CARINARO (Caserta) - Santa EUFEMIA
CARINARO (Caserta) - Santa EUFEMIA
PROGRAMMA UFFICIALE GARA PIROTECNICA IN ONORE DI S.EUFEMIA PATRONA DI CARINARO (CE)
13 Settembre 2014 - ore 22:00
1) Bruscella Bartolomeo "eredi" da Modugno (BA)
2) F.lli Di Fraia da S.Marcellino (CE)
3) Di Matteo Luigi da S.Antimo (NA)
13 Settembre 2014 - ore 22:00
1) Bruscella Bartolomeo "eredi" da Modugno (BA)
2) F.lli Di Fraia da S.Marcellino (CE)
3) Di Matteo Luigi da S.Antimo (NA)
- pierinodelgenio
- Pirovago Senior
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- Iscritto il: lunedì 18 febbraio 2008, 9:06
Re: CARINARO (Caserta) - Santa EUFEMIA
Complimenti agli amici del Comitato festa per l'ottima scelta.
Auguri e buon lavoro
Auguri e buon lavoro
- Raffaele2012
- Pirovago Senior
- Messaggi: 2914
- Iscritto il: giovedì 22 marzo 2007, 16:49
Re: CARINARO (Caserta) - Santa EUFEMIA
La pagina Youtube di Pirovagando ha consentito al sottoscritto di visionare anche le performance aeree relative a codesta manifestazione pirotecnica.
Si passa perciò immediatamente alle considerazioni.
M. Bruscella
Interessante la riuscita della prima bomba da tiro (3 intrecci, 1 ripresa e 1 controbomba), dato che essa pare seguire una certa idea di apertura "a compasso" delle pigliate di stucchi; unico vistoso neo: la granata presenta una colorazione fin troppo spenta in corrispondenza del secondo intreccio.
Parimenti interessante anche l'esito della seconda bomba da tiro, visto che ogni controbomba successiva alla prima tende a scendere verso il basso, in modo da "chiudere" il lancio; tuttavia si ripete anche qui il vistoso limite della colorazione fin troppo spenta del secondo intreccio.
Nulla da segnalare, invece, sulla bomba stutata conclusiva: la granata, non di particolare consistenza dimensionale, si distende comunque bene nell'aria; il fortunato posizionamento del cameraman permette poi di visionarne la controbomba a croce di Malta.
La batteria finale procede fino al termine senza infamia e senza lode.
G. e L. Di Matteo
Le tre bombe da tiro si contraddistinguono per uno svolgimento assai ordinato. Tuttavia, forse, in una diversa località in grado di offrire per il medesimo periodo dell'anno un ingaggio superiore, il primo lancio sarebbe stato una 9 pigliate con tre sfondi (anziché una 3-2-2, due sfondi) e il secondo lancio una 2 intrecci e 5 controbombe (anziché 2 intrecci e 3 cb).
Penalizzata dal posizionamento del cameraman, in particolare, la bomba stutata conclusiva che, però, non pare riuscire peggio di quella del Bruscella.
Infine, anche in questa circostanza, la batteria finale procede placidamente, senza gloria.
Di Fraia
Con tutto il rispetto possibile, sono bastati appena due spari aerei semplicemente ordinati, come quelli del Bruscella e del Di Matteo, per evidenziare le perenni difficoltà espressive riscontrate da tale ditta, a partire dalle bombe da tiro.
La prima bomba da tiro - mettendo da parte il "passaggio delle controbombe - reca una 5 intrecci che sale e che scende in maniera raggrinzita e, in aggiunta, con una colorazione che, all'esito, non appare essere né "a pioggia" né di alcun altro colore.
La seconda bomba da tiro è la migliore del lotto: una 2 intrecci, 1 ripresa e 3 controbombe che però trasmette la non felice sensazione di essere assai prossima a riuscir male; specie per le controbombe che potrebbero far nuovamente "passaggio" o col controcolpo che potrebbe esplodere assieme all'ultima cb. Fortunatamente non accade nulla di ciò, ma permane anzitutto una fastidiosa sensazione di pericolo sventato, anziché la contentezza per un lancio riuscito.
La terza bomba da tiro è emblematica delle potenzialità inespresse di codesta ditta. La granata, infatti, seppur di dimensione non ragguardevole, distribuisce bene in ampiezza le guarnizioni dell'intreccio e con un esito forse perfino superiore a quello degli altri due pirotecnici. Tuttavia segue poscia una controbomba "piccolina piccolina" che "mangia" il controcolpo.
La batteria conclusiva procede, come le altre due, senza recare significativi guizzi.
CONSIDERAZIONI A MARGINE: DA CARINARO 2014 ALLA GENERALITÀ DELLE FESTE PATRONALI MERIDIONALI
Le tre ditte ingaggiate nel 2014 per la kermesse pirotecnica di Carinaro avevano di fronte una sfida non facilissima: allestire degli spari dignitosi, ma con un budget pro-capite non particolarmente alto. Ebbene, la ricerca di una soluzione al problema ha spinto ogni impresa a rispondere nella stessa maniera delle altre: provare ad allungare i tempi della performance, insistendo per quanto possibile sull'aspetto scenografico.
Ciò è stato piú evidente con la batteria conclusiva mediante la combustione di articoli cilindrici e di sfere fatte salire (almeno) due alla volta; inoltre anche l'assenza di un'introduzione "chilometrica" allo sparo è stata risolta facendo presumibilmente trascorrere poco tempo fra i lanci delle bombe da tiro.
Tuttavia una simile impostazione complessiva di ciascuno sparo può aver paradossalmente determinato l'effetto opposto: comprimerne ulteriormente i tempi lordi.
Stando cosí le cose, allora, viene da chiedersi se non era possibile nel caso specifico individuare qualche differente accorgimento.
Cominciando dalla batterie finali, si nota chiaramente come le tre ditte non siano ricorse a degli spacchi e botta; l'utilizzo di almeno una cinquantina di quest'ultime, invece, avrebbe già garantito una prima significativa dilatazione dei tempi.
Subito dopo gli spacchi e botta, peraltro, sarebbe stato addirittura possibile partire subito con le fermate, specie se ai primi cinquanta spacchi e botta, ne fossero stati aggiunti altri con effetto crackling e a pioggia (bianca e/o nera).
Non sarebbero poi servite chissà quante fermate: una trentina, di cui quelle piú piccole dotate di controbombe e quelle piú grandi (a una, due e tre intrecci), con controbomba (o sfera) a seguire.
Un'impostazione delle batterie finali come appena tratteggiato avrebbe potuto altresí favorire l'utilizzo di tre bombe da tiro di dimensione piú ampia di quelle effettivamente viste oppure il ricorso ad un numero maggiore (almeno 5) delle medesime - specie se le fermate grandi e le controbombe a seguire non avessero oltrepassato il 21 (o perfino il 21 per 63 cm) - fermo restando l'esigenza di concordare coi pirotecnici un intervallo di tempo piú lungo fra i vari lanci (almeno 3 o addirittura 5 minuti).
Il sottoscritto non vuole sembrare esagerato, ma egli ritiene che il tempo lordo di tutta la sparata di Carinaro non abbia superato i 35-40 minuti; viceversa, una serata pirotecnica come quella carinarese dovrebbe sempre aggirarsi come minimo sui 90 minuti, onde favorire un maggior diletto per il popolo - che comunque ha contribuito economicamente - e, perché no, qualche entrata aggiuntiva per i venditori ambulanti.
Si conclude il post evidenziando che da piú parti si legge e si sente che le F.P. Meridionali dovrebbero favorire pure il turismo locale. Ebbene, ci si chiede il motivo per cui i Comitati non dovrebbero ricorrere perfino ad accorgimenti come quelli menzionati di sopra in modo da dilatare il tempo delle festività, tenendo conto che essi possono comportare una spesa aggiuntiva assai bassa (o addirittura un costo tendente allo zero).
Si passa perciò immediatamente alle considerazioni.
M. Bruscella
Interessante la riuscita della prima bomba da tiro (3 intrecci, 1 ripresa e 1 controbomba), dato che essa pare seguire una certa idea di apertura "a compasso" delle pigliate di stucchi; unico vistoso neo: la granata presenta una colorazione fin troppo spenta in corrispondenza del secondo intreccio.
Parimenti interessante anche l'esito della seconda bomba da tiro, visto che ogni controbomba successiva alla prima tende a scendere verso il basso, in modo da "chiudere" il lancio; tuttavia si ripete anche qui il vistoso limite della colorazione fin troppo spenta del secondo intreccio.
Nulla da segnalare, invece, sulla bomba stutata conclusiva: la granata, non di particolare consistenza dimensionale, si distende comunque bene nell'aria; il fortunato posizionamento del cameraman permette poi di visionarne la controbomba a croce di Malta.
La batteria finale procede fino al termine senza infamia e senza lode.
G. e L. Di Matteo
Le tre bombe da tiro si contraddistinguono per uno svolgimento assai ordinato. Tuttavia, forse, in una diversa località in grado di offrire per il medesimo periodo dell'anno un ingaggio superiore, il primo lancio sarebbe stato una 9 pigliate con tre sfondi (anziché una 3-2-2, due sfondi) e il secondo lancio una 2 intrecci e 5 controbombe (anziché 2 intrecci e 3 cb).
Penalizzata dal posizionamento del cameraman, in particolare, la bomba stutata conclusiva che, però, non pare riuscire peggio di quella del Bruscella.
Infine, anche in questa circostanza, la batteria finale procede placidamente, senza gloria.
Di Fraia
Con tutto il rispetto possibile, sono bastati appena due spari aerei semplicemente ordinati, come quelli del Bruscella e del Di Matteo, per evidenziare le perenni difficoltà espressive riscontrate da tale ditta, a partire dalle bombe da tiro.
La prima bomba da tiro - mettendo da parte il "passaggio delle controbombe - reca una 5 intrecci che sale e che scende in maniera raggrinzita e, in aggiunta, con una colorazione che, all'esito, non appare essere né "a pioggia" né di alcun altro colore.
La seconda bomba da tiro è la migliore del lotto: una 2 intrecci, 1 ripresa e 3 controbombe che però trasmette la non felice sensazione di essere assai prossima a riuscir male; specie per le controbombe che potrebbero far nuovamente "passaggio" o col controcolpo che potrebbe esplodere assieme all'ultima cb. Fortunatamente non accade nulla di ciò, ma permane anzitutto una fastidiosa sensazione di pericolo sventato, anziché la contentezza per un lancio riuscito.
La terza bomba da tiro è emblematica delle potenzialità inespresse di codesta ditta. La granata, infatti, seppur di dimensione non ragguardevole, distribuisce bene in ampiezza le guarnizioni dell'intreccio e con un esito forse perfino superiore a quello degli altri due pirotecnici. Tuttavia segue poscia una controbomba "piccolina piccolina" che "mangia" il controcolpo.
La batteria conclusiva procede, come le altre due, senza recare significativi guizzi.
CONSIDERAZIONI A MARGINE: DA CARINARO 2014 ALLA GENERALITÀ DELLE FESTE PATRONALI MERIDIONALI
Le tre ditte ingaggiate nel 2014 per la kermesse pirotecnica di Carinaro avevano di fronte una sfida non facilissima: allestire degli spari dignitosi, ma con un budget pro-capite non particolarmente alto. Ebbene, la ricerca di una soluzione al problema ha spinto ogni impresa a rispondere nella stessa maniera delle altre: provare ad allungare i tempi della performance, insistendo per quanto possibile sull'aspetto scenografico.
Ciò è stato piú evidente con la batteria conclusiva mediante la combustione di articoli cilindrici e di sfere fatte salire (almeno) due alla volta; inoltre anche l'assenza di un'introduzione "chilometrica" allo sparo è stata risolta facendo presumibilmente trascorrere poco tempo fra i lanci delle bombe da tiro.
Tuttavia una simile impostazione complessiva di ciascuno sparo può aver paradossalmente determinato l'effetto opposto: comprimerne ulteriormente i tempi lordi.
Stando cosí le cose, allora, viene da chiedersi se non era possibile nel caso specifico individuare qualche differente accorgimento.
Cominciando dalla batterie finali, si nota chiaramente come le tre ditte non siano ricorse a degli spacchi e botta; l'utilizzo di almeno una cinquantina di quest'ultime, invece, avrebbe già garantito una prima significativa dilatazione dei tempi.
Subito dopo gli spacchi e botta, peraltro, sarebbe stato addirittura possibile partire subito con le fermate, specie se ai primi cinquanta spacchi e botta, ne fossero stati aggiunti altri con effetto crackling e a pioggia (bianca e/o nera).
Non sarebbero poi servite chissà quante fermate: una trentina, di cui quelle piú piccole dotate di controbombe e quelle piú grandi (a una, due e tre intrecci), con controbomba (o sfera) a seguire.
Un'impostazione delle batterie finali come appena tratteggiato avrebbe potuto altresí favorire l'utilizzo di tre bombe da tiro di dimensione piú ampia di quelle effettivamente viste oppure il ricorso ad un numero maggiore (almeno 5) delle medesime - specie se le fermate grandi e le controbombe a seguire non avessero oltrepassato il 21 (o perfino il 21 per 63 cm) - fermo restando l'esigenza di concordare coi pirotecnici un intervallo di tempo piú lungo fra i vari lanci (almeno 3 o addirittura 5 minuti).
Il sottoscritto non vuole sembrare esagerato, ma egli ritiene che il tempo lordo di tutta la sparata di Carinaro non abbia superato i 35-40 minuti; viceversa, una serata pirotecnica come quella carinarese dovrebbe sempre aggirarsi come minimo sui 90 minuti, onde favorire un maggior diletto per il popolo - che comunque ha contribuito economicamente - e, perché no, qualche entrata aggiuntiva per i venditori ambulanti.
Si conclude il post evidenziando che da piú parti si legge e si sente che le F.P. Meridionali dovrebbero favorire pure il turismo locale. Ebbene, ci si chiede il motivo per cui i Comitati non dovrebbero ricorrere perfino ad accorgimenti come quelli menzionati di sopra in modo da dilatare il tempo delle festività, tenendo conto che essi possono comportare una spesa aggiuntiva assai bassa (o addirittura un costo tendente allo zero).
I fuochi marciano nel tempo e nel silenzio. (Francesco Nicassio)