la candela Romana

Pagina dedicata ai tanti appassionati che ammirano si l'arte pirotecnica, ma che spesse volte hanno tante domande a riguardo e non riescono sempre a trovare risposta. Ponete qui i vostri quesiti, il nostro amico pirotecnico provvederà a tempo debito a soddisfare la vostra curiosità.

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Horas
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Re: la candela Romana

Messaggio da Horas »

Quanti laci può contenere una candela?
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pierpaolo
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Re: la candela Romana

Messaggio da pierpaolo »

In genere 8 o 10 poi non so se ci sono candele romane diverse con più lanci.

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Benzolift
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Re: la candela Romana

Messaggio da Benzolift »

pierp ha scritto:In genere 8 o 10 poi non so se ci sono candele romane diverse con più lanci.

Sperando di esaudire la curiosità di alcuni e la voglia di “conoscenza” di altri, sperando per altro di fare cosa gradita, posto un mio vecchio articoletto sull’argomento. Buona lettura!


Candele Romane

La candela romana, è un tipo di artificio pirotecnico che espelle una o piu’ stelle o altre guarnizioni anche esplodenti in successione. In seguito all’accensione, diverse stelle vengono proiettate uno dopo l'altra a intervalli di tempo specifici.
Ogni stella disegna una traiettoria diritta o un flusso continuo di fuoco. Le candele romane sono disponibili in una varietà di formati, dai piccoli 6 mm di diametro per il mercato amatoriale, e fino a 8 cm ed oltre di diametro per fuochi d'artificio professionali.Le candele romane commerciali, sono generalmente quelle che si tengono mano, anche se spesso l'etichetta di avvertimento indica agli utenti il contrario (paradosso spesso comune).Le candele romane sono vietate in alcuni paesi a causa della loro tendenza a provocare incidenti. Per ottenere effetti in successione spesso sono usate stelle a rapida combustione e così composizioni a base di clorati sono generalmente utilizzate per questo scopo . Queste composizioni sono spesso causa di incidenti a causa dell’attrito eccessivo quando si caricano le stelle nel tubo. La copertura della composizione di accensione per ogni stella puo’ venire "esfoliata" e la composizione a base di clorati esposta allo sfregamento contro la parte interna del tubo di cartone con la composizione tipo polvere nera (presenza di zolfo che notoriamente non si “sposa“ con i clorati). Questo potrebbe essere causa di un'accensione imprevista per cui lo spessore della composizione esterna dovrebbe essere il piu’ possibile consistente al fine di isolare il centro della stella a base di clorati per evitare tali incidenti. Per grandi candele romane, di solito, al fine di dare più ascensione si usa piu’ carica di lancio per gli strati alti del tubo e meno per gli strati più bassi, al fine di lanciare le stelle alla stessa altezza. Ciò a causa della minore lunghezza del tubo disponibile per lanciare le stelle superiori, e quindi per la poca pressione dei gas sviluppati che agiscono sulla stella (per una ragione che attiene alla balistica interna, come nelle armi da fuoco).
Non c’è alcun dubbio che per ottenere buone candele romane, sono richieste molta pratica ed esperienza e che le migliori sono ancora fatte a mano. Numerosi sono i fattori che contribuiscono alla realizzazione di una candela romana di qualità e che possa essere considerata ben fatta, a volte pero’ nonostante la pratica, le capacità, l’esperienza, diventa inevitabile che qualcosa possa andare “storto”. Ciascuno di questi fattori dovrebbe essere esaminato, in modo da evitare le possibili insidie.

Iniziamo dal tubo che riveste un’importanza fondamentale.
Per questioni ovvie di spazio, in questo articolo, la descrizione si riferisce ad una sola tipologia di candele romane la cui produzione manuale e’ ancora attuabile, tralascerò ovviamente la produzione industriale.. faro' più dettagliatamente riferimento e quasi esclusivamente a quelle con il formato in cui il tubo è 16 millimetri di diametro interno , almeno 30 cm di lunghezza e con uno spessore della parete di circa 6 mm. La ragione per cui è richiesto un simile spessore, è dettata dal fatto che altrimenti il tubo stesso potrebbe prendere fuoco durante la “performance” dell’artificio.I migliori tubi (per queste dimensioni) rimangono quelli rotolati a mano ed è essenziale che i giri interni della carta siano completamente bloccati, altrimenti la polvere potrebbe insinuarsi al di sotto della stessa creando quindi la possibilità che il fuoco possa passare agli strati inferiori della candela col rischio concreto dell’espulsione delle stelle come i proiettili di una mitragliatrice (nella migliore delle ipotesi). Le stelle hanno dimensione di 14 mm il che significa che possono comodamente scivolare all'interno del tubo. Inoltre, come sarebbe da aspettarsi, le stelle fatte della dimensione di 14mm si ritirano solo leggermente durante il processo di essiccazione, proprio come il tubo bagnato arrotolato su un 16 mm si restringera’ leggermente durante il processo di asciugatura, con il risultato che entrambi i fattori svolgono un ruolo positivo. Stelle che sono troppo strette e forzate nel tubo, vengono espulse così in fretta che sono spesso spente perché sono proiettate troppo rapidamente. Allo stesso modo, stelle che vanno troppo lente nel tubo, spesso arrivano a terra mentre ancora stanno bruciando, poiché, a causa di una pressione dei gas insufficiente sono state proiettate a pochi metri nell'aria. Molto importante è anche la qualità della carta con cui e' confezionato il tubo. Una buona carta kraft di qualità, arrotolata con una buona colla (meglio a base di caseina), fornisce un tubo duro che brucia pochissimo durante lo sparo della candela. Se è stata utilizzata una polvere di buona qualità con una granitura di dimensioni adeguate, le stelle saranno espulse con forza crescente, al procedere del fuoco all’interno del tubo senza il rischio di spegnimento. La ragione di ciò, non è difficile da capire, perché il tubo non bruciando in alto, mantiene una pressione elevata al suo interno. Per contro, l'uso di una carta scadente ed a buon mercato potrebbe consentire al tubo di bruciare nella parte superiore, consentendo cosi’ ai gas di “sfuggire” con la conseguenza che le stelle non vengano proiettate con rapidità adeguata. Spesso per ragioni strettamente economiche i fabbricanti utilizzano polveri di buona qualità per una qualità inferiore di carta: giornali, manifesti elettorali ( ...L’unico contributo tangibile derivante dal mondo politico per molti pirotecnici purtroppo…. vedete poi che a raschiare il fondo del barile qualche aiuto si trova anche dalla politica? …ahahaha)..Ok, torno serio.. dicevo…che a volte pero’ si usa polvere meno buona con carta di qualità. In pratica però, solitamente si preferisce utilizzare carta qualitativamente meno buona. Le stelle di 14 millimetri di solito, sono anche della stessa altezza, ma la combustione della composizione dipende anche dal modo in cui le stelle sono messe nel tubo, ci sono due metodi per fare questo.
Il metodo migliore utilizza stelle che bruciano molto velocemente, avvolte con una piccola quantità di polvere, cio’ assicura l’immediata espulsione della stella stessa.Dato che la stella viene espulsa così rapidamente, è essenziale che bruci velocemente, pena la sua mancata accensione.
La seconda tecnica non pone invece polvere attorno alla stella, ma utilizza una stella dalla combustione molto piu’ lenta che brucia in realtà per un secondo o due nel tubo prima che venga espulsa. Il gas perso al lato della stella, pero’ fa si che la stessa non venga espulsa lontano come quelle inserite con il primo metodo.
Quest'ultimo metodo produce anche candele che sono più irregolari nelle loro prestazioni, una buona candela romana dovrebbe espellere tutte le sue stelle regolarmente ed alla stessa altezza, che si consumano completamente prima di venire giù di nuovo. Anche Il ritardo della candela romana gioca un ruolo fondamentale per le sue caratteristiche di combustione sono direttamente connessi ai costi della polvere sotto ogni stella. I produttori tendono naturalmente ad avere le loro preferenze personali, alcuni sostenendo che è essenziale granire la composizione inumidendola con acqua e poi asciugarla. Penso che se la granitura viene effettuata,questo ha solo un determinato scopo, come la realizzazione di polvere libera da scorie e pertanto, più pulita da gestire, o più facile da manipolare per essere riempita in massa, questa pratica può andare bene, ma ritengo che sia comunque inutile.
Alcuni sostengono che il ritardo dovrebbe contenere polvere con una percentuale di zolfo piu’ alta, anche se non è sempre chiaro il perché di questo punto di vista. Il fattore piu’rilevante, sembra essere la necessità di avere un ritardo ragionevolmente denso, ben consolidato con contenuto prevalente di zolfo, nitrato di potassio, polvere e non troppo carbone. Il ritardo, idealmente dovrebbe produrre una buona quantità di scintille dorate, ma questo non è necessario, naturalmente la tendenza a produrre troppo fumo c'è sempre come ci si puo’ naturalmente aspettare da queste composizioni . La composizione seguente, è piuttosto soddisfacente , dal momento che unisce la maggior parte delle caratteristiche positive menzionate:
(Ometto ovviamente per motivi di serietà… la composizione).
La fabbricazione di una Candela Romana di 30 centimetri, si svolge come segue :Il tubo, (vedi le dimensioni all'inizio dell’articolo), viene collocato su un sostegno dopo di che viene posto al suo interno un tappo di argilla o gesso, dopo di che l'argilla viene saldamente consolidata. Una carica di polvere viene posta nel tubo, seguita da una stella. Una piccola carica di polvere a grana fine viene posto sulla parte superiore della stella e il tubo viene inclinato avanti e dietro in modo che la polvere si depositi al lato della stella. Un ritardo viene inserito nel tubo e questo viene consolidato leggermente con un mazzuolo , e si deve rilevare che questo è il punto dove si vede davvero l’abilita’. Se il ritardo viene battuto con troppa leggerezza o troppo duramente, la candela non funziona correttamente, con il risultato che le stelle vengono espulse troppo violentemente o in rapida successione. Solo l'esperienza insegnerà all'operatore quanto è difficile questa pratica. Una candela romana 16 cm X 30 cm contiene circa sei stelle. Le quantità sono più o meno come segue: Circa 0,50 g di polvere è posta su ogni stella. La carica più piccola va sul fondo del tubo sopra all’argilla aumentandola man mano che si ci avvicina alla cima piu’ o meno in queste quantita’: 0,45, 0,55, 0,60, 0,90, 1,20, 1,50 gr.
La Fig. 1 mostra una candela romana in sezione trasversale
(vedi Fig. 1 )
Ovviamente queste candele non vengono riempite singolarmente. La pratica tutta americana di utilizzare macchine come “vibrocostipatori” consente di riempirne anche un centinaio per volta riunendole in piccoli fasci, ma questo è raro in Europa dove le candele vengono battute singolarmente o sei alla volta. Il metodo europeo senza dubbio scaturisce dalla paura della miscela di clorato delle stelle e la presenza dello zolfo nel ritardo con in più il rischio provocato dall’attrito dei pestelli. C'è una storia considerevole di incidenti relativa al caricamento delle candele romane, ma su una cosa si tutti d’accordo : che la maggior parte di essi sono stati causati dal contatto tra clorato / zolfo.Il ritardo tradizionale (stoppino) è fatto con lo zolfo e si può immaginare che cosa accadrebbe se una stella contenente clorati rimanesse bloccata a metà del tubo. Sarebbe molto' più sicuro utilizzare una miccia di ritardo, esente da zolfo come la seguente composizione: (Ometto.. ometto, tranquilli)
Per la confezione di candele romane,dovrebbe essere sempre usata polvere di buona qualità . La polvere “fatta in casa”, puo’ andare bene per tante cose, ma in una buona candela,e’ necessario un alto standard qualitativo . Penso che maggiori dettagli siano inutili, anche perché ogni produttore ha il metodo per raggiungere e soddisfare i propri scopi.
Una buona candela romana è facilmente riconoscibile. La miccia brucia rapidamente e costantemente e ciascuna delle stelle uscirà ad intervalli regolari con un colpo secco ad una buona altezza, spegnendosi non appena comincia la parabola discensionale.La gamma di candele romane prodotte e’ molto ampia si va dal più piccolo diametro interno di 10 mm ad oltre 60 mm. La maggior parte delle candele “sparano”
stelle colorate, tremolanti e stelle con alluminio e nerofumo, ma versioni più sofisticate lanciano stelle pressate al magnesio ,fischi, ululanti, serpentelli, botti ,e comete di grosse dimensioni. Le candele speciali di grosso calibro, di solito vengono composte singolarmente e separatamente e richiedono grande cura nella loro lavorazione, poiché sono artifici costosi. Negli ultimi anni candele romane più sofisticate vengono fatte con borre di feltro e ritardi al posto del vecchio stoppino di ritardo. I diaframmi separatori o borre, sono molto efficaci e puliti da gestire, ma molto più costosi. Affinché risulti conveniente, questo metodo deve essere utilizzato solo per tubi di minimo 25 millimetri di diametro interno in quanto le candele di questo diametro richiedono grandi quantità di composizione che a loro volta generano grosse quantità di fumo e scintille. Borre di lana vergine densamente pressate risultano essere le migliori in assoluto, ma risulta molto più conveniente in termini economici l’utilizzo di cascami di feltro ricomposti. Una candela da 30 millimetri avrebbe bisogno di una rondella di feltro di circa 20 mm di altezza. Il diametro della stessa deve essere di circa 3 mm più grande del diametro del tubo in modo che si abbia una perfetta aderenza quando si è costretti a scendere nel fondo del tubo, ottenendo anche una eccellente compressione. Nel centro del diaframma è sito un piccolo foro in cui e’ alloggiato un ritardo che si adatta perfettamente e comodamente ad esso.
(vedi Fig. 2 )
La forma più semplice di ritardo è una stella bianca a base di nitrati di 14 mm . La stella funziona molto bene, è a buon mercato e messa nei diaframmi dovrebbe essere un po’ stretta di misura. Lo svantaggio lieve è che questa stella provoca una certa perdita di gas e per questo le stelle possono essere espulse in maniera un po’ anomala. Va detto onestamente che secondo me sarebbe meglio usare un corto tubo di plastica carico di polvere come una classica spoletta da bomba aerea,ha bisogno solo di 4 mm o 5 mm di diametro e quindi c'è molto di meno perdita di gas. La miccia lenta tipo Bickford può essere usata, ma non è soddisfacente perché ha bisogno di uno stoppino passante che ne assicuri l’accensione al 100%, questo è però difficile da fare su entrambi i lati del diaframma e la battitura del diaframma potrebbe staccare lo stoppino provocando una mancata accensione .
Queste candele grandi trovano grande utilizzo in comete ed effetti come fischi , serpentelli, ecc.. Queste potenti candele, hanno bisogno di tubi di eccezionale qualità, mentre spesso per ragioni economiche la tentazione è quella di utilizzare tubi a spirale che spesso si disintegrano, i tubi arrotolati o estrusi sono molto meglio.
I cinesi producono piccole candele economiche che sono abbastanza efficienti, con l'uso di argilla granulata tra le stelle. Una miccia di lunghezza standard scende all’interno del tubo fino al fondo della candela, una carica in grani è posta in fondo, poi una stella e in terzo luogo, una carica di granulato di argilla che da il tempo di ritardo. Il tubo è caricato in questo modo fino alla fine e contiene otto o più stelle. Il metodo funziona bene e il prezzo è buono.
Spero di non avervi annoiati…..saluti a tutti , Benzolift.
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pierpaolo
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Re: la candela Romana

Messaggio da pierpaolo »

Benzolift la cendele romane è lunga 80 cm circa, il tuo scrito 2 metri. :D :D :D :D

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Benzolift
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Re: la candela Romana

Messaggio da Benzolift »

pierp ha scritto:Benzolift la cendele romane è lunga 80 cm circa, il tuo scrito 2 metri. :D :D :D :D
Chiedo scusa,hai rasgione e avevo per altro scritto: "articoletto",ma lo sapete che sono "chiacchierone", che dite lo accorcio?....lascio solo le immagini?...ahahahaha

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Re: la candela Romana

Messaggio da barone11 »

Benzo ma una cosa piu sintetica niente ci vuole un anno per leggerla che chiacchiarone ahahahahhahahaha

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Re: la candela Romana

Messaggio da Benzolift »

barone11 ha scritto:Benzo ma una cosa piu sintetica niente ci vuole un anno per leggerla che chiacchiarone ahahahahhahahaha
Ahahaha... hai ragione anche tu' barone, e sono gia' due cazziatoni che mi prendo oggi...( quella, gia' mia moglie e' quello che e', perche' dice che sono troppo "lungo" nel parlare aahahaha..vado per grazie?..trovo giustizia!) e capisco pure che i vosti occhi...anzi le vostre menti si stancano subito a leggere...la prossima volta vi mando su wikipedia ....ahahahah..sei sempre un simpatico birbaccione e sfaccimo!!!!
Ultima modifica di Benzolift il domenica 6 dicembre 2009, 18:16, modificato 1 volta in totale.

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Messaggio da Horas »

Bella descrizione grazie....
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Re: la candela Romana

Messaggio da salvatore »

Altra foto di candele romane che verranno accese stasera a Squinzano (LE). grinsmile
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Re: la candela Romana

Messaggio da tonino »

benzolift sei grande ,una spiegazione particolarissima e precisa,poteva essere lunga anche 10 pagine ,e l'avrei letta tutta.ciao!!!

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Re: la candela Romana

Messaggio da cav.viola74 »

benzolift... ossequi ossequi ossequi ti ringrazio vivamente per la tua enciclopedica spiegazione. sei un grande :smt023 grazie. e grazie anche a Salvatore per la puntualità delle foto.

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pierpaolo
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Re: la candela Romana

Messaggio da pierpaolo »

salvatore ha scritto:Altra foto di candele romane che verranno accese stasera a Squinzano (LE). grinsmile
Mi pare proprio di conoscerle queste candele romane..... :D :D :D :D

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cav.viola74
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Re: la candela Romana

Messaggio da cav.viola74 »

ma il nome... si chiama proprio CANDELA ROMANA?? e qualora fosse,perchè??? in tempi passati forse questo era l'unico artefizio che veniva usato ..o no?? prendi i dipinti di michelangelo sulla famosa festa della girandola. si vedono solo sbruffi e lanci di getti infuocati.

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pierpaolo
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Re: la candela Romana

Messaggio da pierpaolo »

Certamente il nome è legato alle storie di Roma perchè comunque esistono anche fiaccole romane, un tipo di cero chiamato padella Romana...quindi sarebbe molto interessante.

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Horas
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Re: la candela Romana

Messaggio da Horas »

Comunque se sono state inventate in Italia perchè la Cina è il maggiore produttore?
Razzo... grinsmile


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