Novoli (LE) - Festa di Sant'Antonio Abate - 17 Gennaio 2008
- Raffaele2012
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Re: Novoli (LE) - Festa di Sant'Antonio Abate - 17 Gennaio 2008
Prima di procedere con considerazioni sugli spari, anche lo scrivente desidera ringraziare di tutto cuore (seppure con molti, molti, molti anni di ritardo ) Salvatore e Fuokista giacché, piú del maltempo e del rischio a cui hanno presumibilmente sottoposto i loro dispositivi elettronici, essi hanno fatto prevalere il desiderio di condividere le varie performance pirotecniche colle persone non presenti in quel di Novoli.
GARA DIURNA
Cosma
Le due bombe da tiro (9 riprese x 3 sfondi; 8 botti e 6 riprese x 3 sfondi) appaiono ben scandite sia in relazione all'apertura di ogni pacca successiva alla prima sia in rapporto alle singole guarnizioni ubicate in ogni sfondo.
La batteria conclusiva appare in crescendo soprattutto nella parte ridosso della scarica, come testimoniano le due volate di tre stutate ad un giro di ripresa-stucchi-ripresa.
Sempre a proposito della batteria finale, desta un misto di curiosità e di perplessità il fatto che la 6 riprese per due sfondi veda la propria seconda pacca aprire in misura anticipata, mentre ancora deve esplodere l'ultimo giro di guarnizioni della pacca iniziale. Per la precisione, appare paradossale che una 9 riprese (ubicata nelle bombe da tiro) riesca in maniera assai buona, mentre le fermate cilindriche a 6 riprese abbiano (malgrado un livello di difficoltà nell'esecuzione intuitivamente minore) un esito relativamente peggiore. "Misteri della Pirotecnica!", viene da esclamare.
La valutazione del sottoscritto sull'intera esibizione è positiva ma "con riserva", dato che il filmato trasmette specialmente l'impressione di essere assai zoomato.
B. Bruscella
La prima bomba da tiro (24 botti) è decisamente ambiziosa: purtroppo, però, il secondo e il terzo sfondo aprono mentre ancora deve deflagrare l'ottavo botto della pacca precedente.
La seconda bomba da tiro (5 pigliate, 2 sfondi) si presenta all'occhio ben realizzata e scandita nei tempi; a parte il contrattempo di una terza ripresa che apre con qualche istante di ritardo di troppo, l'unico evidente limite di codesto secondo lancio appare essere in realtà una certa pochezza quantitativa della quinta ripresa.
La batteria conclusiva procede in maniera ordinata, senza particolari guizzi; si cerca di dilettare l'occhio anche ricorrendo a fumate terra-aria, ma questa sezione dello sparo appare "salvata" soprattutto dalle stutate cilindriche lanciate immediatamente a ridosso della scarica.
Chiarappa e G. Vallefuoco
La prima bomba da tiro (4 riprese; cioè: 3 riprese + 1 ripresa x 2 sfondi) si sviluppa all'occhio in modo ordinato; nel secondo sfondo, in particolare, si evidenzia un effetto "stutata", come prova lo scoppio lievemente ritardato delle guarnizioni.
La seconda bomba da tiro (6 pigliate; cioè 3 + 3, per 2 sfondi) costituisce senza dubbio la migliore fra quelle lanciate nel diurno di Novoli nel 2008; dopo la prima pigliata di stucchi, in particolare, si succedono altre 5 riprese, ciascuna delle quali dotate di un buon numero di colpi, evitando in cotal guisa di rifugiarsi in piú "rassicuranti" e caotici, ma artisticamente meno significativi, grossi colpi scuri.
La batteria finale raggiunge, poco prima dell'inizio della scarica, vette espressive assai interessanti: in primis, per le fermate cilindriche aventi ognuna quattro pigliate (stucchi-botti-stucchi-botti), e in secundis, per le stutate cilindriche ad una ripresa; per l'esattezza, in entrambi i frangenti le riprese risultano parimenti dotate di un buon numero di colpi, anziché di grossi colpi scuri.
In buona sostanza, lo sparo di codesta ditta, in corrispondenza delle bombe da tiro (specie la seconda) e delle fermate summenzionate, si presenta particolarmente elaborato.
NOTA AGGIUNTIVA: in alcuni post precedenti della corrente discussione, alcuni utenti evidenziano un loro legittimo dispiacere per un Vallefuoco "che non è piú lo stesso". A osservazioni del genere che, si ripete, sono assolutamente da rispettare, il sottoscritto (in virtú delle informazioni in proprio possesso) replica altrettanto cortesemente che la partnership G. Vallefuoco-Chiarappa (al pari, ad esempio, di quella fra Del Vicario e lo stesso Vallefuoco) vedeva il pirotecnico napoletano operare presso opifici situati fuori regione e, soprattutto, che non erano di sua proprietà. In buona sostanza, i materiali su cui lavorare non erano del Vallefuoco che, quindi, doveva anche tenere conto delle indicazioni che riceveva di volta in volta dal Chiarappa.
Di Candia
La prima bomba da tiro è una 16 botti e 2 riprese caratterizzata da due tipologie di criticità che ne inficiano la resa: da un lato, sia nel primo sia nel secondo sfondo, i primi due botti scoppiano assieme, in modo da ostacolare il ritmo cadenzato tipico dei colpi a scala; dall'altro lato, l'apertura del terzo sfondo avviene ancor prima che il sedicesimo botto sia deflagrato, rendendo difficoltosa la lettura della parte conclusiva dell'artificio per chicchessia.
La seconda bomba da tiro appare costruita per contenere tre intrecci nel primo sfondo e una ripresa nel secondo sfondo "a stutata", ma ciò che ne viene fuori, purtroppo, è una granata non riuscita. Nel primo sfondo, gli stucchi crackling appaiono anzitutto poco significativi dal punto di vista numerico e dimensionale; il terzo intreccio, poi, presentandosi come un misto di crackling e stelle rosse, vede quest'ultime esplodere tutte nello stesso punto, anziché essere distribuite per meglio colpire l'occhio dello spettatore, e desta perfino il sospetto che il suo assemblaggio nell'opificio sia stato addirittura raffazzonato.
Stando al contributo filmato, infine, la batteria finale non "decolla" mai, come testimonia il ricorso, nel complesso, a granate cilindriche di calibro decisamente piú contenuto rispetto alle altre tre ditte. La scarica finale, seppur di gran quantità, risulta insufficiente per elevare il livello espressivo dello sparo. D'altro canto, almeno un secolo di Pirotecnica Aerea già insegna che una scarica di parecchi minuti NULLA può migliorare di una qualsiasi performance aerea se le bombe da tiro e le fermate riescono male o, peggio ancora, sono impostate in formato ridotto.
CLASSIFICA DEL SOTTOSCRITTO DI RENDIMENTO PER NOVOLI 2008, GARA DIURNA
1) Chiarappa e G. Vallefuoco
2) Cosma (ma con "riserva")
3) B. Bruscella (tendente però alla seconda posizione)
4) Di Candia (con molto distacco dagli altri, purtroppo).
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GARA SERALE
In questo caso, si preferisce non effettuare considerazioni in relazione a ciascun pirotecnico, visto che i filmati appaiono eccessivamente zoomati.
Tuttavia, una sola velocissima considerazione appare stimolata dalla batteria conclusiva del Bruscella. L'impressione, in particolare, è che fino alle sfere a pioggia nera, tutti gli artifici, cilindrici e sferici, della ditta modugnese rechino la stessa quantità di materiale pirotecnico. Se le cose fossero andate effettivamente in cotal guisa, allora, ci si chiede quale possa essere la differenza, in un qualsiasi sparo aereo serale del Sud Italia, fra 5, 7, 10 serie di spacchi e botta cilindrici e una successione di sfere lanciate in aria da almeno due posizioni. Mah! Ai posteri, l'ardua sentenza!
GARA DIURNA
Cosma
Le due bombe da tiro (9 riprese x 3 sfondi; 8 botti e 6 riprese x 3 sfondi) appaiono ben scandite sia in relazione all'apertura di ogni pacca successiva alla prima sia in rapporto alle singole guarnizioni ubicate in ogni sfondo.
La batteria conclusiva appare in crescendo soprattutto nella parte ridosso della scarica, come testimoniano le due volate di tre stutate ad un giro di ripresa-stucchi-ripresa.
Sempre a proposito della batteria finale, desta un misto di curiosità e di perplessità il fatto che la 6 riprese per due sfondi veda la propria seconda pacca aprire in misura anticipata, mentre ancora deve esplodere l'ultimo giro di guarnizioni della pacca iniziale. Per la precisione, appare paradossale che una 9 riprese (ubicata nelle bombe da tiro) riesca in maniera assai buona, mentre le fermate cilindriche a 6 riprese abbiano (malgrado un livello di difficoltà nell'esecuzione intuitivamente minore) un esito relativamente peggiore. "Misteri della Pirotecnica!", viene da esclamare.
La valutazione del sottoscritto sull'intera esibizione è positiva ma "con riserva", dato che il filmato trasmette specialmente l'impressione di essere assai zoomato.
B. Bruscella
La prima bomba da tiro (24 botti) è decisamente ambiziosa: purtroppo, però, il secondo e il terzo sfondo aprono mentre ancora deve deflagrare l'ottavo botto della pacca precedente.
La seconda bomba da tiro (5 pigliate, 2 sfondi) si presenta all'occhio ben realizzata e scandita nei tempi; a parte il contrattempo di una terza ripresa che apre con qualche istante di ritardo di troppo, l'unico evidente limite di codesto secondo lancio appare essere in realtà una certa pochezza quantitativa della quinta ripresa.
La batteria conclusiva procede in maniera ordinata, senza particolari guizzi; si cerca di dilettare l'occhio anche ricorrendo a fumate terra-aria, ma questa sezione dello sparo appare "salvata" soprattutto dalle stutate cilindriche lanciate immediatamente a ridosso della scarica.
Chiarappa e G. Vallefuoco
La prima bomba da tiro (4 riprese; cioè: 3 riprese + 1 ripresa x 2 sfondi) si sviluppa all'occhio in modo ordinato; nel secondo sfondo, in particolare, si evidenzia un effetto "stutata", come prova lo scoppio lievemente ritardato delle guarnizioni.
La seconda bomba da tiro (6 pigliate; cioè 3 + 3, per 2 sfondi) costituisce senza dubbio la migliore fra quelle lanciate nel diurno di Novoli nel 2008; dopo la prima pigliata di stucchi, in particolare, si succedono altre 5 riprese, ciascuna delle quali dotate di un buon numero di colpi, evitando in cotal guisa di rifugiarsi in piú "rassicuranti" e caotici, ma artisticamente meno significativi, grossi colpi scuri.
La batteria finale raggiunge, poco prima dell'inizio della scarica, vette espressive assai interessanti: in primis, per le fermate cilindriche aventi ognuna quattro pigliate (stucchi-botti-stucchi-botti), e in secundis, per le stutate cilindriche ad una ripresa; per l'esattezza, in entrambi i frangenti le riprese risultano parimenti dotate di un buon numero di colpi, anziché di grossi colpi scuri.
In buona sostanza, lo sparo di codesta ditta, in corrispondenza delle bombe da tiro (specie la seconda) e delle fermate summenzionate, si presenta particolarmente elaborato.
NOTA AGGIUNTIVA: in alcuni post precedenti della corrente discussione, alcuni utenti evidenziano un loro legittimo dispiacere per un Vallefuoco "che non è piú lo stesso". A osservazioni del genere che, si ripete, sono assolutamente da rispettare, il sottoscritto (in virtú delle informazioni in proprio possesso) replica altrettanto cortesemente che la partnership G. Vallefuoco-Chiarappa (al pari, ad esempio, di quella fra Del Vicario e lo stesso Vallefuoco) vedeva il pirotecnico napoletano operare presso opifici situati fuori regione e, soprattutto, che non erano di sua proprietà. In buona sostanza, i materiali su cui lavorare non erano del Vallefuoco che, quindi, doveva anche tenere conto delle indicazioni che riceveva di volta in volta dal Chiarappa.
Di Candia
La prima bomba da tiro è una 16 botti e 2 riprese caratterizzata da due tipologie di criticità che ne inficiano la resa: da un lato, sia nel primo sia nel secondo sfondo, i primi due botti scoppiano assieme, in modo da ostacolare il ritmo cadenzato tipico dei colpi a scala; dall'altro lato, l'apertura del terzo sfondo avviene ancor prima che il sedicesimo botto sia deflagrato, rendendo difficoltosa la lettura della parte conclusiva dell'artificio per chicchessia.
La seconda bomba da tiro appare costruita per contenere tre intrecci nel primo sfondo e una ripresa nel secondo sfondo "a stutata", ma ciò che ne viene fuori, purtroppo, è una granata non riuscita. Nel primo sfondo, gli stucchi crackling appaiono anzitutto poco significativi dal punto di vista numerico e dimensionale; il terzo intreccio, poi, presentandosi come un misto di crackling e stelle rosse, vede quest'ultime esplodere tutte nello stesso punto, anziché essere distribuite per meglio colpire l'occhio dello spettatore, e desta perfino il sospetto che il suo assemblaggio nell'opificio sia stato addirittura raffazzonato.
Stando al contributo filmato, infine, la batteria finale non "decolla" mai, come testimonia il ricorso, nel complesso, a granate cilindriche di calibro decisamente piú contenuto rispetto alle altre tre ditte. La scarica finale, seppur di gran quantità, risulta insufficiente per elevare il livello espressivo dello sparo. D'altro canto, almeno un secolo di Pirotecnica Aerea già insegna che una scarica di parecchi minuti NULLA può migliorare di una qualsiasi performance aerea se le bombe da tiro e le fermate riescono male o, peggio ancora, sono impostate in formato ridotto.
CLASSIFICA DEL SOTTOSCRITTO DI RENDIMENTO PER NOVOLI 2008, GARA DIURNA
1) Chiarappa e G. Vallefuoco
2) Cosma (ma con "riserva")
3) B. Bruscella (tendente però alla seconda posizione)
4) Di Candia (con molto distacco dagli altri, purtroppo).
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GARA SERALE
In questo caso, si preferisce non effettuare considerazioni in relazione a ciascun pirotecnico, visto che i filmati appaiono eccessivamente zoomati.
Tuttavia, una sola velocissima considerazione appare stimolata dalla batteria conclusiva del Bruscella. L'impressione, in particolare, è che fino alle sfere a pioggia nera, tutti gli artifici, cilindrici e sferici, della ditta modugnese rechino la stessa quantità di materiale pirotecnico. Se le cose fossero andate effettivamente in cotal guisa, allora, ci si chiede quale possa essere la differenza, in un qualsiasi sparo aereo serale del Sud Italia, fra 5, 7, 10 serie di spacchi e botta cilindrici e una successione di sfere lanciate in aria da almeno due posizioni. Mah! Ai posteri, l'ardua sentenza!
I fuochi marciano nel tempo e nel silenzio. (Francesco Nicassio)