COPERTINO (Le) - "S. Giuseppe da Cop. 2014" OFFICIAL WEBSIT

Segnalazione e commenti su eventi collegati a manifestazioni pirotecniche.

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VIVRO' LA MISSIONE PASTORALE CON LA SENSIBILITA' E L'ANIMO FRANCESCANO
Il messaggio di p. Giuseppe Piemontese


Convento-Santuario
“San GIUSEPPE da COPERTINO”
Frati Minori Conventuali
Via Piave, 8 73043 COPERTINO Le
* Tel. 0832/ 94.70.11

MESSAGGIO ALLA DIOCESI
Terni-Narni-Amelia
A S.E.Rev.ma Mons. Ernesto Vecchi
Amministratore apostolico
e a tutto il popolo di Dio della Diocesi di Terni-Narni-Amelia

Caro fratello vescovo Ernesto Vecchi,

sorelle e fratelli della chiesa di Terni-Narni-Amelia, che siete amati e benedetti dal Signore, presbiteri, diaconi, religiose, religiosi e laici: il Signore vi dia la Pace!

Oggi Papa Francesco mi ha “chiamato” per inviarmi a voi come vescovo, per testimoniare insieme a voi l’amore di Dio per gli uomini in Gesù morto e risorto e per donare a tutti la gioia del Vangelo.
E’ per voi il mio primo saluto, insieme ad un pensiero affettuoso.
In verità sono ancora sorpreso, confuso e intimorito per un compito così alto e carico di responsabilità.
Ma risuonano forti nella mia mente le parole del nostro Serafico Padre San Francesco, di essere sempre “sudditi e soggetti alla Santa Madre Chiesa… prestando obbedienza e reverenza al Signor Papa”.
Ringrazio il Santo Padre che mi ha manifestato la volontà di Dio, mi affido con fiducia e gratitudine a Gesù, Buon Pastore per rendere totale e perseverante l’amore a Dio, lo spirito di obbedienza e la dedizione alla Chiesa. Se il Signore affida compiti impegnativi, Lui stesso aiuterà a compierli.
Sorelle e fratelli carissimi, ancora non vi conosco, ma posso ben dire che già vi amo, pregustando la gioia della fraternità, dell’amicizia con ciascuno di voi e della comune filiale sottomissione al Signore.

Mi perdonerete se vi dico di non avere una conoscenza adeguata della vostra-nostra Chiesa particolare. Nel passato, però ho seguito con interesse e ammirazione le notizie riguardanti la vostra realtà civile ed ecclesiale, riportate dai mezzi di informazione, sia per la loro risonanza nazionale sia per una stima che si acquisisce nel tempo. E così ho avuto modo di apprezzare la cordialità e la laboriosità della gente, la grande famiglia dell’industria dell’acciaio, la fede della comunità cristiana, fondata su solide radici, la generosità e l’accoglienza delle Istituzioni civili e della comunità ecclesiale.
Il vostro amore per la Chiesa e per il Santo Padre hanno avuto memorabili momenti espressivi nella visita pastorale del beato Giovanni Paolo II alla Diocesi (19 marzo 1981), nell’attesa e nel saluto caloroso riservato ai Papi che transitavano dalla stazione di Terni, nei vostri numerosi pellegrinaggi a Roma, coronati da udienze speciali, l’ultima delle quali, il 20-3-2014 in occasione dei 130 anni delle acciaierie.
Permettetemi ora una confidenza. Ho avuto sempre una sensazione particolare quando negli anni attraversavo il territorio della Diocesi nei miei numerosi viaggi-pellegrinaggi verso Assisi. La Puglia è lontana dall’Umbria, ma la vista di Narni, Terni e Amelia dopo il tragitto autostradale, svegliava la mente assopita e riscaldava il cuore nell’impatto con la terra umbra per l’imminente incontro col Padre San Francesco. Qui iniziava la terra benedetta, patria di tanti santi e sante, e appena si intravvedeva Narni, avevo la sensazione di essere … a casa. E poi in un crescendo, la vista di Amelia e infine Terni.

Dopo che il Santo Padre ha riservato per sé il vostro vescovo Vincenzo Paglia, pastore amato, zelante e generoso, vi è stato fatto dono di un altro pastore altrettanto zelante e generoso nella persona dell’Amministratore apostolico il vescovo Ernesto Vecchi, al quale so che volete un gran bene. In questo momento sento di ringraziare entrambi per il servizio pastorale e le fatiche nel guidare la diocesi e per il bene che hanno compiuto. Ora il Signore si è degnato chiamare la mia persona quale pastore e servo della Chiesa che è in Terni-Narni-Amelia. Con Gesù nel cuore mi affianco a ciascuno di voi e mi inserisco, con umiltà, generosità e passione nella vostra storia, camminando nel solco tracciato da questi venerandi ed esperti pastori: è nella forza dello Spirito Santo che conto, ma anche su di loro per consigli e suggerimenti, che mi facilitino gli inizi del mio ministero.

A voi vengo, avendo nella mente il monito del Padre San Francesco:
“Non sono venuto per essere servito ma per servire (Mt 20,28), dice il Signore. Quelli che sono costituiti in autorità sopra gli altri, tanto si glorino del loro ufficio prelatizio come se fossero incaricati di lavare i piedi dei fratelli (Cfr Gv 13,14);
Beato il servo, che non si ritiene migliore, quando è onorato e esaltato dagli uomini, di quando è ritenuto vile e semplice e disprezzato, poiché l’uomo quanto vale davanti a Dio, tanto vale e non più. Guai a quel religioso, che è posto dagli altri in alto e per sua volontà non vuol discendere. E beato quel servo, che non si pone in alto di sua volontà e sempre desidera mettersi sotto i piedi degli altri”. (FF152, 169).
L’ideale è alto, il Signore e la vostra collaborazione mi aiutino a tenervi fede.

A dispetto del mio cognome, sono originario della Puglia, terra di sole, di gente accogliente, laboriosa e di fede, formata dal secolare patrocinio dell’Arcangelo san Michele e del vescovo san Nicola. Tra le tante testimonianze di fede rifulgono martiri e santi straordinari, tra gli altri gli 813 martiri di Otranto (14-8.1480), i francescani san Giuseppe da Copertino, san Francesco Antonio Fasani da Lucera, S. Egidio da Taranto, San Pio da Pietrelcina il vescovo don Tonino Bello, e tanti altri che nei secoli hanno fecondato una comunità ecclesiale credente, viva e generosa.

Da questa terra, negli ultimi anni, i superiori mi avevano ordinato di trasferirmi in Assisi, quale custode della Tomba del Padre san Francesco e del Sacro Convento di Assisi. Ora l’obbedienza, dopo avermi inviato nella città di Copertino per custodire e animare i santuari di san Giuseppe da Copertino, mi fa ritornare in Umbria, all’ombra di Francesco e Benedetto, quale pastore della chiesa di san Valentino, san Giovenale e santa Fermina. Evidentemente il Signore vuole che continui il cammino dell’amore e della santità alla scuola anche dei santi della nostra Chiesa di Terni-Narni-Amelia e con l’aiuto di ciascuno di voi.
Insieme ci metteremo alla sequela di Gesù per annunciare il Vangelo. La mia vocazione mi porta a vivere la missione pastorale con la sensibilità e l’animo francescano, poiché sono frate minore conventuale, ispirato e guidato dagli insegnamenti del Concilio Vaticano II, dal magistero degli ultimi papi e in particolare da quello di Papa Francesco, che la Provvidenza ci ha donato per condurre e “riparare la Chiesa” dei nostri giorni sulla scia del Poverello di Assisi.

Rivolgo un fraterno e affettuoso saluto al cardinale Gualtiero Bassetti e ai vescovi della CEU, ai presbiteri, ai diaconi, ai religiosi e alle religiose, ai laici della Regione.
Un deferente saluto porgo alle Autorità e alle Istituzioni cittadine, provinciali e regionali, civili e militari, molte delle quali , in passato, ho avuto l’onore di conoscere, Affido il mio ministero a Maria, “vergine fatta chiesa” , patrona della Diocesi col titolo di Madonna della Misericordia perché “Ella in quanto madre, sia dei fedeli che dei pastori, modello e tipo della Chiesa, possa sostenermi nel mio impegno interiore di conformazione a Cristo e nel mio servizio ecclesiale” .

A ciascuno di voi chiedo l’aiuto e il conforto della preghiera e la benedizione perché ciò possa realizzarsi, mentre auguro a tutti di sperimentare il dono pasquale della Pace e della gioia di Gesù Risorto.

Copertino, dal Santuario di San Giuseppe da Copertino, 16 aprile 2014

P. Giuseppe Piemontese OFMConv
Vescovo eletto di Terni-Narni-Amelia

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Immagine Uova pasquali raffiguranti il SANTO DEI VOLI

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Immagine la redazione COPERTINESE di "PIROVAGANDO.IT"augura a tutti BUONA PASQUA

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La redazione di PIROVAGANDO.IT si associa alla famigliadel direttore artistico Tonio BISCONTI per la perdita del suo caro congiunto.Sentite condoglianze CARISSIMOTONIO BISCONTI da tutti gli amici di PIROVAGANDO

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Mi associo alle condoglianze per il lutto che ha colpito l'amico Tonio Bisconti.

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Sabato 21 giugno 2014 alle ore 18 nella Cattedrale di Terni, padre Giuseppe Piemontese sarà ordinato vescovo di Terni Narni Amelia per l'imposizione delle mani e la preghiera consacratoria del cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo metropolita di Perugia e Città della Pieve; conconsacranti saranno l'arcivescovo emerito di Terni Narni Amelia Vincenzo Paglia e il vescovo Ernesto Vecchi attuale Amministratore Apostolico della diocesi.

Con loro, concelebreranno i vescovi dell'Umbria, altri vescovi e numerosi sacerdoti da Assisi e dalla Puglia. L'intera comunità civile e religiosa di Terni Narni Amelia darà il benvenuto al nuovo vescovo padre Giuseppe Piemontese che prenderà possesso canonico della diocesi nello stesso giorno dell'ordinazione il 21 giugno.

Francescano dell'Ordine dei frati minori conventuali, padre Giuseppe Piemontese è nato a Monte Sant' Angelo (Foggia) il 24 aprile 1946. Ha ricevuto la consacrazione con la professione solenne ad Altamura l'8 ottobre 1967. La sua ordinazione sacerdotale è avvenuta il 5 aprile 1971 a Monte S. Angelo. Dopo aver ricoperto diversi servizi come parroco e guardiano, è stato eletto ministro provinciale della Provincia di Puglia dei Santi Nicola e Angelo, ricoprendo questo servizio dal 1997 al 2009. A livello francescano è stato animatore della Pastorale giovanile e Vocazione, assistente regionale della Gioventù francescana e Ministro Provinciale. A livello diocesano è stato moderatore del primo sinodo diocesano di Bari-Bitonto (1996-2000) e membro della Commissione presbiterale regionale pugliese.
Nell'ottobre 2010 gli è consegnato il secondo premio UNESCO istituito dall'Associazione Città e Siti Italiani Patrimonio UNESCO. Il premio vuole valorizzare gli uomini e le donne che meglio hanno saputo rappresentare i quattro pilastri su cui poggia l'architettura concettuale di questa organizzazione internazionale: educazione, scienza, cultura e comunicazione.
Il riconoscimento conferito a Padre Giuseppe Piemontese, custode del Sacro Convento di Assisi, operatore di pace e portavoce dello spirito francescano. La pace è l'obiettivo prioritario della principale Agenzia delle Nazioni Unite. La Costituzione dell'UNESCO affida ai Governi e ai cittadini un compito essenziale: promuovere e proteggere la pace nelle proprie azioni, custodire e alimentare la pace nella propria cultura.

E' stato nominato vescovo di Terni Narni Amelia da papa Francesco il 16 aprile 2014.

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Immagine il nostro padre Giuseppe MARSICO in compagnia a S.E. Fernando FILOGRANA,vescovo della diocesi NARDO/GALLIPOLI
Ringraziamo la nostra inviata ANTONELLA TARANTINO PER LA SUA DISPONIBILITA'

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Il seminario di Nardo'(diocesi NARDO'/GALLIPOLI)compie 50 anni.
IL SEMINARIO DI NARDO' FU VOLUTO DA MONS.URSI .
MONS. MENNONNA LO INANGURO' NEL 1964 .DOPO ALCUNI ANNI FU RESTAURATO E FU RIAPERTO NEL DICEMBRE 1993 .
E SEDE DELL ISTITUTO DI SCIENZE RELIGIOSE E OSPITA INCONTRI GIOVANILI DI VARIE TIPO
IL 6 MAGGIO CI SARA' L ' EVENTO CELEBRATIVO .(IL SANTO PROTETTORE DEI SEMINARISTI E SAN FILIPPO NERI CHE SARA' FESTEGGIATO IL 26 MAGGIO SEMPRE NELLA STRUTTURA DEL SEMINARIO MINORE A NARDO' ).Il nostro sito"PIROVAGANDO.IT" invitato all'EVENTO partecipera' con la nostra inviata ANTONELLA TARANTINO .

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Il Seminario di Nardò

Fin dal tempo in cui la Diocesi di Nardò era retta dagli Abati benedettini (sec. XI-XV) vi era nella città un un "collegium" per la formazione dei giovani, in cui venivano educati anche gli aspiranti al presbiterato. L'istituzione sopravvisse alla erezione della sede vescovile (a.1413), ma in seguito venne meno per la penuria dei mezzi di sostentamento.

Dopo il Concilio di Trento, sotto l'episcopato di Mons. Luigi DE FRANCHIS (1611/16) si prese a vagheggiare l'idea della fondazione di un vero e proprio Seminario e di tanto in tanto si discusse nel Sinodo Diocesano del 1614, senza pervenire tuttavia ad alcuna conclusione concreta per la mancanza di mezzi finanziari e strutture idonee.

L'idea fu ripresa dal Vescovo Fabio Chigi (1635/52), il quale compì il primo passo concreto depositando allo scopo in una banca di Napoli la somma di 500 ducati. Eletto Pontefice col nome di Alessandro VII (a.1655), prese accordi col suo secondo successore nella sede di Nardò, Mons. Girolamo De Choris (1656/69), al fine di portare ad effetto il tanto sospirato desiderio. La morte, sopraggiunta nel 1667, gli impedì di attuare quanto si era proposto.

Spettò al successore del De Choris, Mons. Tommaso BRANCACCIO (1669/77), la realizzazione del sogno a lungo vagheggiato, mediante l'utilizzazione dell'eredità lasciata dal "dottor fisico" Giovanni Giacomo Megha. Costui, non avendo eredi, dispose per testamento che con i suoi beni si sarebbe dovuto istituire in Nardò un oratorio di sacerdoti regolari delle Scuole Pie in onore di S. Filippo Neri. Poiché tuttavia gli Scolopi non aderirono al progetto, il vescovo Brancaccio ottenne dalla S. Sede di utilizzare la proprietà del Megha per la fondazione del Seminario, che sarebbe stato intitolato secondo la volontà del testatore a S. Filippo Neri.

Il 27 febbraio 1674, terminati i lavori di ristrutturazione e di arredamento, Mons. Brancaccio emise la Bolla di erezione del Seminario Diocesano sotto il titolo di S. Filippo Neri. A ricordo dell'evento, fece apporre sull'edificio restaurato una lapide.

Per assicurare delle entrate che consentissero al nuovo Seminario di sopravvivere, Mons.Brancaccio stabilì che tutte le parrocchie della Diocesi, in proporzione ai loro redditi, dovessero versare in due rate semestrali un'apposita tassa "pro Seminario", che avrebbe fruttato una somma annua di ducati 131, quanto bastava per consentire il mantenimento di 6 seminaristi, 3 della città di Nardò e 3 della Diocesi.

Oltre ai chierici veri e propri furono pure ammessi in qualità di alunni interni convittori fino alla copertura dei posti disponibili, con l'obbligo del versamento di due scudi mensili a testa. Incominciarono anche a registrarsi donazioni di immobili sempre più frequenti da parte di fedeli e sacerdoti. Così il Seminario andò man mano progredendo nelle rendite e nella fama della dottrina e serietà degli insegnanti, tanto che presto il numero dei posti disponibili poté essere elevato a sessanta e da molti luoghi anche lontani arrivarono richieste di accoglienza.

Il Seminario fu in cima alle cure pastorali anche del successore del Brancaccio, Mons. Orazio FORTUNATO (1678/1707), che lo arricchì di nuovi ambienti più grandi, ne aumentò le rendite e vi provvide i migliori insegnanti.

Il Vescovo Mons. Antonio SANFELICE (1707/36), acquistando le case private contigue al Seminario, le demolì e fece costruire dalle fondamenta l'ala sud e quella ad est dell'edificio insieme con lo scalone centrale, sovrastato da una enorme statua di S. Filippo Neri in pietra leccese, e l'atrio interno, uniformandolo i diversi corpi di fabbrica con una nuova e splendida decorazione.

Precedentemente nel 1707, sotto l'Episcopio lo stesso Vescovo aveva istituito e dotato per il Seminario una pregevole Biblioteca, ancora esistente, sulla cui porta d'ingresso si legge sotto l'effigie del Presule:

AD PIETATIS ET LITERARUM INCREMENTUM
ANTONIUS SANFELICIUS EPISCOPUS
BIBLOTHECAM EREXIT DOTAVIT
ATQUE CUSTODEM INSTITUIT

Nella Visita Pastorale del 1719 tra le altre cose annotava che in Seminario vi erano circa cinquanta alunni, provenienti dalla città e da tutta la diocesi, i quali seguivano sotto la guida di maestri i corsi distinti di latino, greco, retorica, logica, fisica, metafisica, diritto canonico , teologia scolastica, teologia morale, teologia dogmatica, sacre cerimonie e canto gregoriano.

Il terremoto del 20 febbraio 1743, che portò distruzione in tutta la diocesi e che compromise seriamente l'agibilità del Seminario, obbligò il Vescovo Francesco CARAFA (1737/54) a provvedere alle riparazioni: con l'occasione ridusse ad alloggio per il portinaio la Chiesa , posta a piano terra prospiciente l'Episcopio, inoltre nello spazio di una notte fece costruire un arco coperto che attraversasse la strada pubblica e mettesse in comunicazione diretta l'Episcopio con il Seminario.

Mons. Marco PETRUCCELLI (1755/82) avendo ritrovato il Seminario ben costruito ed arredato provvide ad una riforma del Piano degli Studi ed elaborò un nuovo regolamento più adatto alle esigenze dei tempi, anche per eliminare molti abusi che si erano nel frattempo introdotti.

Per rendere più comodi gli studi e le ricerche, Mons. Salvatore Lettieri (1825/39) nel 1834 istituì per il Seminario e dotò a proprie spese una nuova biblioteca più specifica, distinta da quella vescovile .

Mons. Luigi VETTA (1849/73) fece demolire l'antica Chiesa dell'Immacolata, attigua al Seminario, dopo averne trasferito il titolo nella vicina Chiesa di S. Francesco d'Assisi, da lui totalmente restaurata; al suo posto fece costruire a pianterreno una grande sala, su cui Mons. Michele MAUTONE (1876/88) realizzò un nuovo dormitorio, apponendo sulle volte il proprio stemma e rifacendo integralmente l'arco di congiunzione con l'Episcopio. La fioritura del Seminario fu tale che al tempo di Mons. Giuseppe RICCIARDI (1888/1908) gli alunni raggiunsero il numero di centosettanta. Questo vescovo volle curare personalmente la formazione dei chierici, ma non lasciò realizzazioni materiali, impegnato com'era nel restauro della Cattedrale.

Fino al 1908 il Seminario Diocesano si prese cura dell'intera formazione umanistica, filosofica e teologica dei chierici. Da quell'anno, con l'istituzione del Seminario Regionale Pugliese da parte di S. Pio X, al Seminario diocesano rimase unicamente la cura della formazione umanistica dei futuri presbiteri, che completavano in quello Maggiore la formazione filosofica - teologica. Durante sia il primo che il secondo conflitto mondiale il Seminario Diocesano continuò senza interruzioni la sua attività formativa, anche se in mezzo a difficoltà e privazioni di ogni sorta.

Fin dall'inizio del suo episcopato, Mons. Francesco Minerva (1948/50) dedicò le migliori energie al Seminario e alla cura delle vocazioni, scrivendo allo scopo una lettera pastorale, istituendo l'Opera Vocazioni Ecclesiastiche, demolendo e ricostruendo l'ala del Seminario già edificata da Mons. Sanfelice e ormai fatiscente, conferendole la stessa forma stilistica dell'intervento di Mons. Vetta e spostando sulla piazza dell'Episcopio e della Cattedrale l'ingresso principale, prima rivolto verso settentrione. Al termine dei lavori la cittadinanza come segno di gratitudine, volle apporre accanto al portone d'ingresso un' epigrafe scolpita nel marmo:

MONSIGNOR FRANCESCO MINERVA
DAL 12 DIC. 1948 AL 24 DIC. 1950
VESCOVO DI NARDO'
QUESTO VESTUTO SEMINARIO RINNOVANDO
RESE VIVA ESPRESSIONE
DEL SUO APOSTOLICO ZELO
IL POPOLO DI NARDO' RICONOSCENTE
18 MARZO 1951

Purtroppo, l'intervento di Mons. Minerva, pur rinnovando il volto del Seminario, non riuscì a risolvere il gravissimo problema della risalita dell'umidità dalle fondamenta, che rendeva malsano tutto l'edificio, peraltro diventato troppo angusto per la mancanza di spazi verdi e degli impianti sportivi.

Per questo, Mons. Corrado URSI (1951/61), che prima aveva pensato alla demolizione e ricostruzione dell'intero edificio, venne alla determinazione di costruire dalle fondamenta in luogo più ampio ed adatto una nuova sede del Seminario. Fu mobilitata tutta la diocesi e in particolare le associazioni ecclesiastiche. Il luogo prescelto fu quello contiguo alla Chiesa extraurbana dei Capuccini, in parte avuto in donazione e in parte acquistato onerosamente, ben posizionato lungo la provinciale per Gallipoli e le marine.

Il 31 maggio 1960 lo stesso Presule benediceva la prima pietra, nella quale a ricordo fu inclusa una pergamena. Il 21 novembre successivo ebbero inizio i lavori sotto la direzione dell'ing. Salvatore Barone De Donatis, su progetto dell'arch. Antonio Prete.

Nel giugno del 1962, quando Mons. Ursi lasciò la diocesi, era stata già ultimata la maggior parte della costruzione portata a completamento dal successore Mons. Antonio Rosario MENNONNA (1962/83), che la inaugurò il 7 maggio 1964 e la pose in funzione dall'inizio dell'anno scolastico successivo. A memoria di quanto realizzato, sulla base di una statua bronzea della B.V.M., collocata all'ingresso del nuovo seminario, fu posta un' epigrafe incisa nel marmo.

Il seminario della nuova Diocesi di Nardò - Gallipoli
A seguito del Decreto della Congregazione dei vescovi in data 30 settembre 1986,per il quale venivano soppresse le preesistenti diocesi di Nardò e di Gallipoli e veniva contemporaneamente istituita la nuova diocesi di Nardò - Gallipoli, anche i seminari delle due ex diocesi dovevano essere unificati: ciò fu fatto con Decreto vescovile del 6 gennaio 1988 a cui fece seguito il Decreto del Presidente della Repubblica in data 7 agosto 1989 che riconosceva al nuovo ente ecclesiastico denominato " Seminario Diocesano della Diocesi di Nardò - Gallipoli" la personalità giuridica. A sede del nuovo ente fu destinato l'immobile dell'ex seminario di Nardò in quanto più rispondente alla finalità dell'istituto.

Mons. Aldo Garzia (1983/1994) ultimo Vescovo delle due ex diocesi e primo vescovo della nuova realtà Diocesana, tra le altre attività pastorali ha avuto fin dall'inizio del suo episcopato un'attenzione particolare per il seminario, rinnovandone l'impostazione formativa attraverso un nuovo Progetto Educativo, promuovendo instancabilmente le vocazioni nelle sue visite alle parrocchie con l'istituzione dell'Opera Vocazioni Sacerdotali, realizzando un coraggioso intervento di ristrutturazione globale del nuovo seminario, che dopo trent'anni di feconda attività presentava numerosi problemi statici e funzionali. A conclusione dei lavori, l'8 dicembre 1993 il seminario ristrutturato veniva riaperto con una solenne liturgia e a memoria dell'intervento il Vescovo fece porre all'ingresso la seguente epigrafe scolpita nel marmo:

QUOD DIOCESIS SEMINARIUM
IUVENES VOCATIONEM INQUIRENTES
SEX PER LUSTRA
INCOLUERE ALACRES
ALDO GARZIA
NERITONENSIS-GALLIPOLITANUS
EPISCOPUS
PRESBYTERI ATQUE CHRISTIFIDELES
FRATERNITATIS CENACULUM
INSTITUTIONIS PERMANENTIS SEDEM
RERUMQUE DIVINARUM PALESTRAM
CLERICIS AC LAYCIS
RENOVARUNT
VIII DECEMBRIS MCMXCIII

Chiudendo prematuramente la sua vita terrena il 17 dicembre 1994, ha voluto confermare la sua predilezione per il Seminario, destinando ad esso una cospicua dote, insieme con la croce pettorale e l'anello che lo avevano accompagnato nel ministero episcopale.

Anche il successore, Mons. Vittorio FUSCO (1995-1999) ha dimostrato nel suo breve ma intenso episcopato una particolare attenzione per il Seminario Diocesano. Scelse, infatti, proprio il Seminario come luogo della sua residenza privata, vivendo insieme ai seminaristi e agli educatori e abitando in un piccolo appartamento all'interno del Seminario, riservandosi l'episcopio solo per le udienze e il lavoro quotidiano. La comunità ebbe così il dono straordinario di stare accanto al suo vescovo quasi quotidianamente, nutrendosi non di rado dell'alto magistero di Mons. Fusco che sapeva spezzare con grande sapienza il pane della Parola durante le celebrazioni eucaristiche che frequentemente presiedeva in Seminario. Era facile poi vederlo ad intrattenersi con gli alunni della comunità per il colloquio personale o qualche suggerimento per lo studio, stimolando così da vicino e in prima persona il delicato lavoro degli educatori e il discernimento vocazionale dei ragazzi e dei giovani seminaristi.

RINGRAZIAMO L'inviata TARANTINO ANTONELLA per la sua disponibilita'

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Immagine indetto il concorso per studenti presso il SANTUARIO DELLA GROTTELLA

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Questa sera,ore 19.30, presso il SANTUARIO SAN GIUSEPPE da COPERTINO,Santa MESSA di saluto alla Citta' DI COPERTINO per il neo eletto vescovo diocesi di TERNI,padre GIUSEPPE PIEMONTESE,alla manifestazione saranno presenti le massime AUTORITA' cittadine,e dei paesi vicini al SANTO dei VOLI, un saluto che lascia l'amaro in bocca ai numerosi COPERTINESI, ormai abituati alla figura fraterna e sapiente di PADRE GIUSEPPE PIEMONTESE.A padre GIUSEPPE PIEMONTESE la redazione COPERTINESE di PIROVAGANDO.IT, augura un felice cammino per il prossimo impiego religioso nella cittadina di TERNI. Ancora nessun nome per il successore a guardiano presso i conventi copertinesi, il nome del successore avverra fra qualche giorno.Ringraziamo il dott. ANTONIO LEO ,per la sua gentile collaborazione.

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Immagine padre GIUSEPPE PIEMONTESE, in compagnia con il vescovo diocesano Mons. FERNANDO FILOGRANA

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Tantissima gente questa sera ha partecipato alla Santa Messa, in concomitanza con il saluto di COPERTINO a padre GIUSEPPE PIEMONTESE che lascia la citta' peressere ordinato vescovo nella citta' di SAN VALENTINO,TERNI.Presenti le massime autorita' cittadine, il Comitato festa patronale, con il suo presidente ,e soci, associazioni varie,tutte per rendere omaggio a padre GIUSEPPE. Immagine a termine della Concelebrazione il dott. ANTONIO LEO, il sindaco di COPERTINO ,Avv.GIUSEPPE ROSAFIO hanno ringraziato padre Giuseppe per l'impegno profuso verso COPERTINO TUTTA, e verso SAN GIUSEPPE.

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Immagine salutodella citta' di COPERTINO da parte del sindaco Avv. GIUSEPPE ROSAFIO

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giuseppe.pagano.wexv@alic
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Re: COPERTINO (Le) - "S. Giuseppe da Cop. 2014" OFFICIAL WEB

Messaggio da giuseppe.pagano.wexv@alic »

Immagine il saluto commovente di padre Giuseppe PIEMONTESE, nella stalletta , dove e' nato SAN GIUSEPPE da COPERTINO,SALUTO alla citta' di COPERTINO, TANTO GRATA al neo vescovo


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