Comitati Feste del Sud Italia e SPONSOR PRIVATI? Non sempre!

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Raffaele2012
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POST 17 – VELOCE RIEPILOGO DI QUANTO SCRITTO DAL POST 13 IN POI

L’esclusione di talune categorie di sponsor privati da parte dei Comitati è doverosa, opportuna, necessaria, ma mai può essere collegata a beghe individuali né, addirittura, a criteri che discendono dal concetto di “legalità” (rileggasi a riguardo i POST 13, 13.1 e 14).

L’offerta programmatica festaiola, incentrata in primis su Concerti Bandistici e Pirotecnica Aerea, ha tendenti vocazioni al collettivo e ciò la rende indivisibile, ciòè estranea ad ogni ipotesi di sponsorizzazione “a scaglioni” a seconda del tipo di momento considerato. In tale ottica, ad esempio, risulta assolutamente inopportuno l’apporto di attività edili e di negozi di giochi pirici per soli eventi diversi da quello pirotecnico (rileggasi a riguardo i POST 15 e 15.1).

Escludere alcune categorie di sponsor non significa escluderli tutti né che un Comitato si opponga ad ipotesi di turismo festaiolo. Esiste dunque una possibilità “residuale” di adesione per quelle attività non incompatibili con una kermesse patronale meridionale (rileggasi a riguardo il POST 16).
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Raffaele2012
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TERZA PARTE – CENNI SUI PRINCIPALI MOTIVI DI PERMANENZA DELLE SPONSORIZZAZIONI INCOMPATIBIILI

POST 18 – I COMITATI FESTA E LA LORO MENTALITÀ IN BUONAFEDE DEL TUTTO E SUBITO

Una mancata suddivisione fra sponsor più o meno incompatibili e il ricorso ad essi in maniera indifferenziata (edile o meno, ad esempio) rischia, insomma, di tramutare ogni Comitato di Festa Patronale Esterna/sud Italia in una sorta di gruppo dedito all’accattonaggio a tutti i costi.

Ciò, purtroppo, non risulta un bel vedere, a maggior ragione quando il tanto bello entusiasmo di numerosi associati si disperde in una modalità di azione contrassegnata dal solo meccanico essere operativi e null’altro.

Nello specifico, la selezione degli sponsor, come letto nei precedenti post, deve rispondere invece ad esigenze ben precise, anche a costo di organizzare una kermesse con minore pompa magna, se per maggiore pompa s’intende la volontà di rafforzamento dei lumi e/o del lato cantanti, elementi per niente centrali del tipo di kermesse qui considerato.

Occorre, insomma, superare la mentalità del tutto e subito. Oggi, grazie al Cielo e malgrado la crisi economica corrente, infatti, si campa più a lungo di 100 anni fa quando bastava appena mezzo raffreddore per passare a miglior vita e quando anche certe esuberanze festaiole di oggi (lumi, cantanti) avrebbero trovato migliore giustificazione.

Occorre superare la mentalità del tutto e subito perché oggi la F.P. Esterna non ha più il “predominante monopolio del tempo libero”, così com’è accaduto fino a qualche decenio fa in moltissimi contesti del sud Italia. Per cui diviene pleonastico l’accattonaggio a tutti i costi per l’aumento dei lumi con microlampadine se ve ne sono di identici finanziati dai Comuni nel periodo natalizio; diviene pleonastico l’ingaggio di cantanti e di gruppi di recitazione varia se a tal fine non mancano associazioni di questo e quel tipo; diviene pleonastica l’organizzazione gare sportive se esistono a tal riguardo perfino delle minuscole società dilettantistiche e amatoriali.

Meglio finalizzare la ricerca dei fondi alla prevalentissima soddisfazione e costante crescita quantitativa/qualtiativa del livello di Concerti Bandistici e della Pirotecnica Aerea, allora.
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POST 18.1 – I COMITATI FESTA E IL LORO ASSILLO DI NON INDEBITARSI

La ricerca indistinta degli sponsor privati, va ammesso, risponde anche alla più umanissima (e quindi altrettanta in buonafede) esigenza dei Comitati Feste Patronali Esterne/sud Italia di non rimanere con disavanzi di bilancio. In tale ottica, comunque, il rimedio è piuttosto semplice e consta nel taglio degli apparati luminosi e serici e/o nel taglio degli eventi secondari (dai cantanti a scendere): due categorie di spesa che spessissimo giustificano l’adozione di introiti come quello oggetto della presente trattazione.

In buona sostanza si tratta di tagliare all’unisono entrate inutili (come quelle degli sponsor incompatibili) e uscite progressivamente illogiche in modo da non tramutare l’attività dei Comitati in quella di gruppi arraffatutto dotati di un’offerta programmatica alquanto contraddittoria nella sua sostanza artistico-artigianale.

È fondamentale che ogni componente di Comitato F.P. Esterna/sud Italia non tramuti la pur necessaria ricerca di oboli in un assillo personale in grado perfino di azzerare l’importanza formativa (anzitutto per lui!) della gioiosa esperienza festaiola, a cominciare, ovviamente da quelle specificatamente collegate ai Concerti Bandistici e alla Pirotecnica Aerea.
Che degli anni di militanza in una commissione patronale non rimanga soltanto una lunga sequela di numeri! Ma che primeggino il ricordo del repertorio serale dell’orchestra di fiati e la riuscita della migliore bomba da tiro stutata!
Ultima modifica di Raffaele2012 il domenica 3 marzo 2013, 13:00, modificato 1 volta in totale.
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POST 19 – I MEMBRI DEI COMITATI FESTA E LE CONCRETE SITUAZIONI DI CONFLITTO DI INTERESSI, DI DIRETTO PROFITTO COMMERCIALE E DI VISIBILITÀ POLITICA

Come anticipato nel POST 13.1 il rifiuto posto innanzi ad un’ipotesi di sponsorizzazione (ai sensi dei POST dal 4 al 11) può essere fonte financo di tensione fuori e dentro un Comitato di turno. Ciò può indurre lo stesso a soffocare la propria esigenza di tutela, specie quando prevale l’approccio in buonafede (e comunque inopportuno) del tutto e subito e/o del non indebitarsi oppure quando lo sponsor privato da escludere è riconducibile a personalità di “dubbio spicco” nel contesto ambientale di turno.

Eppure le ipotesi di esclusione considerate in questo topic possono risultare di complicata applicazione anche per ragioni concrete rimandanti soltanto a talune finalità extrafestaiole caratterizzanti uno o più iscritti al Comitato F.P. Esterna/sud Italia.

In primo luogo per l’esistenza di una ditta esecutrice e/o organizzatrice di eventi, scenografie e quant’altro (colla quale un Comitato condivide già un accordo in vigore o colla quale un Comitato stipula l’accordo solo dopo l’adesione della medesima impresa alla raccolta-sponsor poiché “talmente di casa”) che funge proprio da sponsor e che in contemporanea vanta pure uno o diversi iscritti all’interno dell’ente di turno (conflitto di interessi).

Circa la definizione di conflitto di interessi si rimanda al POST 10.2 di codesto topic.
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POST 19.1 – I MEMBRI DEI COMITATI FESTA E LE CONCRETE SITUAZIONI DI CONFLITTO DI INTERESSI, DI DIRETTO PROFITTO COMMERCIALE E DI VISIBILITÀ POLITICA (segue da sopra)

In secondo luogo per la presenza di componenti che, nella vita di tutti i giorni, sono degli esercenti e che vogliono ottenere solo per sé (o soprattutto per sé) un diretto profitto commerciale.
Si tratta di un’evoluzione patologica delle ipotesi di sponsorizzazione ammissibili ai sensi del POST 11.
Un esempio a tal proposito è quello del componente in grado di far piazzare il palco di un’esibizione canora dall’abituale luogo ai pressi del proprio bar.

In terzo luogo per motivi di visibilità politica, se vi è coincidenza fra individuo iscritto al Comitato e persona candidata ad un’elezione oppure avente un ruolo dirigenziale di partito a livello tanto locale quanto extralocale.
Anche in questo caso trattasi di un’evoluzione patologica delle ipotesi di sponsorizzazione ammissibili ai sensi del POST 11.
Un esempio a tal proposito può essere quello del committente-candidato in grado di far lavorare un lumista in realtà per il solo fatto di suo “grande” elettore. Oppure quello del committente-coordinatore della sezione cittadina di un partito in grado di far mettere sotto contratto Tizio o Caio al solo scopo di coltivare delle “proprie relazioni”.
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POST 19.2 – I MEMBRI DEI COMITATI FESTA E LE CONCRETE SITUAZIONI DI CONFLITTO DI INTERESSI, DI DIRETTO PROFITTO COMMERCIALE E DI VISIBILITÀ POLITICA (segue da sopra)

Vi sono, insomma, tre motivi di ostacolo che rimandano soltanto a talune finalità extrafestaiole caratterizzanti uno o più iscritti al Comitato F.P. Esterna/sud Italia.

Per questi componenti il trarre vantaggio (pure) dall’introito legato agli sponsor privati si concretizza con la capacità di incidere sull’impostazione e/o la localizzazione di eventi e/o scenografie realizzate dalle apposite ditte e pagate dal Comitato (cioè dal popolo).

Su queste premesse le più opportune e doverose esclusioni degli sponsor incompatibili per ragioni legate alla valorizzazione artistico-artigianale della kermesse patronale, al buon senso e al radicamento delle celebrazioni nel luogo di svolgimento vengono sciaguratamente cestinate.

A prevalere, infatti, è rapidamente la voglia di “non creare confusione”, di “non inimicarsi nessuno” in vista, ad esempio, di un’imminente cadidatura politica oppure per tutelare una propria iniziativa commerciale.
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19.3 – I MEMBRI DEI COMITATI FESTA E LE CONCRETE SITUAZIONI DI CONFLITTO DI INTERESSI, DI DIRETTO PROFITTO COMMERCIALE E DI VISIBILITÀ POLITICA (segue da sopra)

La probabile presenza di componenti di Comitato aventi, purtroppo, piú tristi finalità di “tornaconto individuale extrafestaiolo” richiederebbe fin da subito il tentativo di individuare degli appositi rimedi.

Tuttavia, essendo oggetto della presente trattazione lo “sponsor privato” e non la “persona” (anche se componente di un Comitato), si preferisce, a riguardo, rinviare il lettore agli interventi del sottoscritto sul piú generale tema dell’eccesso di moneta in entrata nell’ambito delle Feste Patronali Esterne/sud Italia (parte 1: https://forum.pirovagando.it/viewtopic.php?f=6&t=4973 -- parte 2: https://forum.pirovagando.it/viewtopic.php?f=6&t=4984 -- parte 3: https://forum.pirovagando.it/viewtopic.php?f=6&t=4997).
Ultima modifica di Raffaele2012 il mercoledì 30 luglio 2014, 11:52, modificato 2 volte in totale.
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QUARTA PARTE – CONSIDERAZIONI AGGIUNTIVE E CONCLUSIVE

POST 20 – LA PRESENZA DEGLI SPONSOR PRIVATI INCOMPATIBILI COME SINTOMO DI UNA NEGATIVA SITUAZIONE DI ECCESSO DI MONETA IN ENTRATA PER LE KERMESSE PATRONALI.

L’apporto degli sponsor incompatibili può essere sintomo di una negativa situazione di eccesso di moneta in entrata nell’ambito delle Feste Patronali Esterne/sud Italia.

Meglio spiegarsi.

Come accennato nel POST 2, i Comitati ricorrono anche all’apporto degli sponsor incompatibili colla legittima (eppure discutibile, sia nel caso di assoluta buonafede sia, soprattutto, nel caso di conflitti di interesse) speranza di “offrire qualcosa di aggiuntivo alla gente”, oltre “le solite cose dei fuochi e delle bande musicali”.

In buona sostanza si effettua suddetto ricorso per “rinforzare” il concerto di musica leggera oppure l’impianto di Lumi o per introdurre qualsialtra manifestazione secondaria che si ritiene utile al calendario degli eventi.

Ciò, però, può tradursi alla lunga in una situazione di ingestibilità del nuovo flusso di entrate da parte dei Comitati, specie se quest’ultimo tende a essere costante o financo crescente. Le più disparate aspettative in buonafede ed eventuali conflitti di interesse che maturano in essi, infatti, possono giungere a contrapporsi sino a culminare un’involuzione artistico-artigianale proprio degli eventi specifici di una F.P. Esterna/sud Italia (Concerti Bandistici e Pirotecnica Aerea) e, quindi, di tutta la kermesse.


P.S. Il sottoscritto si è impegnato a risolvere la comprensibile perplessità dei lettori di questo post coll’avvio, come già precisato nel precedente post, di un’importante occasione di riflessione riguardante l’eccesso di moneta in entrata nell’ambito delle Feste Patronali Esterne/sud Italia. (per i relativi link vedasi sopra)
Ultima modifica di Raffaele2012 il mercoledì 30 luglio 2014, 11:54, modificato 4 volte in totale.
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POST 21 – I COMITATI DI “FESTA PATRONALE ESTERNA” NEL SUD ITALIA E LA LORO NECESSITÀ DI SOTTOMETTERE IL “FINE OPERATIVO” AL PIÙ IMPORTANTE “FINE ARTISTICO-ARTIGIANALE”

Ciascuna Festa Patronale Esterna del sud Italia è il modo di esprimersi artistico e artigianale di un Comitato sulla base, in primis, delle specificità storiche riconosciute: Concerti Bandistici e Pirotecnica Aerea. E ciò, alla luce anche della più generale proposta festaiola, può richiedere maggiore o minore coerenza comportamentale a seconda dei casi, come in questo degli sponsor in cui le esclusioni trascendono sempre da motivi meramente personali e addirittura di legalità.

In un certo senso è un po’ come l’attore di teatro che potrebbe esibirsi anche coi telefonini squillanti, ma che pretende silenzio al fine di massimizzare la propria performance e che di certo non scende in platea per pestare a sangue i trasgressori.

In buona sostanza un Comitato è corpo e mente separati dall’identità fisica e intellettuale di ognuno dei suoi associati. È un corpo e mente a sé stanti con scopi di gioia e di formazione del popolo contribuente che sono sì limitati a pochi giorni dell’anno, ma che possono perfino aiutare a vivere bene il quotidiano.

D’altro canto non si muore di conoscenza, ma solo perché i propri giorni sono finiti. E in tale ottica, teatro, musica, letteratura, storia, geografia, chimica sono alcuni degli aspetti multidisciplinari scaturibili dall’esperienza di chi assiste anzitutto al lancio di bombe da tiro e ascolta le note di strumenti come il flicorno baritono.

Giungere a questo grado di consapevolezza è lo scopo ultimo di un Comitato e la più alta occasione di gioia del popolo contribuente.

È assolutamente doveroso, è assolutamente necessario, allora, che un Comitato sottometta sempre il fine operativo (fare soldi, fare rumore, fare sfilate, contare la gente accorsa in piazza) al più importante fine artistico-artigianale poiché è l’unico vero modo per dare vero senso a ciò che si fa e che si vuole, soprattutto, trasmettere al prossimo.

Anche nell’ambito della Festa Patronale Esterna/sud Italia deve essere il pensiero ad ispirare l’azione. O altrimenti tutto è solo momentaneo onanismo.
Ultima modifica di Raffaele2012 il giovedì 28 febbraio 2013, 20:35, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da Raffaele2012 »

In chiusura di intervento si posta un’immagine nella quale è sintetizzato l’elenco degli sponsor privati incompatibili e degli sponsor privati non incompatibili col genere di Festa Patronale Esterna nel sud Italia.

Immagine

Ho concluso. Nell’attesa di qualsiasi forma di interazione non mi resta che ringraziare in anticipo sia questo sito per la possibilità concessami di scrivere sia gli eventuali lettori dei post di sopra.

Pur avendo fatto ogni sforzo di concisione, chiedo inoltre scusa a tutti per l’eccessiva lunghezza di alcuni post. A mia parziale discolpa invoco soltanto il frequente uso di spazi vuoti per non appesantire eccessivamente l’occhio lettore.

Sono inoltre pronto fin da ora a scusarmi per l’uso di qualche parola ritenuta licenziosa. Tuttavia rimango altrettanto pronto a difendere a spada tratta il contenuto dei vari post.

Grazie ancora.
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Messaggio da Petardo »

X Raffaele
hai fatto veramente un gran lavoro...sinceramente non ho ancora visualizzato il contenuto...anche perchè dopo aver passato le ultime ore sui libri...è difficile connettere ancora a quest'ora...
questa sera con calma leggerò tutto e poi domani, se necessario, posterò una risposta...
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Messaggio da giosca »

Ringrazio Raffaele2012 per la sua enorme mole di lavoro e tempo impegnato nella stesura di queste riflessioni sulle Feste del Sud Italia e l'organizzazione delle stesse, da parte dei Comitati, e per averlo condiviso.

Riguardo gli sponsor a mio parere, con i tempi che corrono, ben venga chi può contribuire magari in maniera sostanziale senza star li a vedere se sono o meno compatibili...

E' comunque un argomento che spero scateni da parte dei Pirovaghi interventi e riflessioni a riguardo.

Argomento posto in evidenza.

Petardo
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Messaggio da Petardo »

X Raffaele 2012

Ho letto tutto … certamente hai svolto un enorme lavoro ed hai tirato in ballo un argomento che sicuramente susciterà varie riflessioni...
In seguito, posto qualche mia personale considerazione.

1. Nel forum, si dice esplicitamente che un Comitato non deve accettare sponsorizzazioni da parte di ditte edili, in quanto quest’ultime, con la loro attività lavorativa rimpiccioliscono le zone di sparo, limitando i calibri dello spettacolo. A mio avviso, questa concezione è sbagliata … il problema se vogliamo, non sono le ditte edili, ma chi commissiona la costruzione degli edifici in “aree di sparo”… le ditte edili sono solo un tramite di cittadini privati o cooperative o altro che percepiscono si un guadagno, ma che non sono comunque responsabili del danno inferto alla “Festa Patronale”. Tutto questo discorso, ovviamente, regge se parliamo di costruzioni legali e non di abusivismo o speculazioni …
2.Non capisco perché sei contrario alla sponsorizzazione dei negozi di articoli pirici. Certamente sarei un matto, se volessi paragonare una scatoletta con una bella bomba da tiro, ma che male c’è se un rivenditore di scatole, bengala e stelline appare sulla brochure di una Festa Patronale? Non è mica scritto che allo spettacolo pirotecnico del Santo Patrono saranno sparate stelline, tric trac e scatole cinesi? Per me non c’è nulla di male, anche perché quegli articoli minori (come appunto le scatole cinesi), sono alla portata di cittadini privati, che non hanno la possibilità di sparare sfere, fermate, etc.
3.L’altro punto che non condivido è quello riguardante i centri commerciali. Ragioniamo un attimo:
Se la festa patronale (di tradizione centenaria), è veramente ben affermata tanto da attrarre migliaia di cittadini e turisti, penso che sia controproducente programmare l’arrivo di un vip in un centro commerciale … con tante serate estive in cui prendere il massimo del pubblico, perché accontentarsi di una parte di esso piazzando l’evento in coincidenza di una delle sere della Festa? Per quanto ne so io, nella mia zona non ho mai visto nulla di simile (ovvero una festa patronale che coincide con un evento del centro commerciale sito nella stessa cittadina).
4. Sono contrario anche alle riflessioni in merito alle “strutture di divertimento”. Si tratta di strutture (ad esempio gli stabilimenti balneari), aperte da maggio a settembre … chi è realmente interessato alla festa, su tre mesi d’estate, farà sicuramente a meno di un giorno di spiaggia per godersi un concerto bandistico o un fuoco diurno … chi non è interessato, non va certamente al concerto bandistico, ma resta in casa …

Nel post 18, hai scritto:
“Nello specifico, la selezione degli sponsor, come letto nei precedenti post, deve rispondere invece ad esigenze ben precise, anche a costo di organizzare una kermesse con minore pompa magna, se per maggiore pompa s’intende la volontà di rafforzamento dei lumi e/o del lato cantanti, elementi per niente centrali del tipo di kermesse qui considerato.”
Per minore pompa magna, non ci si può riferire solo a luminarie e cantanti, ma anche a bande e fuochi. Ci sono delle feste in cui anche le luminarie ed il cantante hanno una posizione di rilievo …

Sicuramente ci sono tante altre riflessioni da fare anche sugli altri punti da te citati, però per ora preferisco fermarmi qui …
" Aveva sapientemente cercato l' Amore e l' Amore in quel deserto si faceva sentire impetuoso, come avviene in ogni deserto dove cammina soltanto Iddio" (Zarra)

Pasquale - Petardo

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Messaggio da Raffaele2012 »

Grazie per il tuo intervento, Petardo. Ti rispondo un pò alla volta.
Petardo ha scritto:1. Nel forum, si dice esplicitamente che un Comitato non deve accettare sponsorizzazioni da parte di ditte edili, in quanto quest’ultime, con la loro attività lavorativa rimpiccioliscono le zone di sparo, limitando i calibri dello spettacolo. A mio avviso, questa concezione è sbagliata … il problema se vogliamo, non sono le ditte edili, ma chi commissiona la costruzione degli edifici in “aree di sparo”… le ditte edili sono solo un tramite di cittadini privati o cooperative o altro che percepiscono si un guadagno, ma che non sono comunque responsabili del danno inferto alla “Festa Patronale”. Tutto questo discorso, ovviamente, regge se parliamo di costruzioni legali e non di abusivismo o speculazioni …
L'incompatibilità fra un "Comitato F.P. Esterna/Sud Italia" e la "sponsorizzazione privata edile" è assolutamente naturale e irremovibile. Da un lato, infatti, la valorizzazione della Pirotecnica Aerea esige spazi propri; dall'altro lato, però, la fame di territori vergini accompagna il settore delle costruzioni civili di ogni tipo.

Provo a spiegarmi con qualche esempio terra-terra. Se piove, non posso sostenere che in quello stesso istante c'è pure un sole da spaccare le pietre; se è notte non posso sostenere che in quello stesso istante è pure giorno; se sono le cinque di sera non posso sostenere pure che, in quello stesso istante, sono le otto del mattino; e così via.

Lasciando per qualche attimo il contesto "festaiolo", mi permetto un inciso anche sulla tua osservazione sulla domanda e sull'offerta.

E' vero che l'avanzata edile si spiega colla "domanda privata". Però è altrettanto vero che essa trova ulteriore linfa da una "offerta privata" quantitativamente sproporzionata sotto ogni punto di vista.
Dunque è certo che un'offerta oggettivamente più contenuta limiterebbe all'essenziale lo "sfogo" della domanda.
E tutto ciò vale indipendentemente dal cd. abusivismo edilizio. Anzi, a volta fa più danni il pezzo di carta timbrato.

Concludendo questo messaggio con un ritorno all'ambito "festaiolo", faccio umilmente presente che un Comitato di F.P. Esterna/sud italia ha il diritto di selezione fra gli sponsor privati, ma non ha (per comprensibili ragioni) la possibilità di fare la guerra a tutte le persone del Mondo.
Ultima modifica di Raffaele2012 il venerdì 1 marzo 2013, 21:50, modificato 6 volte in totale.
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Petardo ha scritto: 2.Non capisco perché sei contrario alla sponsorizzazione dei negozi di articoli pirici. Certamente sarei un matto, se volessi paragonare una scatoletta con una bella bomba da tiro, ma che male c’è se un rivenditore di scatole, bengala e stelline appare sulla brochure di una Festa Patronale? Non è mica scritto che allo spettacolo pirotecnico del Santo Patrono saranno sparate stelline, tric trac e scatole cinesi? Per me non c’è nulla di male, anche perché quegli articoli minori (come appunto le scatole cinesi), sono alla portata di cittadini privati, che non hanno la possibilità di sparare sfere, fermate, etc.
Un Comitato di F.P. Esterna/sud Italia che si prefigge l'obiettivo di sparare fuochi aerei (e di terra) non può farsi appoggiare da un rivenditore di scatoloni cinesi. Non ha senso perchè la valorizzazione della Pirotecnica (Aerea e di terra) non comincia coll'accensione dell'artifizio e si conclude coll'ultimo botto, ma accompagna ogni momento della preparazione festaiola e, quindi, della questua.

Inoltre va sottolineato, in termini decisamente più pratici, che un Comitato gestore degli oboli di un intero popolo non dovrebbe avere lo stesso problema del cittadino privato. A meno che la situazione non si rovesci davanti a un cittadino privato di nome Bill Gates oppure Lapo Elkann.
Ultima modifica di Raffaele2012 il venerdì 1 marzo 2013, 18:18, modificato 1 volta in totale.
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