BARI - "S. Nicola di Bari, 6 Dicembre 2010"

Segnalazione e commenti su eventi collegati a manifestazioni pirotecniche. Annate dal 2007 al 2010.

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festapatronale
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Re: BARI - "S. Nicola di Bari, 6 Dicembre 2010"

Messaggio da festapatronale »

pierpaolo ha scritto:Una festa molto caratteristica che si svolge prettamente nel centro storico a partire appunto dalle 04.00 del mattino con la diana, alle 04.30 apertura della basilica e alle 05.00 la S. Messa.
Poi alle 15.30 la processione di S. Nicola per il borgo antico che rientra intorno alle 20.00. Subito dopo spettacolo pirotecnico.
pierpa l'amico dario ha detto che la processione è alle 18

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pierpaolo
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Re: BARI - "S. Nicola di Bari, 6 Dicembre 2010"

Messaggio da pierpaolo »

ops pardon!! ricordavo alle 15.30 sino a qualche anno fa.

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DarioBari
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Re: BARI - "S. Nicola di Bari, 6 Dicembre 2010"

Messaggio da DarioBari »

eccovi il programma completo dei festeggiamenti del prossimo 6 dicembre....

SOLENNITÀ LITURGICA DI SAN NICOLA

Ore 4,00 diana a cura della ditta BRUSCELLA Bartolomeo da Modugno (BA)

Ore 4.15 apertura della Basilica

Ore 4,45 Santa Messa presiediuta dal Rettore della Basilica

Ore 10-13 giro per i vicoli della Città vecchia del Gran Concerto Bandistico "G.Verdi" Città di Giovinazzo (BA)

Ore 17,30 Solenne Celebrazione Eucaristica, presieduta dall' Arcivescovo di Bari-Bitonto

Ore 18,30 Consegna delle Chiavi della Città da parte del Sindaco. A seguire la Processione della statua per le vie della città vecchia.

ore 21,00 Spettacolo Pirotecnico della ditta BRUSCELLA Bartolomeo di Modugno (Ba)

Illuminazione Artistica a cura della ditta Paulicelli International di Capurso (BA)

Esecuzioni musicali del Gran Concerto Bandistico "G.Verdi" Città di Giovinazzo (BA)
Ultima modifica di DarioBari il martedì 23 novembre 2010, 21:29, modificato 1 volta in totale.
Dario Michelangelo Morisco

festapatronale
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Re: BARI - "S. Nicola di Bari, 6 Dicembre 2010"

Messaggio da festapatronale »

Grazie Dario per questo aggiornamento,confermo la mia presenza :smt006 :smt006

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DarioBari
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Re: BARI - "S. Nicola di Bari, 6 Dicembre 2010"

Messaggio da DarioBari »

festapatronale ha scritto:Grazie Dario per questo aggiornamento,confermo la mia presenza :smt006 :smt006
Ovviamente caro amico feste patronali...ormai fa parte delle nostre Tradizzzzzzioni... :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D
Dario Michelangelo Morisco

festapatronale
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Re: BARI - "S. Nicola di Bari, 6 Dicembre 2010"

Messaggio da festapatronale »

DarioBari ha scritto:
festapatronale ha scritto:Grazie Dario per questo aggiornamento,confermo la mia presenza :smt006 :smt006
Ovviamente caro amico feste patronali...ormai fa parte delle nostre Tradizzzzzzioni... :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D :D
Si in effetti è un pò nelle nostre tradizzzzzioni venire a San Nicola a Bari :D :D :D anche se io non sono barese grinsmile

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CUTRONE
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Re: BARI - "S. Nicola di Bari, 6 Dicembre 2010"

Messaggio da CUTRONE »

Nonostante gli impegni di lavoro penso di essere presente alla Festa in onore di San Nicola di BARI.
E' un pò nella Nostra Tradizzzzzione quella di non perdersi nemmeno una festa patronale... :D grinsmile :D grinsmile

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Re: BARI - "S. Nicola di Bari, 6 Dicembre 2010"

Messaggio da festapatronale »

CUTRONE ha scritto:Nonostante gli impegni di lavoro penso di essere presente alla Festa in onore di San Nicola di BARI.
E' un pò nella Nostra Tradizzzzzione quella di non perdersi nemmeno una festa patronale... :D grinsmile :D grinsmile
Michèèè non devi assolutamente mancare,è nelle nostre tradizzzioni andare a Bari e sopratutto perchè ci sara lui il mitico portatore DarioBari :cooler: :cooler:

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ni.co87
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Re: BARI - "S. Nicola di Bari, 6 Dicembre 2010"

Messaggio da ni.co87 »

Allora visto ke è nelle nostre tradizzioni.... anch'io confermo la mia presenza a bari per la festa di S. Nicola!!! grinsmile grinsmile grinsmile

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NelloCT
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Re: BARI - "S. Nicola di Bari, 6 Dicembre 2010"

Messaggio da NelloCT »

scusate la mia curiosità ma in cosa consiste questo giro della colonna?

festapatronale
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Re: BARI - "S. Nicola di Bari, 6 Dicembre 2010"

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NelloCT ha scritto:scusate la mia curiosità ma in cosa consiste questo giro della colonna?
Innanzi tutto benvenuto in questa grande famiglia amico NelloCT grinsmile grinsmile per quanto riguarda il giro alla colonna è una tradizione molto antica che vuole il giorno di San Nicola(6 dicembre) tutte le ragazze non fidanzate in cerca dell'amore girino intorno a questa colonna che si trova nella cripta della basilica dedicata al Santo,una volta fatto cio si dice che la fortunata incontra l'anima gemella nella giornata stessa o nel giro di poco tempo :) :) :) :smt006

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NelloCT
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Re: BARI - "S. Nicola di Bari, 6 Dicembre 2010"

Messaggio da NelloCT »

festapatronale ha scritto:
NelloCT ha scritto:scusate la mia curiosità ma in cosa consiste questo giro della colonna?
Innanzi tutto benvenuto in questa grande famiglia amico NelloCT grinsmile grinsmile per quanto riguarda il giro alla colonna è una tradizione molto antica che vuole il giorno di San Nicola(6 dicembre) tutte le ragazze non fidanzate in cerca dell'amore girino intorno a questa colonna che si trova nella cripta della basilica dedicata al Santo,una volta fatto cio si dice che la fortunata incontra l'anima gemella nella giornata stessa o nel giro di poco tempo :) :) :) :smt006
Grazie dell'informazione, non sapevo di quest'usanza. Dalle mie parti la devozione verso San Nicola è molto sentita, ma nelle chiese in cui viene festeggiato si benedice e distribuisce il pane benedetto.

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DarioBari
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Re: BARI - "S. Nicola di Bari, 6 Dicembre 2010"

Messaggio da DarioBari »

Per far capir meglio la nostra tradizione e la nostra "grande" devozione nei confronti di San Nicola, posto questo bel articolo pubblicato da Gigi De Santis sul sito sito www.dondialetto.it

Fèsta granne 6 Dicembre

Da secoli, nei calendari di tutti i tempi e in diverse lingue, il 6 dicembre è il giorno dedicato al nome Nicola, vescovo e Santo di Myra, Patrono di Bari e della regione Puglia.
Ogni anno si rinnova l’anniversario della morte e si festeggia il suo onomastico. La Chiesa, infatti, nel sunnominato giorno celebra la festa liturgica di San Nicola, chiamata dai baresi “Fèsta granne” (Festa grande) perché a differenza della sagra che si organizza nella prima decade del mese di maggio, questa, del 6 dicembre, è propriamente dei baresi che la sentono più vicina, più familiare, più circoscritta, in modo particolare i barivecchiani.
Il nome Nicola, significa nella lingua greca «Vincitore del popolo» ed è uno dei santi più venerati, un Santo universale, in quanto la Sua devozione è diffusa non solo in tutti i Paesi europei, sia dell’Est, sia dell’Ovest, ma anche in quelli cristiani degli altri continenti; non a caso è il Santo più amato in tutta la cristianità cattolica, ortodossa e protestante trovando accordo ecumenico.
In tutto il mondo, infatti, sono più di 6.000 le chiese dedicate al nostro Taumaturgo.
In Europa, esse sono più di 2.000 delle quali più di 400 in Gran Bretagna, paese fortemente di religione protestante. In Italia le chiese dedicate sono più di 1.200 e 60 sono i centri abitati che ne riportano il nome.
San Nicola nacque a Pàtara nella provincia di Licia (oggi Demre), punta occidentale meridionale dell’attuale Turchia, da genitori nobili e ricchi, verso gli anni 255-257 dopo Cristo. Fu vescovo di Myra al tempo dell’imperatore Costantino (306-337). Nel 325 partecipò al concilio di Nicea.
Alcuni storici hanno scritto che il nostro Santo moriva tra gli anni 333-334; altre fonti dichiarano che nacque nel 270 e sarebbe morto il 6 dicembre tra il 342 e il 350.
Un’altra notizia, più attendibile, racconta che San Nicola visse dal 250 al 326.
A Bari, da secoli, ogni 6 dicembre si rinnova l’affluenza di migliaia di baresi i quali, nel cuore della notte, dai vari quartieri e zone limitrofe, si levano con gran partecipazione raggiungendo la città vecchia dove già i barivecchiani, con le radio accese, dànno vita e animano le corti, i vicoli, le strade, le viuzze, le piazze, accogliendo i loro conterranei.
La Basilica, puntuale alle ore 04:30 apre i battenti e chiama a raccolta i fedeli con i rintocchi delle campane per annunciare che “la fèsta granne, la fèste de le barìse” sta per incominciare. Alle ore 05:00, c’è la prima messa in onore del Santo Patrono, la chiesa è stracolma di gente.
Prima e dopo la funzione religiosa, nella cripta, scendendo dalla scala di destra, si notano donne “vacandìne” (ragazze nubili) e non poche “vacandìne granne” (zitelle) che compiono il rito dei tre giri intorno alla colonna di porfido rosso ingabbiata, nella speranza che San Nicola faccia loro trovare un buon marito (oggi non è più possibile girare intorno alla colonna per ragioni di sicurezza).
Subito dopo la messa, gruppi di persone e chiassose comitive “croscke de scegguannàre”, specialmente se tra di loro c’è uno che si chiama: “Colìne, Necòle, Colètte, Cole, Colettùdde, Necolìne” oppure “Nìche” (Nico, vezzeggiativo moderno) senza parlare delle donne che hanno il nome di: “Necolètte” o “Nìcle”, si dirigono in uno dei tanti “cafè” (caffé) per rispettare la tradizione bevendo una tazza di cioccolata calda, magari inzuppando qualche “rafaiòle” (savoiardo).
Durante la giornata si nota il buon consumo di “fecàzze, sgaggliòzze e popìzze” (focacce, rettangolini fritti di polenta di farina di granoturco e sgonfiotti).

Con il passare delle ore, la Basilica è presa d’assalto pure da numerosi pellegrini dell’Abruzzo, Molise e Campania. In questo giorno abbiamo l’onore di ospitare anche gruppi di devoti provenienti dai Paesi dell’Est, in modo particolare dalla Russia.
Dopo la parentesi del pranzo, nella città vecchia, intorno alle ore 15.30 seguita da un’altra messa, ha inizio la tradizionale processione della statua (l'anno scorso il corteo è stato organizzato alle ore 19:00). La giornata termina con altre funzioni religiose sino alle ore 20:00 dove si nota un via vai di fedeli e curiosi non solo baresi, rafforzando la fede che provano per il Santo Vescovo.
Nei secoli trascorsi, si organizzò anche una fiera in onore del Santo. I cortili della Basilica risuonavano le grida di mercanti e cittadini che provenivano da ogni parte per la «Fiera di San Nicola» richiamando gente per la presenza di numerosi venditori di stoffe e panni, di genere alimentari, di oggetti preziosi, di vetri decorati per contenere la «Santa Manna» e altri articoli creati dall’ingegno di piccoli artigiani.
Gli ambulanti si mischiavano ai numerosi pellegrini e offrivano in cambio di poche monete un pezzo di pane e un bicchiere di vino.
Altra consuetudine era che la fiera, preannunciata tra le strade della città da un “bannetòre” (banditore) il quale, dopo aver richiamato l’attenzione della gente con squilli di tromba, leggeva le modalità del bando del priore dove c’era scritto che era proibito “gastemà a Criste, a la Madònne, a SSanda Necòle e ll’àlde sandre” (bestemmiare i nomi di Dio, della Madonna, di San Nicola e qualunque altro santo). Era vietato giocare a carte o a dadi, pena; severe sanzioni pecuniarie.
Negli anni seguenti nel bando si aggiunse l’uso dei vari tipi di pesi e misure sotto il rigoroso controllo del mastromercato eletto dal Capitolo di San Nicola, perché nessuno imbrogliasse.
I commercianti dovevano usare esclusivamente un’unità di misura dell’epoca rappresentato dal doppio «pes» bizantino, ancora oggi visibile sulla facciata della Basilica, a destra del portale centrale.
Non sempre però filava liscio tra gli ambulanti e il Capitolo della basilica per il pagamento del posteggio per i «tabulati» (tavolacci), «logiae» (specie di stand) e «apothecae» (baracche costruite a regola d’arte) e il diritto sulle contrattazioni.
E non finiva qui perché subito dopo, si accendeva un’altra disputa più rumorosa e con toni molto accesi tra il priore e il Comune il quale accusava il Capitolo di aver usurpato spazi urbani a scapito della città. Così si rivendicavano i luoghi dove svolgere la fiera in onore di San Nicola.
I preti della Basilica la volevano tenere nei loro cortili. Il Sindaco era per altri luoghi come negli spazi dell’attuale Via dei Gesuiti, (allora chiamato luogo di San Clemente); alla «ruga francigena» (l’odierna strada denominata Palazzo di Città) o in Piazza Mercantile.

“Munne iève, munne iè e mmunne av’a ièsse”.

Un’altra antica consuetudine, che si è persa, fu quella della processione che si svolgeva nei cortili della basilica illuminati a festa, prendendovene parte, insieme al clero e al Capitolo, otto laici denominati «mazzieri» perché procedevano muniti di bastoni d’argento.
Il Sindaco e la Giunta portavano grandi ceri alla Basilica seguiti dai pifferi, dai tamburini e dagli stendardi comunali.
Dal 1861, con l’Unità d’Italia e l’introduzione di un nuovo sistema amministrativo, la fiera non ebbe più seguito.
Nel 1878, racconta in un articolo lo storico e demologo Alfredo Giovine, nel suo volume «C’era una volta Bari» pubblicato da Edizioni F.lli Laterza, Bari, 1982, una cronaca a proposito di un sei dicembre di 129 anni fa: «...in quell’anno, per molti baresi avvenne un miracolo. Tra la notte del 5 e 6 dicembre, Bari subì un violento terremoto che fortunatamente non provocò vittime. Le insignificanti conseguenze delle paurose scosse telluriche, limitate a scarse lesioni di qualche muro, furono attribuite all’intercessione di san Nicola, il che indusse i Baresi a riversarsi nella Basilica per ascoltare le parole del gran priore Pappalettere e dell’Arciprete mons. Pedicini che esortavano i fedeli a ringraziare il Patrono per lo scampato pericolo. Singolare fu che monsignor Pedicini preferiva parlare in dialetto per meglio comunicare con i fedeli dei ceti popolari. E quando si riferiva a san Nicola soleva intonare, oltre alla ben nota “Sanda Necòle và pe mmare” (San Nicola va per mare), anche la bella poesia del canonico Francesco Saverio Abbrescia dedicata al Taumaturgo: “Pe la fèste de la menùte de Sanda Necòle da Mìre a VVare” (Per la festa della venuta di San Nicola da Myra a Bari).

Il nostro san Nicola, protettore degli artigiani, degli avvocati, degli oppressi, dei prigionieri, dei marinai, dei navigatori, dei viaggiatori, delle fanciulle, delle ragazze da marito, è popolarissimo per la sua bontà e per la sua carità ed è diventato a tutti gli effetti protettore soprattutto dei bambini.

È a conoscenza di tutti che sotto la fattezza e l’abbigliamento del buon Babbo Natale c’è Lui, il nostro Santo.
Ecco perché il 6 dicembre si dà ufficialmente l’inizio alle festività natalizie tanto che, anni addietro si notavano nella nostra città, le prime zampogne che arrivavano dal Molise, dall’Abruzzo o dalle Murge, per annunciare il lieto evento.
San Nicola perché è diventato Babbo Natale da noi, mentre nei Paesi dell’Europa settentrionale e in modo particolare in America è nominato: Santa Klaus (che è il nomignolo olandese di Nicola)?
Da un articolo pubblicato su «La Gazzetta del Mezzogiorno», 5 dicembre 1984 a firma di padre Gerardo Cioffari, direttore del «Centro Studi Nicolaiani» della Pontificia Basilica di San Nicola della Comunità dei Padri Domenicani, si è arrivati al san Nicola nelle vesti di Babbo Natale da due episodi molto noti della vita del nostro Santo in Occidente: Il primo racconto è un fatto storico realmente accaduto e che parla delle «Tre fanciulle»; il secondo episodio è del tutto leggendario e si tratta dei «Tre bambini» uccisi dall’oste e resuscitati dal buon vescovo Nicola.
Dal racconto delle tre fanciulle è derivato l’elemento «dono», dove è spiegato che il nostro Taumaturgo permise di affrontare un matrimonio decoroso donando del denaro (gettandolo dalla finestra per non farsi scorgere) alle tre fanciulle povere. Dalla leggenda dei tre adolescenti ha avuto origine l’elemento «bambino».
Ecco dunque, la fusione dei due vocaboli «dono» e «bambino» che ha portato il vescovo di Myra a girare per le strade portando regali che venivano depositati alla soglia delle case di famiglie povere. Codesto gesto inizialmente, avvenne nei primi decenni del XII secolo. In seguito, questa tradizione, iniziata in Francia, si è caratterizzata con il principio infantile e si è sviluppata in altri Paesi del nord dell’Europa occidentale e come si è detto, anche in America.
In Italia esiste ancora l’usanza del dono della cosiddetta «Scarpa di San Nicola» diffusa nella città di Trieste, dove la sera del 5 dicembre i bambini lasciano la loro letterina vicino al caminetto accanto ad una scarpa o ad una calza vuota fiduciosi di trovare il mattino del giorno 6 sia una, sia l’altra piena di regali.
La cittadina di Molfetta rispetta questa consuetudine importata dalla città friulana sin dal 1800 da un marittimo di nome Michele Panunzio il quale soleva sbarcare nella città di Trieste, per traffici commerciali, con il suo veliero chiamato «La bella Aurora» e ne fu colpito dalla singolare usanza. Pure a Minervino Murge e a Terlizzi è ancora viva l’usanza di donare ai bimbi i giocattoli il 6 dicembre.
A Bari, stranamente, la tradizione di offrire doni ai bambini non esiste, perché la festa è tutta concentrata nella celebrazione liturgica del Protettore della città, anche se, in un piccolo appartamento a piano rialzato nel cortile della Basilica di San Nicola, fino a pochi anni fa, c’era l’ufficio di «Babbo Natale» nel quale giungevano richieste di bambini con decine di lettere al giorno, da quasi tutte le città italiane con l’indirizzo:

«Babbo Natale, Basilica di San Nicola, Bari, codice postale 70122».

Bambini che chiedevano giocattoli, altri che rinunciavano ad un regalo per essere solidali con i loro coetanei più poveri.
Bisogna però ricordare che delle molte consuetudini scomparse, da più di trent’anni, nuove iniziative sono state intraprese e alcune sono diventate una tradizione.
Il 6 dicembre 1979 fu inaugurata la 1ª edizione «San Nicola dei Baresi», l’intento era di recuperare totalmente il significato religioso, per far riscoprire, l’antica tradizione della festa liturgica dedicata al Santo Vescovo di Myra.
D’allora la festività è stata arricchita di nuove manifestazioni religiose e folcloristiche sensibilizzando non solo i baresi della città vecchia, ma anche l’attenzione nelle scuole elementari e medie inferiori con visite guidate, alla Basilica e alle mostre fotografiche, di pittura e scultura di autori italiani e stranieri in onore del Santo; concorsi di poesie, narrativa, pittura, scultura e pubblicazioni letterarie per diffondere l’importanza che ha la giornata del 6 dicembre a Bari. Tuttora la manifestazione dura dal 3 dicembre al 6 gennaio anche se con impostazione diversa.
Un anno prima, 6 dicembre 1978, in occasione della festività fu sistemata sulla facciata del Palazzo Comunale di Piazza Chiurlia, nella città vecchia, il pregevole mosaico raffigurante il Santo Patrono di Bari. L’opera fu realizzata dal maestro barese Umberto Colonna (1913 -1993).
Nel dicembre 1982 è ufficialmente cambiato il nome della scuola media «Trieste» (già Umberto I) in «San Nicola». La scuola è quella ubicata in Largo Urbano II sul lato sinistro della Basilica proseguendo per il lungomare Cristoforo Colombo.
Nel dicembre 1986, è definitivamente sistemata all’ingresso principale del giardino di Largo Due Giugno la cosiddetta «Fiera Nicolaiana» chiamata in seguito «Fiera Natalizia» dopo le provvisorie sistemazioni in Corso Cavour, Piazza Massari e Piazza Umberto; fiera che ha perso la sua vera identità, originalmente era una rassegna prettamente artigianale con prodotti locali, oggi si è ridotta ad un bazar di cianfrusaglie, chincaglierie e capi di vestiario.
Il 5 dicembre 1989, per la prima volta, nella chiesa di San Gregorio accanto alla Basilica, un centinaio di studenti baresi dei licei linguistici «Preziosissimo Sangue» ed «Europeo» effettuano il primo collegamento telematico con gli studenti di Roma, Napoli e Venezia e di una decina di Paesi Europei nonché con la città americana, San Francisco.
Il 6 dicembre 1989, San Nicola è definito ambasciatore di bontà e protettore dell’infanzia nel mondo. La notizia è ufficializzata con un rito nella Basilica, presente Arnaldo Farina, presidente nazionale dell’Unicef, il quale ha donato una medaglia di riconoscimento.
Il 6 dicembre 1990 sono consegnate in Basilica delle borse di studio messe a disposizione dalla Fondazione «Murari-Grinda»(che sostituisce i vecchi maritaggi).
Il 6 dicembre 1992, si svolge la «prima edizione della fiaccolata» che parte dalla «Pineta San Francesco alla Rena» per raggiungere la Basilica. Negli anni successivi le partenze sono organizzate anche da Largo Due Giugno.
Il 20 dicembre 1992 è inaugurata la 1ª edizione della «Fiera del Catapano», mostra dell’antiquariato pugliese. Iniziativa dell’Associazione provinciale barese della Confederazione nazionale dell’Artigianato e della Basilica di San Nicola con il patrocinio del Comune, della Provincia, della Banca Caripiglia e della Gazzetta del Mezzogiorno.
Dal 6 dicembre 1993 puntualmente, ogni anno, nel nuovo rione barese: Catino, è festeggiato il nostro Taumaturgo, nella parrocchia che porta il suo nome, dove ininterrottamente c’è un pellegrinaggio di gente proveniente dai rioni: Palese, Santo Spirito e dai comuni vicini: Giovinazzo e Bitonto.
Sempre il 6 dicembre 1993, dopo tantissimi anni, il sindaco prof. Michele Buquicchio, riprende un’antichissima consuetudine; durante la celebrazione della messa delle ore 18:00 all’offertorio, in nome della città, dona al Santo Patrono un grosso cero. Dopo la successione del soprascritto sindaco, il rito del cero è ricaduto nell’oblìo.
Il 6 dicembre 1998, 1ª edizione del «Nicolino d’oro» (su imitazione dell'ambrogino milanese). Manifestazione per premiare sei cittadini baresi e no per i meriti acquisiti nel campo delle loro attività professionali nei confronti della comunità e della città vecchia in particolare. L’idea e l’iniziativa sono dello scrittore Vito Maurogiovanni. In seguito, nel 2002, il premio prende una brutta piega dai contorni giudiziari contro l’allora presidente del circolo «Enrico Nicola Dalfino» il quale non volle riconoscere l’ideatore della manifestazione appropriandosi l’iniziativa senza mezzi termini.
Sempre nel 1998, nella giornata dedicata al Santo, la Camera di Commercio, Industria e Agricoltura di Bari, dona alla Basilica una medaglia d’oro.
Dal 3 gennaio 2000 è organizzata in onore del Santo Patrono la «1ª Marcialonga Nicolaiana» con la partecipazione di 600 persone per salutare l’arrivo dell’anno 2000 con un tuffo in mare dalla spiaggia libera «Pane e Pomodoro» da parte di un gruppo di temerari che sfidano il freddo.
Il 6 dicembre 2000 due notizie caratterizzarono la festa nicolaiana. Nella Basilica, molti pellegrini rimangono piacevolmente sorpresi vedendo sulla parete del transetto di destra, il dipinto di fine ’600 di “Sanda Necòle GGnore” (San Nicola Nero) restaurato. Sempre nella stessa giornata, per la prima volta, promossa dal «Comitato Feste Patronali», uno degli esponenti più attivi del Comitato indossa i panni di Babbo Natale e accompagna il priore della Basilica padre Giovanni Matera, in motocicletta, nella sua visita ai bambini ricoverati nella clinica pediatrica del Policlinico. Nel sacco, 'Santa Claus Barese', porta quasi 200 pacchi dono.
Il 6 dicembre 2001, in occasione delle celebrazioni nicolaiana, tra i fedeli c’è anche l’attrice Clarissa Burt venuta a Bari, nella sua nuova veste di madrina per il comitato a favore della ricostruzione della chiesa Saint Nicholas di New York distrutta nell’attentato alle Torri gemelle dell’11 settembre 2001.
Nella Basilica, in occasione della festività, la statua di San Nicola si presenta ai devoti ben messa a lucido con opportuni accorgimenti in un intervento di accurata pulitura, restauro della base d’argento, con la teca espositiva rinnovata e riprogettata per armonizzarsi con gli elementi architettonici della Basilica.
Dal 2002 al 2004, gli organizzatori e la gente del centro storico hanno rispettato il programma e la tradizione nella religiosità e nel folclore con più partecipazione da parte dei baresi e, soprattutto, si sono visti più forestieri.
Il 6 dicembre 2005 la “Fèsta granne” è stata arricchita da un piacevole ritorno alla guida dei domenicani. Le porte della Basilica, per la prima messa, sono state aperte dal nuovo rettore Padre Damiano Bova, il quale ritorna dopo dodici anni.
Il 7 dicembre 2006 è stato inaugurato, nel castello Svevo di Bari, la mostra intitolata «San Nicola. Splendori d’Oriente e d’Occidente». La mostra-evento è rimasta aperta al pubblico sino al 6 maggio 2007. La manifestazione è stata curata da Michele Bacci dell’Università di Siena in collaborazione con Fabio Marcelli dell’Università di Perugia. L’evento si è avvalso del patronato del Presidente della Repubblica ed è stata promossa dall’assessorato alle Culture del Comune di Bari, dall’assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia. Una indicativa esposizione per onorare e rispettare sempre più la figura di San Nicola, patrono di Bari e del mondo orientale e occidentale.
Dario Michelangelo Morisco

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CUTRONE
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Re: BARI - "S. Nicola di Bari, 6 Dicembre 2010"

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Ottimo articolo pubblicato da Gigi De Santis relativo alla storia di SAN NICOLA e grazie a te carissimo Dario per averlo postato.
E' un pò nella Nostra Tradizione parlare delle Feste Patronali in onore dei nostri Santi Protettori (tanto per restare in tema).
A presto amici

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DarioBari
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Re: BARI - "S. Nicola di Bari, 6 Dicembre 2010"

Messaggio da DarioBari »

eccovi la foto della colonna miracolosa che secondo la tradizione popolare permette alle donne zitelle di trovare marito grinsmile grinsmile grinsmile grinsmile



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