Pirotecnica Cancelli di Arpino
Moderatore: Carlo
Re: Pirotecnica Cancelli di Arpino
Senza parole.
Una preghiera alle vittime e sentite condoglianze alle rispettive famiglie.
Una preghiera alle vittime e sentite condoglianze alle rispettive famiglie.
- piropazzo
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Re: Pirotecnica Cancelli di Arpino
non vorrei mai sentire e leggere queste notizie, sentite condoglianze alee rispettive famiglie delle vittime!
Il problema non è la gente che non comprende; ma la gente che giudica quello che nemmeno comprende.
Re: Pirotecnica Cancelli di Arpino
Sono addolorato, notizie del genere non le vorresti mai sentire. Condoglianze alle famiglie delle vittime.
- gioca
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Re: Pirotecnica Cancelli di Arpino
Sono cose tristissime, mi dispiace ma non si trovano le parole adatte.
-
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Re: Pirotecnica Cancelli di Arpino
le piu' sentite condoglianze alla famiglia cancelli.
- francepiro
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Re: Pirotecnica Cancelli di Arpino
sentite condoglianze alle famiglie dei defunti non ci sono parole per descrivere queste cose qualcuno mediti................in silenzio,
- pierpaolo
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Re: Pirotecnica Cancelli di Arpino
Davvero nono ci sono parole per questi eventi, ogni volta mi ammutoliscono. Sono vicino ai familiari.
Il parere agli appassionati e il giudizio a chi ha le mani sporche di polvere nera!
- pierinodelgenio
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Re: Pirotecnica Cancelli di Arpino
Richiesta ai nostri ADMIN se vi è possibilità di farlo?durante i solenni funerali delle 6 vittime decedute in questa orrenda tragedia,,fare uno stop totale del Sito Web PIROVAGANDO (il tempo lo stabilite e ce lo comunicate stesso voi) meditando e dire una preghiera in memoria dei 6 amici scomparsi prematuramente.Grazie
Re: Pirotecnica Cancelli di Arpino
quando si sente di certe tragedie, con morti violente non si può che fare un fare un passo indietro, fermarsi e fare una preghiera per le persone che non ci sono più, e per i famigliari che nel loro dolore devono comunque trovare una spiraglio di luce per andare avanti.
Condoglianze.
Condoglianze.
- Horas
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Re: Pirotecnica Cancelli di Arpino
Quoto la proposta e per non dimenticare dobbiamo secondo me creare una sezione che riguarda tutti i fuochisti che hanno perso la vita per amore di questa grandissima arte.pierinodelgenio ha scritto:Richiesta ai nostri ADMIN se vi è possibilità di farlo?durante i solenni funerali delle 6 vittime decedute in questa orrenda tragedia,,fare uno stop totale del Sito Web PIROVAGANDO (il tempo lo stabilite e ce lo comunicate stesso voi) meditando e dire una preghiera in memoria dei 6 amici scomparsi prematuramente.Grazie
Razzo...
Re: Pirotecnica Cancelli di Arpino
Sono le notizie che non si dovrebbero mai apprendere...incredulità e sgomento per questa ennessima tragedia. Condoglianze a tutto lo staff della ditta Cancelli...
I HAVE A Dream...
Re: Pirotecnica Cancelli di Arpino
ben detto amico...ogni gg si rischia la pelle.....non si viene apprezzati....e poi quando ci sono le tragedie si capisce il tutto!!!!!troppo tardi peròLucio ha scritto:Conoscevo di persona gli amici della ditta Cancelli, in particolare Giovanni con il quale più volte ci siamo incontrati sui luoghi di sparo. Mi trovo a Cassino, a pochi kilometri da arpino, ho sentito alcuni amici della zona che si trovavano in loco ma che ovviamente non possono avvicinarsi. Profondamente addolorato e sconvolto per quanto accaduto e per aver perso per l'ennesima volta dei carissimi amici....
N.B. A tutti coloro che non fanno altro che criticare e sparlare dei fuochisti anche per una controbomba uscita di lato... MEDITATE... Questo è ciò che ogni giorno si rischia per far divertire il popolo dei fuochi, e poi alla fine essere pure trattati a pesci in faccia...
Re: Pirotecnica Cancelli di Arpino
Tra i tanti articoli usciti in queste ore sui giornali, vogliamo citare quello di Marco Bucciantini dal titolo “Morire di lavoro: strage alla fabbrica dei fuochi”.
“Lassù da Arpino è sembrato un tuono, l’annuncio di un temporale di fine stagione. Laggiù da Carnello è scoppiata come una bomba, due, tre, «l’annuncio di una guerra», con le sue ingiustizie, le sue vittime, e il fumo che sale verso la collina. Verrà spento solo dopo il tramonto, un secchio alla volta, dagli elicotteri dei vigili del fuoco. Solo allora si possono recuperare i sei corpi, dilaniati, centinaia di metri distanti l’uno dall’altro. Cinque sono questi: Claudio Cancelli, di 70 anni, il proprietario della Pirotecnica Arpinate. I figli Gianni e Giuseppe, rispettivamente di 42 e 45 anni. Gli altri due operai, Francesco Lorini, Enrico Battista.
Il sesto viene sussurrato ma si può scrivere solo a tarda sera, perché per ore non c’era certezza, essendo un cliente venuto a ritirare la merce. Cosi sono pian piano risaliti alla famiglia di Giulio Campoli. Questo il bollettino dal fronte del lavoro. Donato era un sopravvissuto di un’altra trincea, di cui si da notizia a fianco: quando a Balsorano esplose la fabbrica del cugino, uccidendo altre sei lavoratori. «Questo mestiere conoscevano, cosi si sfamavano da due secoli. Mica sempre può sceglierti il lavoro», fa una signora che li conosceva bene, ai Cancelli, come tutti gli altri.
Tiene la mano della moglie di Claudio fra le sue – in silenzio, spesso tenendola custodita come un tesoro. L’altra si anima di disperazione, ricorda a tutti che due ore prima del bombardamento aveva portato la pasta e il caffé alla sua famiglia di fuochisti. «Come tutti i giorni, come tutti i giorni », ripete. Quello era il suo bellissimo lavoro, anche lei lo ha perduto, insieme a tutto quello per cui stava vivendo. Ogni tanto le ricordavano del rischio dei suoi amori, lei nascondeva la paura dentro il fatalismo: «Sia fatta la volontà di Dio».
La morte e ovunque: nelle lacrime, nell’aria bruciata, nella terra secca e scura, nella polvere che stagna sopra la gente di tre paesi, che si addossa alla zona per sapere, per condividere parole troppo grosse. Escono i soccorritori, a loro si chiede qualcosa: «E tutto raso al suolo». Tutti i paletti del recinto sono volati via. Ci sono due macchine accartocciate, ripiegate come un foglio di carta che sta bruciando. Il cementodelle casematte a cento metri dadove sono le fondamenta. I tetti fusi. «I corpi…i corpi…», non riesce a dirlo, il ragazzo che si e messo a dare una mano ai soccorsi.
Lo abbracciano, gli amici, e ne coprono il pianto. «Un furgone era ancora integro, fossero stati li dentro… ». Non c’erano. Donato e stato riconosciuto dal nipote, Marco, figlio di una delle vittime di Balsorano: «La mia famiglia adesso e evaporata». Ha riconosciuto lo zio dall’orologio, ancora al polso, ancora funzionante: «Lo abbiamo ritrovato alle 19 e 25». Qualcuno cerca coincidenze penose, ad effetto, manco si trattasse di giocarle al Lotto: a Balsorano avvenne tutto alle 14.53, come ieri. Non e vero ne l’uno ne l’altro orario. Il cellulare di Giuseppe ha cominciato a squillare,una scena surreale, e questo ha permesso di avvicinarsi ai suoi resti.
Lo stava cercando il figlio, 10 anni da poche settimane, appena rientrato dalla festa di compleanno di un amico. Aveva visto tutto alla televisione, e telefonava, per cercare una parola, una voce. Sui corpi non c’è stata pietà: l’obitorio di Sora era pieno, e sono stati portati un po’ a spasso. Tre esplosioni principali, dunque, e almeno altre dieci piccole, innescate dai materiali delle casette. «Due capannoni sono saltati in aria. Il terzo, con un magazzino di fuochi sotterraneo, e solo scalfito all’esterno», racconta il pompiere, lasciando intuire che questo terzo stabilimento avrebbe potuto dilatare in modo enorme il conto dei morti, «perché poi – con tutto questo bosco – le fiamme sarebbero arrivate a Carnello, magari a Sora».
Le cause di questi tipi d’incidenti sono difficilmente ricostruibili, gli artificieri raccontano è un lavoro ancora molto artigianale, quasi sempre l’innesco e dato da due polveri che insieme non vanno mescolate». Il rosso, per esempio, è un colore caldo, e va maneggiato con cura. Polveri, colori, micce: cosi viene dipinto un cielo nelle notti di festa e d’estate, da questi fuochisti che oggi muoiono.”
“Lassù da Arpino è sembrato un tuono, l’annuncio di un temporale di fine stagione. Laggiù da Carnello è scoppiata come una bomba, due, tre, «l’annuncio di una guerra», con le sue ingiustizie, le sue vittime, e il fumo che sale verso la collina. Verrà spento solo dopo il tramonto, un secchio alla volta, dagli elicotteri dei vigili del fuoco. Solo allora si possono recuperare i sei corpi, dilaniati, centinaia di metri distanti l’uno dall’altro. Cinque sono questi: Claudio Cancelli, di 70 anni, il proprietario della Pirotecnica Arpinate. I figli Gianni e Giuseppe, rispettivamente di 42 e 45 anni. Gli altri due operai, Francesco Lorini, Enrico Battista.
Il sesto viene sussurrato ma si può scrivere solo a tarda sera, perché per ore non c’era certezza, essendo un cliente venuto a ritirare la merce. Cosi sono pian piano risaliti alla famiglia di Giulio Campoli. Questo il bollettino dal fronte del lavoro. Donato era un sopravvissuto di un’altra trincea, di cui si da notizia a fianco: quando a Balsorano esplose la fabbrica del cugino, uccidendo altre sei lavoratori. «Questo mestiere conoscevano, cosi si sfamavano da due secoli. Mica sempre può sceglierti il lavoro», fa una signora che li conosceva bene, ai Cancelli, come tutti gli altri.
Tiene la mano della moglie di Claudio fra le sue – in silenzio, spesso tenendola custodita come un tesoro. L’altra si anima di disperazione, ricorda a tutti che due ore prima del bombardamento aveva portato la pasta e il caffé alla sua famiglia di fuochisti. «Come tutti i giorni, come tutti i giorni », ripete. Quello era il suo bellissimo lavoro, anche lei lo ha perduto, insieme a tutto quello per cui stava vivendo. Ogni tanto le ricordavano del rischio dei suoi amori, lei nascondeva la paura dentro il fatalismo: «Sia fatta la volontà di Dio».
La morte e ovunque: nelle lacrime, nell’aria bruciata, nella terra secca e scura, nella polvere che stagna sopra la gente di tre paesi, che si addossa alla zona per sapere, per condividere parole troppo grosse. Escono i soccorritori, a loro si chiede qualcosa: «E tutto raso al suolo». Tutti i paletti del recinto sono volati via. Ci sono due macchine accartocciate, ripiegate come un foglio di carta che sta bruciando. Il cementodelle casematte a cento metri dadove sono le fondamenta. I tetti fusi. «I corpi…i corpi…», non riesce a dirlo, il ragazzo che si e messo a dare una mano ai soccorsi.
Lo abbracciano, gli amici, e ne coprono il pianto. «Un furgone era ancora integro, fossero stati li dentro… ». Non c’erano. Donato e stato riconosciuto dal nipote, Marco, figlio di una delle vittime di Balsorano: «La mia famiglia adesso e evaporata». Ha riconosciuto lo zio dall’orologio, ancora al polso, ancora funzionante: «Lo abbiamo ritrovato alle 19 e 25». Qualcuno cerca coincidenze penose, ad effetto, manco si trattasse di giocarle al Lotto: a Balsorano avvenne tutto alle 14.53, come ieri. Non e vero ne l’uno ne l’altro orario. Il cellulare di Giuseppe ha cominciato a squillare,una scena surreale, e questo ha permesso di avvicinarsi ai suoi resti.
Lo stava cercando il figlio, 10 anni da poche settimane, appena rientrato dalla festa di compleanno di un amico. Aveva visto tutto alla televisione, e telefonava, per cercare una parola, una voce. Sui corpi non c’è stata pietà: l’obitorio di Sora era pieno, e sono stati portati un po’ a spasso. Tre esplosioni principali, dunque, e almeno altre dieci piccole, innescate dai materiali delle casette. «Due capannoni sono saltati in aria. Il terzo, con un magazzino di fuochi sotterraneo, e solo scalfito all’esterno», racconta il pompiere, lasciando intuire che questo terzo stabilimento avrebbe potuto dilatare in modo enorme il conto dei morti, «perché poi – con tutto questo bosco – le fiamme sarebbero arrivate a Carnello, magari a Sora».
Le cause di questi tipi d’incidenti sono difficilmente ricostruibili, gli artificieri raccontano è un lavoro ancora molto artigianale, quasi sempre l’innesco e dato da due polveri che insieme non vanno mescolate». Il rosso, per esempio, è un colore caldo, e va maneggiato con cura. Polveri, colori, micce: cosi viene dipinto un cielo nelle notti di festa e d’estate, da questi fuochisti che oggi muoiono.”
- Horas
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Re: Pirotecnica Cancelli di Arpino
Atroce cronaca di una strage, ma la domanda che mi faccio è: sono stragi annunciate o no?
Razzo...
Re: Pirotecnica Cancelli di Arpino
Sono esterrefatto. Non si può bannare a lutto il sito almeno fino al giorno dei funerali? sono morti nostri amici, non gente qualunque. Gente che da almeno tre generazioni era impegnata nello spettacolo del cielo. Persone amabili, generose ed umili che solo ora che non ci sono più ne senti la mancanza. Ieri hanno anche ritrovato i loro due cari cani che sono morti fedelmente insieme a loro. E' un dolore senza fine.
Condoglianze alle loro care famiglie, che proprio non meritavano questo strazio. Condoglianze anche agli amici e a coloro che hanno loro voluto bene. Tonino
Condoglianze alle loro care famiglie, che proprio non meritavano questo strazio. Condoglianze anche agli amici e a coloro che hanno loro voluto bene. Tonino