza Archeologica e, nel salone degli stemmi, una mostra permanente di reperti archeologici del territorio tricaricese e delle aree circostanti, primo nucleo dell'istituendo museo archeologico.
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Re: Foto del proprio paese
Di stile gotico, austera ed elegante, la chiesa si sviluppa in un'unica navata con archi a sesto acuto e volte a crociera; custodiva una monumentale sepoltura dei principi Sanseverino posta in cornu Evangelii dell'altare maggiore, oggi scomparsa. Dei vari altari patronali ne rimane uno in pietra scolpita, risalente al 1573, della famiglia Corsuto, antica e nobile famiglia originaria della Pannonia.
Chiesa di S. Francesco d'Assisi - particolare del portale
Un antico documento del quale si sono perse le tracce avrebbe attestato la fondazione del complesso religioso da parte di San Francesco d'Assisi in persona. La fondazione del convento è in realtà attestata nel 1314, ad opera di Tommaso II Sanseverino e di sua moglie Sveva de Bethsan anche se, nel refettorio del convento, sono stati rinvenuti frammenti di dipinti murali raffiguranti una "crocifissione", "Hodigitria", "San Bartolomeo" e "San Giacomo minore", oggi custoditi nel palazzo vescovile, attribuiti al maestro della Bruna o alla sua bottega (sec. XII). E', in ogni caso, uno dei più antichi conventi francescani della Regione e, fino all'800, sede dei Conventuali.
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Chiesa di S. Francesco d'Assisi - particolare del portale
Un antico documento del quale si sono perse le tracce avrebbe attestato la fondazione del complesso religioso da parte di San Francesco d'Assisi in persona. La fondazione del convento è in realtà attestata nel 1314, ad opera di Tommaso II Sanseverino e di sua moglie Sveva de Bethsan anche se, nel refettorio del convento, sono stati rinvenuti frammenti di dipinti murali raffiguranti una "crocifissione", "Hodigitria", "San Bartolomeo" e "San Giacomo minore", oggi custoditi nel palazzo vescovile, attribuiti al maestro della Bruna o alla sua bottega (sec. XII). E', in ogni caso, uno dei più antichi conventi francescani della Regione e, fino all'800, sede dei Conventuali.
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Ultima modifica di ilcircolodidante il martedì 26 ottobre 2010, 15:48, modificato 2 volte in totale.
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Re: Foto del proprio paese
Il complesso fu voluto dal principe Geronimo Sanseverino, VII conte di Tricarico il quale, il 27 settembre 1479, ottenne da papa Sisto IV la facoltà di erigere, fuori dalle mura della città, questo convento francescano, dei frati minori dell'Osservanza, che fu poi completato nel 1491 con i contributi della comunità tricaricese. Conserva, sulla facciata, al di sopra della porta d'accesso al convento, la più antica raffigurazione finora conosciuta dello stemma della città. In questo convento, nel '600, ebbe sede un'importante scuola di teologia. Il quadriportico custodisce affreschi realizzati, tra il 1647 ed il 1650, da Cesare Scerra, pittore tricaricese di notevole talento, coadiuvato dal figlio Carlo e su idea e commissione del frate Ilario da Montalbano il quale è appunto indicato come "auctor" (ideatore dell'impianto pittorico) in una didascalia alla base di una sua raffigurazione tra gli affreschi. Ridotto in rovina, dopo essere stato a lungo in abbandono, fu affidato dall'amministrazione comunale a mons. Raffaello delle Nocche e fu portato alla rinascita grazie alla tenacia di don Pancrazio Toscano (1883-1961), raffigurato nella statua bronzea posta sul piazzale. Oggi è la Casa Madre delle discepole di Gesù Eucaristico, congregazione fondata nel 1923 proprio da Raffaello delle Nocche, vescovo di Tricarico dal 1922 al 1960, ed ospita, al primo piano, un piccolo museo a lui dedicato. La chiesa, con una grande navata centrale ed una piccola navata sul lato sinistro, ha archi a sesto acuto e volte a crociera e conserva alcune pitture murali del '500 ed un antico leggìo in pietra scolpita.
Re: Foto del proprio paese
Franco, sei il nostro wiki-pirovago. Hai fatto scoprire una Tricarico a molti sconosciuta.
- pierinodelgenio
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Re: Foto del proprio paese
Gianvito veramente Franco ci ha postato un incantevole e suggestivo borgogiosca ha scritto:Franco, sei il nostro wiki-pirovago. Hai fatto scoprire una Tricarico a molti sconosciuta.
che in un futuro prossimo potrebbe essere una bella gita x un fine settimana
in piena tranquillità,tanto non si è mica lontani.Grazie Franco per le foto.