Comitati Feste del Sud Italia e SPONSOR PRIVATI? Non sempre!

Sicuramente oltre la passione per i fuochi artificiali, altre passioni possono accumunare le persone. Questa pagina out vi permette di discutere su altri argomenti come auto, moto, sport e quant'altro possa diventare argomento di discussione e motivo di conoscenza.
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Raffaele2012
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POST 8 – I << NO >> ALLE SPONSORIZZAZIONI EDILI, DEI NEGOZI PIRICI, DEI CENTRI COMMERCIALI (E SIMILI), DEI CINEMA MULTISALA E DELLE STRUTTURE DI DIVERTIMENTI “MISTI” SONO IN MISURA SEPARATA DALLA LORO RESIDENZA

I precedenti NO riguardanti le imprese edili, la vendita al dettaglio di giochi pirici, i centri commerciali (e simili), i cinema multisala, e le strutture di divertimenti “misti” (se aperte proprio nei giorni di gala) non riguardano soltanto ipotesi di una loro presenza nella stessa località X di festa.

Difatti un rifiuto a suddette attività va considerato PURE in misura separata dalla loro residenza, poiché collegato a motivi di valorizzazione artistico-artigianale e di buon senso sempre validissimi per un Comitato.
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POST 9 – SPONSOR FORESTIERI? NO GRAZIE!

Il richiamo alla residenza dell’attività accennato nel post di sopra, però, va considerato pure come una discriminante a sé stante efficace per ogni tipologia possibile di sponsor sita in un posto diverso da quello di Festa.

Infatti la generalità delle imprese non residenti nella località di gala (dal tabaccaio fino negozietto di surgelati, ad esempio) è definibile come sponsor forestiero, verso il quale risulta assolutamente opportuno che un Comitato di F.P. Esterna/sud Italia NON si rivolga mai per fini di sponsorizzazione.

Ciò perché una F.P. Esterna/sud Italia, per quanto sia rinomata, risulta difficilmente paragonabile a un marchio di natura universale, come avviene per la squadra di calcio Ac Milan (che infatti riesce a godere pure dell’apporto finanziario di partner commerciali esteri). In buona sostanza il carattere in origine localistico di ogni kermesse patronale ne limita le possibilità di supporto tramite sponsor alle sole attività site nel mandamento comunale di festa.

Ogni Festa Patronale Esterna/sud Italia diviene anche un’occasione di manifestazione dell’identità fisico-territoriale in cui ha luogo. E ciò, che è pregio e non limite, non può essere calpestato da discutibili logiche arraffatutto dei Comitati.

Quanto scritto in questo topic tende a riguardare financo sponsor forestieri gestiti però da persone compaesane poiché il criterio residenziale qui individuato vale per gli sponsor e non per le persone fisiche.
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POST 10 – SPONSOR COME DITTE ESECUTRICI E/O ORGANIZZATRICI PROPRIO PER CONTO DI UN COMITATO FESTA? NO GRAZIE! / Motivi di opportunità

In un modo o nell’altro tutte le ipotesi precedenti di rifiuto di sponsorizzazione sono estranee ad un Comitato di F.P. Esterna/sud Italia. Nei due messaggi a seguire, invece, si offrono spunti di riflessione per una tipologia di caso assai adiacente allo stesso ente organizzatore.

Esiste l’eventualità, infatti, che lo sponsor di una determinata F.P. Esterna/sud Italia possa divenire una ditta colla quale è già in vigore un contratto per almeno una delle sottostanti ipotesi:
  • l’esecuzione di un evento (fuochi, ad esempio)
  • la realizzazione di una scenografia (lumi, paratura serica, ad esempio)
  • l’esecuzione di talaltri momenti secondari (impianto audio, ad esempio)
  • organizzazione di eventi, scenografie, e quant’altro (ad esempio: il singolo impresario di banda e l’agenzia di spettacoli).
Esiste l’eventualità, poi, che lo sponsor di una determinata F.P. Esterna/sud Italia possa essere una ditta rientrante nel suindicato elenco e “talmente di casa” da giustificare una stipulazione del contratto per la kermesse a venire soltanto dopo una sua eventuale adesione alla stessa campagna-sponsor.

Ebbene, a riguardo, va evidenziato che la liceità di entrambi i tipi di fattispecie non coincide per niente con la loro opportunità in termini festaioli.
Ultima modifica di Raffaele2012 il giovedì 28 febbraio 2013, 19:24, modificato 1 volta in totale.
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POST 10.1 – SPONSOR COME DITTE ESECUTRICI E/O ORGANIZZATRICI PROPRIO PER CONTO DI UN COMITATO FESTA? NO GRAZIE! / Motivi di opportunità (segue da sopra)

In parole povere diviene assolutamente opportuno che un Comitato di F.P. Esterna/sud Italia NON si rivolga mai a proprie ditte esecutrici e/o organizzatrici di eventi, scenografie e quant’altro sia nel caso di contratto per la kermesse a venire già entrato in vigore, sia nel caso di contratto per la kermesse a venire ancora da stipulare a causa di un rapporto fra le parti strettamente confidenziale (l’impresa “di casa”).

In primo luogo perché possono innescarsi (a stretto giro di posta o nel lungo periodo) delle logiche di gratitudine per cui la ditta esecutrice e/o organizzatrice viene di fatto a ripigliarsi la somma maggiorata financo di un certo numero di volte. Ad esempio: l’attività che sponsorizza per 1.000 soldi salvo poi ottenere aumenti contrattuali per 5.000 soldi.
In secondo luogo perché ciò può determinare momenti di equivoco in mezzo al popolo che farebbe fatica a dividere fra “Comitato” e “gente sotto contratto”.

In questi frangenti il “problema” non verrebbe a risolversi neppure in caso di prestazione lavorativa sottocosto (poiché un certo pagamento è comunque effettuato), ma solo con una fattispecie di esecuzione totalmente gratuita (anche se poi occorrerebbe verificare nel lungo periodo l’evoluzione del rapporto fra Comitato e ditta in questione).
Ultima modifica di Raffaele2012 il giovedì 28 febbraio 2013, 20:22, modificato 3 volte in totale.
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POST 10.2 – SPONSOR COME DITTE ESECUTRICI E/O ORGANIZZATRICI PROPRIO PER CONTO DI UN COMITATO FESTA? NO GRAZIE! / Motivo di conflitto di interesse

L’esclusione per generici “motivi di opportunità” evolve, poi, a motivi legati al “conflitto di interessi” quando la ditta esecutrice e/o organizzatrice (come un lumista, un’agenzia di spettacolo), già messa sotto contratto o “talmente di casa” da non lasciare dubbi a riguardo, vanta in contemporanea uno o diversi iscritti all’interno del Comitato Festa di turno.

Il perché va contestualizzato nell’eventuale prospettiva di favorire (o aggravare) l’influenza esercitata da una ditta in sede decisionale.

Per conflitto di interessi s’intende il caso in cui l’iscritto ad un Comitato risulta anche essere in contemporanea titolare, cotitolare, socio di minoranza, semplice dipendente di una ditta esecutrice e/o organizzatrice di eventi, scenografie e quant’altro.

Per conflitto di interessi, poi, s’intende il caso in cui l’iscritto ad un Comitato risulta anche essere in contemporanea “collaboratore esterno continuativo” oppure “collaboratore abituale ma soltanto in occasione della Festa Patronale” della succitata tipologia di ditta.


Da precisare che per “collaboratore esterno continuativo” si rimanda financo alla figura di fornitore di materie prime alla ditta esecutrice e/o organizzatrice.
Per “collaboratore abituale ma soltanto in occasione della Festa”, invece, si rimanda a colui che presta lavoro per la succitata ditta unicamente in vista della kermesse patronale (ad esempio: componente del Comitato che esegue attività per conto del lumista o del paratore solo durante i dì di celebrazione e/o solo tempo prima).

Ovvio che il conflitto di interesse può tendere ad aggravarsi proprio nel caso di una ditta esecutrice e/o organizzatrice la quale è “talmente di casa” da non riuscire ad immaginare la kermesse senza la sua presenza.


Insomma va assolutamente evitata quella triplice coincidenza in capo ad una stessa persona (oppure a più persone) per cui si è componente del Comitato, ditta esecutrice e/o organizzatrice, sponsor.

In relazione alla fattispecie considerata in questo messaggio, infine, va evidenziato che la singola situazione di conflitto di interessi non verrebbe a risolversi neppure in caso di prestazione lavorativa sottocosto (poiché un certo pagamento, comunque, è effettuato) o addirittura gratuita.
Ultima modifica di Raffaele2012 il giovedì 28 febbraio 2013, 19:50, modificato 1 volta in totale.
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POST 11 – SPONSORIZZAZIONE EFFETTUATA DA UN MEMBRO DEL COMITATO? DIPENDE…

L’ultima ipotesi di sponsorizzazione incompatibile da considerare riguarda ancora l’ente organizzatore.

In codesto caso si considera l’ipotesi per cui l’iscritto al Comitato non svolge un lavoro riconducibile a settori spiccatamente festaioli come quelli del lumista o dell’impresario di cantanti, ma si contenta soltanto di dare il suo contributo (pure) sotto forma di qualsiasi altro sponsor.

Non per questo la selezione va esclusa. E quindi:
  • se la sponsorizzazione del componente riconduce alle fattispecie evidenziate dal POST 4 a quello 9, la proposta di apporto va respinta permanendo gli stessi identici motivi analizzati in precedenza;
  • in circostanza opposta, no.
Ultima modifica di Raffaele2012 il giovedì 28 febbraio 2013, 19:29, modificato 2 volte in totale.
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POST 12 – ELENCO RIEPILOGATIVO DELLE IPOTESI DI SPONSORIZZAZIONE INCOMPATIBILI CON UNA FESTA PATRONALE ESTERNA/SUD ITALIA

Dal POST 4 al POST 5 l’ipotesi di non sponsorizzazione legata agli sponsor edili e ai negozi di giochi pirici si rifà, in buona sostanza, a criteri di massima valorizzazione artistico-artigianale della Pirotecnica, e soprattutto della Pirotecnica Aerea.

Dal POST 6 al POST 6.3 il diniego verso i centri commerciali (e simili) e i cinema multisala deriva in primo luogo dall’esigenza di piena valorizzazione di tutta la kermesse, perseguita dall’ente organizzatore a favore di tutto un popolo contribuente, a cominciare da un altro evento specifico come i Concerti Bandistici.

Suddetta motivazione vale anche nel POST 7 per le strutture di divertimento “misti” aperte in occasione dei giorni di festa.

Nel POST 8 è stato scritto che i NO riguardanti le imprese edili, la vendita al dettaglio di giochi pirici, i centri commerciali (e simili), i cinema multisala, e le strutture di divertimenti “misti” (se aperte proprio nei giorni di gala) non riguardano soltanto l’ipotesi di una loro presenza nella stessa località X di festa. I NO, infatti, valgono a prescindere dal loro luogo di residenza a causa di motivazioni artistico artigianali e di buon senso che coinvolgono la Pirotecnica Aerea, i Concerti Bandistci, l’intera kermesse, il popolo inteso come entità in grado di allargare le proprie conoscenze emozionali e cognitive.
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POST 12.1 – ELENCO RIEPILOGATIVO DELLE IPOTESI DI SPONSORIZZAZIONE INCOMPATIBILI CON UNA FESTA PATRONALE ESTERNA/SUD ITALIA (segue da sopra)

Nel POST 9, invece, l’ipotesi di mancato supporto economico da parte della generalità degli sponsor forestieri (cioè residenti in comune diverso da quello di Festa) viene giustificata con una concezione della F.P. Esterna come manifestazione dell’identità fisico-territoriale in cui ha luogo.

DaI POST 10 al 10.2 il NO di un Comitato alle ditte esecutrici e/o organizzatrici di eventi, scenografie e quant’altro colle quali condivide un accordo già in vigore per la kermesse a venire (o, se “talmente di casa”, un contratto stipulato solo dopo la sua adesione alla stessa campagna-sponsor) risponde a ragioni generali di opportunità e più specifiche di conflitto di interessi.

Nel POST 11, l’ipotesi di sponsorizzazione legata al componente del Comitato con professione diversa da quelle dell’ambiente festaiolo (lumista, impresario di spettacolo, eccetera) prevede il rifiuto se l’attività ricade nelle fattispecie intraviste dal POST 4 a quello 9.
Ultima modifica di Raffaele2012 il lunedì 22 aprile 2013, 19:00, modificato 1 volta in totale.
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SECONDA PARTE – CHIARIMENTI FONDAMENTALI

POST 13 – L’ESCLUSIONE DEGLI SPONSOR PRIVATI NON DEVE MAI ESSERE UN FATTO PERSONALE

Insomma esistono valide ragioni per cui un Comitato ha il dovere di rifiutare talune ipotesi di sponsorizzazione. Ognuna di esse, inoltre, trae ulteriore forza dalla distinzione concettuale, tipica dei tempi moderni, fra l’identità dello “sponsor privato” e quella della “persona”.

Lo sponsor privato non è devoto, non prova sentimenti, non è in carne e ossa: perciò una sua esclusione rimane sempre possibile.

Per le persone, invece, non è possibile fare altrettanto, visto che le kermesse qui di riferimento hanno come destinatario proprio il popolo nella sua interezza.

In parole povere: lo sponsor si può rifiutare; l’offerta della persona va sempre accettata.

Le F.P. Esterne/sud Italia, insomma, sono di certo anche un momento di visibilità per gli esercizi di vendita e di produzione di beni e servizi. Ciò malgrado il supporto di essi deve restare pur sempre sottomesso a più opportune considerazioni legate alla valorizzazione artistico-artigianale della kermesse patronale, al buon senso e al radicamento nel luogo di svolgimento che giammai possono essere accantonate dai Comitati per sole logiche di rastrellamento ad ogni costo di fondi.

N.B. A riguardo delle offerte a titolo “personale” e a titolo di “sponsor privato” è stato evitato in questo topic ogni ulteriore riflessione sull’ipotesi di “zone comunali di nuova edificazione residenziale”, caratterizzate in prevalenza della massiccia importazione di forestieri.
La scelta si spiega coll’esigenza di non appesantire eccessivamente la discussione in corso.
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POST 13.1 – L’ESCLUSIONE DEGLI SPONSOR PRIVATI NON DEVE MAI ESSERE UN FATTO PERSONALE (segue da sopra)

La distinzione festaiola fra “sponsor pivato” e “persona” non risulta un’invenzione del sottoscritto, ma emerge dall’abituale attività degli stessi Comitati ogni volta che fanno questua separata per codeste due voci. E pure lo stesso popolo contribuente ne risulta a conoscenza. Dunque è in genere già consolidata la distinzione, ad esempio, fra la “persona” che nella vita fa l’architetto e lo “sponsor privato” inteso come studio di architettura.

Di certo l’evitare e/o il rifiutare l’apporto di uno sponsor può essere fonte financo di tensione fuori e dentro il Comitato di turno. Eppure la “persona” realmente devota e in cerca del conforto spirituale per il lavoro che svolge, la “persona” realmente affezionata al lato ludico di una kermesse patronale, la “persona” realmente consapevole dell’idea di Festa pure come manifestazione dell’identità umana e fisico-territoriale di una singola collettività NON PONE MAI alcuna obiezione alla respinta dello “sponsor che rappresenta” e si contenta di versare l’obolo a solo titolo INDIVIDUALE. Chi fa diversamente, invece, incollerendosi e rifiutando ogni forma di offerta, resta degno di rispetto pur abbandonandosi a comportamenti illogici nella forma e nella sostanza.

In parole povere rimane dovere dell’ente organizzatore che si rispetti motivare un’esclusione e condurla a termine indipendentemente da una cattiva reazione della “persona” che non riesce a separarsi dallo “sponsor” che rappresenta.
Ultima modifica di Raffaele2012 il domenica 3 marzo 2013, 12:50, modificato 1 volta in totale.
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POST 14 – L’ESCLUSIONE DEGLI SPONSOR PRIVATI NON DEVE MAI SCATURIRE DA ELEMENTI LEGATI O MENO AL CONCETTO DI “LEGALITÀ”

Le F.P. Esterne/sud Italia non sono rinchiuse nella campana di vetro ma risentono, o sono perfino l’immagine riflessa, delle dinamiche socio-ambientali-territoriali in atto in una determinata località. Ciò implica che l’esclusione degli sponsor indicati dal POST 4 al POST 10.2 non deve mai rifarsi a criteri neppure discendenti dal concetto di “legalità”.

Un esempio può aiutare a chiarire. L’esclusione dello sponsor edile Z non può essere determinata dalla sua “illegalità” rispetto ad un “onesto” sponsor edile Y. L’esclusione degli sponsor edili, infatti, al pari di quella collegata ai centri commerciali (e simili), ai cinema multisala, alle strutture di divertimenti “misti” aperte nei dì festivi, alle ditte esecutrici e/o organizzatrici di eventi, scenografie e quant’altro per conto dello stesso Comitato, agli sponsor forestieri, resta a prescindere per il solo contrasto colla Pirotecnica Aerea, i Concerti Bandistici, la più vasta programmazione festaiola in termini di valorizzazione artistico-artigianale, di buon senso, di radicamento nel luogo di gala.

Come nota a margine, il sottoscritto tiene comunque a precisare la propria assoluta consapevolezza dell’estrema difficoltà di condurre a termine talune ipotesi di esclusione di sponsor privati se quest’ultimi sono riconducibili a personalità di “dubbio spicco” nel contesto ambientale di turno.
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POST 15 – UNA SPONSORIZZAZIONE PER SINGOLI EVENTI E’ ILLOGICA

Una barbara usanza dei Comitati F.P. Esterna/sud Italia è quella di raggranellare fondi attraverso la promozione, più o meno di fatto, di sistemi di sponsorizzazione separata a seconda dell’evento e/o scenografia considerato.
Ciò si può eventualmente giustificare con una programmazione fatta all’ultimo momento, condotta avanti col forte contributo di uno o più mecenati e tale da essere avvertita grazie ad una stesura testuale di manifesti (e simili) degna delle Pagine Gialle.
Non manca, tuttavia, l’esistenza di Feste con sistemi di sponsorizzazione separata pianificati in partenza e consolidatisi negli anni.

Per entrambi i succitati tipi di casi, comunque, che si tratti di fuochi, di vasi di fiori o di corse ciclistiche nulla cambia. La sponsorizzazione, il contributo, l’offerta a devozione fatte a colpi di “snc”, di indicazioni stradali, numeri telefonici e financo contatti web, infatti, rientrano in una fattispecie risolvibile sempre allo stesso modo:

  • lo sponsor fa pervenire il suo obolo (meglio ancora se equivalente alla somma necessaria per l’evento/la scenografia che inizialmente si voleva offrire di tasca propria);
  • il Comitato avvia l’obolo nel fondo cassa senza assecondare alcun eventuale gradimento dello sponsor in merito alla sua destinazione;
  • lo sponsor, infine, occupa, nell’ambito del manifesto (e simili) una posizione separata rispetto al calendario della Festa e identica a quella degli altri, con maggiori o minori ingrandimenti a discrezione del Comitato.

Meglio rinunciare ai proventi della sponsorizzazione in caso di impossibilità a procedere in succitato modo.

L’offerta programmatica di una F.P. Esterna/sud Italia, insomma, non è il menù di ristorante affidato alla libera combinazione del cliente, bensì un’INDIVISIBILE proposta di aggregazione che vede un ente promotore (Comitato) e, soprattutto, una SOLA platea comunitaria di destinatari (popolo), chiamata a partecipare ad un momento di gioiosa formazione umana e cognitiva.
Ultima modifica di Raffaele2012 il giovedì 28 febbraio 2013, 20:04, modificato 4 volte in totale.
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POST 15.1 – UNA SPONSORIZZAZIONE PER SINGOLI EVENTI E’ ILLOGICA (segue da sopra)

Naturale conseguenza della riflessione di sopra è che, in primo luogo, rimane assolutamente illogica l’ipotesi di un evento pirotecnico abbinato a sponsor edili e a negozi di giochi pirici.

Naturale conseguenza della riflessione di sopra è che, in secondo luogo, rimane assolutamente illogica l’ipotesi di iniziare un qualsiasi evento festaiolo dopo l’orario di chiusura, ad esempio, del suo sponsor-centro commerciale o del suo sponsor-cinema multisala.

Naturale conseguenza della riflessione di sopra è che, in terzo luogo, rimane assolutamente illogica l’ipotesi di un evento o di una scenografia della Festa abbinata a ditte esecutrici e/o organizzatrici di ramo diverso dalla manifestazione di turno.
Ad esempio non scompare l’eventuale illogicità con ipotesi di sponsor-fuochini abbinati ai Lumi oppure con ipotesi di sponsor-lumisti abbinati alle gare pirotecniche aeree.

A cominciare dalla centralità storica dei Concerti Bandistici e dalla Pirotecnica Aerea, insomma, ogni F.P. Esterna/sud Italia mantiene una vocazione al collettivo che ne impedisce una qualsiasi divisione anche per comprensibili motivi di entrata finanziaria.

È questo un concetto fondamentale da non sottovalutare.
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POST 15.2 – UNA SPONSORIZZAZIONE PER SINGOLI EVENTI E’ ILLOGICA (segue da sopra)

Si postano ora due esempi riguardanti la barbara usanza delle sponsorizzazioni separate. A riguardo, malgrado la non estrema difficoltà di risalire alle specifiche kermesse, si desidera evidenziare la decisione del sottoscritto di omettere i nomi degli sponsor coinvolti allo scopo di evitare qualsiasi forma di inutile polemica.

Tale decisione di omettere, perciò, rimanda esclusivamente a terzi la piena responsabilità di svelare l’identità degli sponsor su questo sito.

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Ultima modifica di Raffaele2012 il giovedì 28 febbraio 2013, 20:03, modificato 1 volta in totale.
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POST 16 – IL BUON RUOLO POSSIBILE PER TUTTI QUEGLI SPONSOR NON INCOMPATIBILI

Dovrebbe esser chiaro, a questo punto, che non vi sono specifiche ragioni per cui un Comitato possa opporsi all’arrivo di turisti in occasione della propria Festa Patronale né perché si opponga a generiche ragioni di visibilità delle attività di produzione e di vendita di beni e servizi.

Va precisato, in buona sostanza, che le doverose ipotesi di esclusione considerate dal POST 4 al POST 11 sono appena delle categorie residuali rispetto alle possibilità di apporto aperte a tutti gli altri sponsor non incompatibili.

Ovviamente per sponsor non incompatibili s’intendono:
  • tutti quelli NON APPARTENENTI al ramo edile;
  • tutti quelli NON APPARTENENTI al settore della vendita al dettaglio di giochi pirici;
  • tutti quelli NON RICONDUCIBILI ai centri commerciali (e simili) e ai cinema multisala;
  • tutti quelli NON RICONDUCIBILI alle strutture di divertimenti “misti”, se chiuse o solo parzialmente aperte in occasione dei giorni di festa;
  • in aggiunta ai quattro punti di sopra, tutti quelli situati nel comune di svolgimento della determinata kermesse patronale;
  • tutte quelle ditte esecutrici e/o organizzatrici di eventi, scenografie e quant’altro (come lumisti, paratori, agenzie di spettacolo, ecc.) con cui un Comitato, in dirittura d’arrivo della kermesse patronale, NON CONDIVIDE alcuno dei contratti già in vigore;
  • tutti quelli riconducibili agli stessi membri di un Comitato Festa e non in contrasto colle fattispecie indicate nei messaggi da 4 a 9 (cosa peraltro già spiegata nel POST 11).


Di sponsor non incompatibili, allora, nelle strade, nelle piazze e nell’ambito del comune di turno, ne rimangono a iosa ed è a questi che un Comitato Festa può rivolgersi tranquillamente senza alcun problema neppure di coerenza comportamentale.
Ultima modifica di Raffaele2012 il domenica 3 marzo 2013, 12:56, modificato 2 volte in totale.
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